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Rosa Diletta Rossi, attrice di Maria Corleone: “La maternità mi incuriosisce. Da bambina mi sentivo diversa”

Rosa Diletta Rossi si racconta in un’intervista. L’attrice, nota per la sua partecipazione nella miniserie su Elisa Claps e Maria Corleone, parla della sua carriera e del suo approccio alla genitorialità.
A cura di Eleonora di Nonno
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Rosa Diletta Rossi, volto di Irene nella miniserie su Elisa Claps, dal 29 aprile torna in prima serata su Canale 5 con Maria Corleone 2. L'attrice si racconta in un'intervista a La Stampa in cui parla della serie e del suo approccio alla professione.

Rosa Diletta Rossi: "C'è una scena di Maria Corleone a cui sono legata"

C'è una scena di Maria Corleone, legata alla genitorialità, a cui Rosa Diletta Rossi ha fatto particolare attenzione:

Maria dice all’ex marito: ‘Sarà improbabile non fare errori: sbaglieremo e impareremo. Come tutti. Un passo alla volta'. Ho cercato di pronunciare quel ‘un passo alla volta' con tenerezza, perché mi sono confrontata con diversi amici con figli e ho capito che non si può che procedere così. Si sbaglia ma non bisogna punirsi.

L'attrice è convinta che dopo il caso Adolescence, ci sia più attenzione e pressione sui genitori: "Ora i ragazzi sono soli contro i social che complicano una fase, già ardua e pericolosa, come l'adolescenza". A proposito dell'idea di diventare madre, risponde: "In realtà la maternità mi incuriosisce perché avere figli ti cambia lo sguardo. I bambini vivono tutto per la prima volta e questo costringe te a fare altrettanto".

Rosa Diletta Rossi: "La psicoterapia mi ha aiutata"

Rosa Diletta Rossi lavora molto su stessa: "Ho iniziato arrampicata sportiva per superare la paura del vuoto: anziché combattere quel blocco psicologico, ci ho interagito, con calma, prendendo tempo, finché è diventato qualcosa che potevo riempire". Oltre a questo, ha seguito anche un percorso di psicoterapia: "Mi ha aiutato a guardarmi dentro meglio e a leggere il mondo con più chiarezza". Non si sente permalosa: "Semmai fragile. E molto cocciuta". La recitazione le ha permesso di accettarsi: "Da bambina ero molto vivace, le mie compagne impazzivano per i trucchi, io no: ero quella strana. A teatro mi sono sentita finalmente vista". Non teme troppo l'avvento dell'AI:

Servono confini chiari: bisogna usare l'IA con… intelligenza. Deve supportare gli attori, non sostituirci. Come dice Keanu Reeves, i grandi momenti di creatività nascono da dolori profondi. E quelli la macchina non può provarli.

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