Roberta Bruzzone: “Mai utilizzato scorciatoie per arrivare in tv. Sono un esempio per un modo diverso di essere donna”
Roberta Bruzzone è una delle professioniste più apprezzate nel campo della psicologia giuridico forense, volto televisivo già tempo, è protagonista di una docuserie su RaiPlay, dal titolo "Nella mente di Narciso", in cui si propone un viaggio nel "narcisista maligno" attraverso quattro efferati casi di cronaca.
Lo spazio conquistato in tv
Se le si chiede quanto sia narcisista, Roberta Bruzzone risponde al Corriere della Sera con una certa franchezza: "Sono una persona che sa di valere, consapevole delle mie qualità: l’ho dimostrato sul campo, senza scorciatoie, mezzucci, menzogne o triangolazioni" e ancora, sottolineando un lato preciso del suo carattere: "Sono una che tira fuori gli artigli nel momento in cui serve, ma non ho mai dovuto né barare né raccontare bugie per ottenere quello che ho. Certamente non temo di stare al centro dell’attenzione". Negli anni le è stato anche rinfacciato di essere una bella donna e che quindi sia stata la sua bellezza ad aprirle le porte della televisione:
Se una persona ritiene che la bellezza mi abbia aiutato evidentemente non è in grado di capire quello che dico, quindi è un suo limite e come tale mi fa una certa tenerezza. Credo che quello che faccio io c’entri ben poco con la bellezza e con l’avere un determinato organo genitale che peraltro — le assicuro — non ho mai utilizzato per ottenere vantaggi.
E in merito delle sue apparizioni in televisione, Bruzzone parla anche della risonanza che ha avuto l'imitazione che di lei ha fatto Virginia Raffaele che, però, in alcuni casi le ha dato particolarmente fastidio: "Mi diede fastidio in particolare un’imitazione da Maria De Filippi, mi dipinse con il sangue che grondava, ridicolizzava il mio lavoro di fronte a persone che hanno sofferto, offendendo la memoria delle vittime". Il carattere, ad ogni modo, non le è mai mancato e a questo proposito, si descrive come un esempio per le donne che vogliono distaccarsi da una visione patriarcale costrittiva e limitante che non permette loro di essere libere:
Si dice che uno nasce incendiario e poi muore pompiere, io mi sento ancora incendiaria: ritengo di essere un buon esempio di un modo diverso di essere donna, consapevole di sé, che non deve chiedere permesso a nessuno. Penso che questo sia un aspetto della mia vita personale e professionale che può essere utile a molte donne che temono di vivere fuori dal perimetro del controllo della loro vita da parte degli uomini.
La docuserie sul narcisista maligno
Nella mente di Narciso è la docuserie a lei affidata su RaiPlay, in cui ripercorrendo quattro casi di cronaca che hanno segnato l'opinione pubblica, parla di narcisismo, mettendone in luce gli aspetti più significativi e che bisogna tenere d'occhio: "Sono soggetti che hanno caratteristiche specifiche, unicamente concentrati sui propri bisogni, che non tollerano minimamente lo spazio degli altri, che praticano l’assedio serrato della tua vita". C'è un momento, secondo la psicologa e criminologa, che può diventare particolarmente pericoloso:
Quando la vittima rischia di diventare minacciosa perché svela la vera identità sociale e psicologica di questi soggetti: lo smascheramento può diventare l’elemento più pericoloso in assoluto
La docuserie nasce anche per sottolineare le differenze con quanto è raccontato in alcuni prodotti di finzione: "Tante sono molto ben realizzate quanto a intrattenimento, ma sono lontanissime dalla realtà" e la criminologa aggiunge che non esistono delitti perfetti: "Esistono purtroppo delitti impuniti per via di indagini imperfette. Le problematiche principali sono originate nella gestione della scena del crimine: è fondamentale proteggere le informazioni che arrivano da lì".