Sergio Assisi: “Quando ho perso mia madre credevo di morire, ho imparato a non alimentare i brutti pensieri”
Sergio Assisi torna al cinema con il suo nuovo film "Il mio regno per una farfalla". Dal 13 giugno nelle sale, questo progetto lo vede sia nei panni di regista che di attore, nel ruolo di Sasà Belladonna, figlio illegittimo di un barone. Il cinquantaduenne si è raccontato nel corso di un'intervista rilasciata a Oggi.it.
Sergio Assisi si racconta, 52 anni e non sentirli
Sergio Assisi ha confidato alla giornalista Maria Lucia Tangorra di sentire di avere lo spirito del pirata: "È quello che mi salva. So di avere 52 anni, però se non mi guardo allo specchio, e ultimamente non lo faccio più, la percezione è diversa". Poi è ricorso a una delle battute pronunciate dall'attore Giobbe Covatta nel suo film:
Ci sono solo due peccati al mondo, fare del male agli altri ed essere infelici. Se sono felice? Se hai un po' di empatia è impossibile, soprattutto con ciò che accade oggi nel mondo. Me ne ritaglio qualche goccia (di felicità, ndr) quando riesco a fare ciò che amo, com'è accaduto con questo film.
Come affronta i momenti bui
Sergio Assisi ha raccontato che quando deve affrontare un momento buio, ricorda le parole di suo padre, che gli diceva che ai suoi tempi doveva darsi da fare e "non c'era tempo per essere depressi". Anche l'attore ha dovuto affrontare fasi complicate, ma ha trovato il modo di superarle anche grazie a un insegnamento che gli ha trasmesso Lina Wertmüller:
Vent'anni fa, in realtà, ci sono stati periodi in cui non sono uscito di casa per uno-due mesi. Oggi mi lascio attraversare dai pensieri brutti, non li alimento e passano da soli. Lina diceva: "La vita è una mezz'oretta, a volte una ventina di minuti". Io aggiungo: "Se poi la devi vivere male, c'amma fà"?". Se nella vita ho sofferto molto? A 28 anni, quando ho perso mamma, ho avuto un altro periodo buio. Ho provato un dolore che credevo di morire.