Sergio Rubini: “Dopo la separazione da Margherita Buy ho combinato parecchi guai. Ho avuto troppe fidanzate”
Sergio Rubini si racconta in un'intervista al Corriere della Sera. L'attore e regista parla del suo passato sentimentale e dell'esperienza in alcuni film a cui ha preso parte, tra questi La passione di Cristo di Mel Gibson.
Sergio Rubini: "Ho avuto un numero spropositato di fidanzate"
Dopo la separazione da Margherita Buy, Sergio Rubini ammette che avrebbe potuto "perdersi". "Avevo avuto un numero spropositato di fidanzate. Fino a 38 anni ho combinato parecchi guai. A 39 ho incontrato Carla, che poi ho sposato, l’analisi e Domenico Starnone – racconta l'attore – Noi tre abbiamo scritto film insieme. Ed è cominciato il mio viaggio introspettivo, è cambiato il mio modo di vivere". Prima, infatti, era alla costante ricerca dell'amore:
A mia madre da piccolo chiedevo: sono bello? Lei: sei un tipo. E mi distruggevo. Andavo a caccia di conferme. Mi innamoravo alle 10 del mattino, il pomeriggio mi annoiavo, la sera fuggivo. Non fingevo mai, ci credevo…Ho fatto grandi casini, ho ferito e mi sono ferito.
"Pensavo che ‘La passione di Cristo' sarebbe stato un flop"
Tra i ruoli interpretati da Sergio Rubini, anche quello nel film La passione di Cristo diretto da Mel Gibson: "Io non riuscivo a mischiare sacro e profano con la dimestichezza degli americani. Ho sofferto tantissimo quel film, mi sembrava tutto sbagliato, pensavo sarebbe stato un flop". Al botteghino, però, incassò moltissimo. "Mel Gibson mi mandò una lettera con del denaro, ma mi fece impressione che sulla busta ci fosse l’effigie del Cristo – spiega Rubini – A lungo mi rifiutai di incassare l’assegno; mi arresi quando si ruppe la Smart e dovetti cambiarla".
"Credo nell'innocenza di Depardieu"
Sergio Rubini ha lavorato con Gerard Depardiau e i due sono molto amici. Di recente l'attore francese è stato accusato di molestie. "Credo nella sua innocenza. Gérard può mettere in imbarazzo, è volgare ma in senso mozartiano, come Mozart quando diceva cacca-cacca – chiarisce Rubini – Non è l’attore che in accappatoio aspetta l’attrice in camerino, non è un orco, è dolce e fragile. Secondo me è più preda delle donne che predatore".