Sabrina Impacciatore: “Benedico l’intimacy coordinator. In Italia tanti colleghi mettevano le mani dappertutto”
Sabrina Impacciatore, in uno dei nuovi episodi della serie Call My Agent (remake italiano della serie cult francese), indosserà i panni della madrina del Festival di Venezia. Intervistata dal Corriere della Sera rivela che, nella realtà, preferirebbe andare a Venezia come giurata o con un film, più che con un ruolo del genere. Impacciatore racconta la sua carriera in America – dove ha raccolto molti consensi dopo il successo con la serie The White Lotus – e il modo diverso di lavorare sul set: "Benedico l'intimacy coordinator. In Italia tanti colleghi mi mettevano le mani dappertutto".
"In America mi hanno fatto sentire insostituibile"
Sabrina Impacciatore sta lavorando molto in America, dove ha appena finito un thriller action di Patricia Riggen con Viola Davis, G 20, in cui interpreta la presidente del Fondo monetario internazionale. Il mancato premio per The Wthite Lotus non è un cruccio. "Sono stata la prima attrice italiana candidata agli Emmy, a 55 anni e non a 20, nel mezzo del cammin della mia vita, che è tutta strana – spiega Impacciatore – Il capo della mia agenzia in USA mi ha detto: ci farai fare un sacco di soldi. Mi sono sentita insostituibile, vogliono me e non un’altra. E ho gridato dentro di me: Yes!".
Sull'intimacy coordinator: "Lo benedico, in Italia mani ovunque"
Per Sabrina Impacciatore una delle differenze più grandi tra i set americani e quelli italiani è la presenza di una figura come l'intimacy coordinator. Si tratta di un professionista che ha il compito di assicurarsi che le scene intime siano gestire con sensibilità, rispettando il benessere degli attori. "All’inizio mi sembrava surreale e esagerato, invece benedico che ci sia. In White Lotus ho una scena saffica, mi hanno chiesto dove volevo essere toccata spiegandomi inquadratura dopo inquadratura – rivela l'attrice – Figurati, venivo dall’Italia dove tanti colleghi mi mettevano le mani dappertutto, fuori set ne ho contati almeno quattro, e due con i professori a scuola. Confesso di aver sempre subìto in silenzio. Una volta però gli occhi mi si riempirono di lacrime e quello la smise".
Sabrina Impacciatore e i momenti bui della sua carriera: "Mi sentivo invisibile, volevo annunciare il mio ritiro"
Prima del successo internazionale, Sabrina Impacciatore non ha attraversato momenti semplici, fino a prendere in considerazione l'ipotesi di ritirarsi. "Il cinema italiano non mi prendeva sul serio, ero invisibile" confessa. Per il momento è grata di ciò che sta vivendo e senza escludere, in un futuro, un debutto come regista