Rossella Erra: “Io come Teo Mammucari. Nessuna paura ad andare contro anche a Selvaggia Lucarelli”
Rossella Erra, o la ami o la odi. La voce del popolo di Ballando con le stelle, arrivata alla sua quarta partecipazione di fila, sembra aver completato quel processo di maturazione necessario affinché arrivasse a essere finalmente riconosciuta al pubblico del sabato sera di Rai1. Costantemente criticata, puntata dopo puntata, soprattutto per i suoi bracci di ferro con la giuria e il suo modo di gestire il famigerato ‘tesoretto', a Fanpage.it ammette: "Prima mi ponevo maggiormente il problema, ero anche imbarazzata. Ora dei detrattori non mi importa più nulla". E sul rapporto con Selvaggia Lucarelli ammette: "Non ci frequentiamo, ma da quest'anno ci salutiamo nei corridoi. Il problema è che la pensiamo diversamente e se ho un dissenso, lo devo esprimere. Molti hanno una ritrosia nei suoi confronti, io questa ritrosia non ce l'ho". Nella seconda puntata ha dato il tesoretto a Teo Mammucari: "È stata una forma di ribellione e di rivalsa dopo lo 0 di Selvaggia".
Siamo solo a tre puntate dal via, ma Ballando è già partito col botto. Un primo bilancio sui concorrenti? Chi è il nome rivelazione?
La più grande soddisfazione di questa edizione penso che sia Teo Mammucari. Ha dato una grande boccata d’aria a tutti perché, se ci pensiamo, la classica liturgia di Ballando lui l’ha spaccata di netto. Gioca a fare il disturbatore e se da un lato capisco che a qualcuno possa dare fastidio, io invece mi diverto molto.
Ti ci rivedi in Teo per questo motivo?
Ti posso dire la verità? La giuria mi interrompe sempre, per una volta che lo fa un concorrente, per me è una grande soddisfazione.
Gli hai dato pure il tesoretto.
Non avrei mai pensato di dare un tesoretto già alla seconda puntata a Teo, ma quando ho visto quello zero di Selvaggia Lucarelli, ho pensato come forma di ribellione e di rivalsa di dare il tesoretto a lui.
A proposito, sei sempre molto criticata per il modo in cui affidi i tesoretti.
Guarda, all’inizio, al primo anno, mi ponevo maggiormente il problema. Ero pure un po’ imbarazzata. Adesso, non me ne importa più nulla dei detrattori per una sola ragione: io vivo Ballando con le stelle sulla pelle. Ciò che sento, faccio. Agisco di cuore e di pancia, perché di cuore e di pancia me ne intendo. Modestamente.
Il tuo alter ego, anche quest’anno è Selvaggia Lucarelli. Ma come sono i rapporti lontano dalle telecamere?
Non ci frequentiamo.
Ma tra i corridoi, almeno, vi sarete incontrate. Un buongiorno/buonasera?
Lei di solito arriva più tardi di me, comunque quest’anno sì, ci stiamo salutando.
Quest’anno, sì.
Ma guarda con Selvaggia non c'è nulla di aprioristico. Anche perché io la seguo sui social. La seguo e l’apprezzo. Mi piace molto. Quindi quando nascono questi battibecchi, lei fa delle battute pungenti e sagaci e a me diventa difficile rimanere seria, però il problema fondamentale è uno.
Quale?
La pensiamo sempre diversamente e io non riesco a stare zitta. Se ho un dissenso, lo devo esprimere. Poi capisco che c’è un po’ di ritrosia a rispondere a Selvaggia. Parlo sempre e solo io.
Perché c’è questa ritrosia nel rispondere a Selvaggia Lucarelli?
È una donna intelligentissima ed è molto seguita sui social. Forse, tutto questo grande seguito mette in soggezione e molti hanno paura ad esporsi. Io però ci tengo a far rispettare la mia idea e soprattutto a far rispettare tutti i sacrifici che fanno i concorrenti durante la settimana, che magari si vedono vanificare tutto il buon lavoro fatto per un giudizio.
