Sabina Guzzanti: “Vent’anni lontana dalla Rai? Voglio andare dove posso dire quello che penso”
Intervistata dal Corriere della Sera, Sabina Guzzanti ha attraversato la sua carriera, fatta di passaggi da una rete ad un'altra, di risate e complicità con i suoi fratelli, ma anche di momenti in cui avrebbe voluto dire semplicemente quello che pensava, ma non sempre gliel'hanno fatto fare: "Io sono una persona con cui è facile andare d’accordo. Sembro una da rock duro, quando invece la mia vera passione è la musica classica".
Gli inizi in tv
I suoi inizi in tv risalgono alla fine degli Anni Ottanta, quando per la prima volta comparve in Proffimamente non stop, ma non fu l'esordio che si sarebbe aspettata: "Era un programma di Enzo Trapani su Rai 1. Compaio io vestita da suora. Segata subito, immediatamente", poco dopo è arrivato Matrioska uno show su Mediaset: "Antonio Ricci mi chiamò per far parte del gruppo. Italia 1, seconda serata, c’era Moana Pozzi. Era bellissima. Io un giorno mi avvicinai per parlarle, così, tanto per fare conversazione, e lei mi guardò dall’alto in basso come si guarda una nullità. Poi se ne andò senza dire una parola". Nonostante l'esperienza che ricorda tra le più importanti della sua carriera, ancora agli inizi, non ritiene sia stato un programma veramente satirico:
Era una satira studiata, forse artefatta, non era una satira come azione politica. Ma oggi non ha senso fare ragionamenti di questo tipo. Oggi tutto “non è” qualcosa. La satira non è satira, l’informazione non è informazione, volendo, questo parlamento non è un parlamento. Oops…
L'equilibrio trovato su La7
Dopo vent'anni lontana dalla Rai, Sabina Guzzanti non esclude un possibile ritorno, ma la condizione per qualsiasi rete televisiva è una: "Io voglio andare là dove mi fanno dire quello che penso, ma senza estremismi da nessuna delle due parti. Io, come vede, sono una persona mite, ragionevole, non sono una che si impunta. Ma mi dà fastidio quando la censura viene definita “linea editoriale”. Tutto qui". Di fatti l'attrice è spesso su La7:
Il gruppo di Zoro funziona e ha trovato un equilibrio perché alle spalle ha anni di lavoro assieme, di affiatamento. Un programma comico non può resistere se non si crea quella relazione fertile tra i componenti. Oggi si pensa a tutto fuorché a far crescere un gruppo.
Il rapporto con la sua famiglia
Gli inizi e le fasi più note della sua carriera, sono quelle che la vedono protagonista di imitazioni memorabili: "Le ho fatte perché dovevo lavorare, mica sono stata sempre convinta di saperle fare. Tutto cominciò con Rita Levi Montalcini. Ero in cucina, la sentii alla tv e cominciai a fare la sua voce. Il mio compagno di allora arrivò con gli occhi spalancati e disse: “Ma sei uguale”. E così cominciai". Da comica, capace di far ridere il suo pubblico, chi la fa davvero divertire è Checco Zalone: "E poi, certo, mio fratello". A proposito di fratelli, poi, si parla anche del rapporto con Corrado e Caterina:
Molto buono, ma tutti e tre siamo molto legati, anche con Caterina. Quando ci ritroviamo — e avviene abbastanza spesso — a casa, succede una cosa curiosa: ci mettiamo a parlare in un modo tutto nostro, una specie di lingua segreta, velocissima, a scatti. La capiamo solo noi, una questione di vibrazioni. E poi scoppiamo a ridere come tre matti
Far ridere, d'altronde, Sabina Guzzanti non crede che sia un fatto casuale: "La comicità è spesso una reazione alla sofferenza". La sua famiglia, infatti, è stato piuttosto altalenante:
Mamma e papà andavano ancora all’università quando siamo nati io e Corrado. Giovanissimi… Il loro è stato un rapporto burrascoso, si sono separati più volte e questo ha preso molta della loro attenzione che, dunque, non è arrivata a noi. Ma ci sono state anche cose belle