Nell’ultima puntata, Lino Banfi ha detto di voler andare via. Tu sei stata tra le prime a dirgli di restare. Sai se la decisione è definitiva?
Dopo la puntata, sono andata a cena con lui e altri della produzione e gli ho chiesto in ginocchio di non andar via. Guarda fa un grande effetto averlo in trasmissione e penso che abbia ancora tanto da raccontare. Lui è tutt’altro che alla fine della sua carriera. È una miniera inesauribile di aneddoti ed è, come si dice a Roma, ancora gajardo e tosto. Poi ha trovato in Alessandra Tripoli un’ottima insegnante. Mi rendo conto della fatica che lui fa, però secondo me la soddisfazione di vederlo su quel palco è maggiore. Lui deve pensare a questo: il pubblico lo ama.
Chi è che arriverà in fondo a questa edizione?
Posso darti una rosa di quattro nomi.
Il primo.
Simona Ventura. Sta dando un aspetto totalmente diverso da come l’abbiamo conosciuta. Ci sta regalando un taglio romantico e dolcissimo di se stessa. La amo.
Il secondo nome.
Wanda Nara. Questa donna fuori dagli schemi, eccessiva, un po’ come me. Sta facendo un percorso straordinario e io mi auguro che arrivi in finale.
Il terzo e il quarto?
Teo Mammucari, il grillo parlante. L’uomo di cui io ho bisogno nella mia vita. E il quarto è un outsider che sabato ha fatto un’esibizione nella quale ci ha regalato un pezzo del suo cuore: Carlotta Mantovan.
Quella di Carlotta è forse la storia migliore?
C’è forse l’intesa migliore, quella con Moreno Porcu. Con l’esibizione della terza puntata, Carlotta ha trovato finalmente il punto di contatto con Moreno e tutti sono d’accordo col fatto che Moreno la sta portando piano piano a un livello sempre più alto. Stanno costruendo grande fiducia e alla fine potrebbe essere lei la rivelazione di Ballando con le stelle.
Se posso, ti farei due domande un po’ più personali.
Certo.
La prima è un’osservazione che parte dalla mia idea che avevo sul tuo personaggio. Sono tra quelli che non lo ha capito nell’immediato, lo ritenevo barocco e, appunto, di pancia ed eccessivo. Poi, però, ho visto il tuo monologo a La volta buona dove hai letto gli insulti che hai ricevuto via social.
Quello era un monologo che non era assolutamente previsto. Avrei dovuto parlare dei miei vent’anni di lavoro come commercialista. Sono arrivata lì e Caterina Balivo mi conosce molto bene, sa bene tutto quello che mi porto dietro e quando mi trovo davanti a una telecamera, non comprendo di esserci davanti. Io ho utilizzato quel momento in una modalità di “ora o mai più”, ho utilizzato quel momento per lanciare un messaggio a mia figlia ma anche per scaricare una serie di cose, anche i miei sensi di colpa. Mi sono liberata e se l'ho fatto è perché non ho fatto altro che pensare a mia figlia quando ho detto quello che ho detto.
Ho visto che l’11 novembre sei al Teatro Acacia per presentare la serata Napoli e Musica con tanti artisti della scena (Brunella Selo, Tony Figo, Carmine De Domenico tra gli altri). Questo è il tuo anno?
Non lo so, non me ne rendo conto però sono molto felice della fiducia che mi è stata data. Esalteremo la cultura napoletana. Non avremo solo la canzone classica napoletana, ma anche poesie e racconti. Valorizzeremo la base di quello che oggi ha fatto la fortuna di tanti prodotti e fiction televisive. Quando si parla di Napoli si rischia sempre di confondere la città con il trash, con il cafone. Napoli non ha niente di cafone e trash e in questo spettacolo lo dimostreremo. Sono molto felice che la produzione abbia scelto me per la conduzione di questa serata.
Ultimissima: che cosa vuoi dire al detrattore tipo, a chi fa l’hater di Rossella Erra?
Immaginami mentre punto il dito e gli dico: “Nella vita esiste la rassegnazione: rassegnati!”.