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Riccardo Chailly: “La Forza del Destino non porta sfortuna, lo abbiamo dimostrato. I fischi a Netrebko? Non discuto”

Attorno a La Forza del Destino, l’opera di Giuseppe Verdi che ha aperto la stagione operistica del Teatro alla Scala, erano state alimentate dicerie sul fatto che portasse sfortuna. Dopo il successo del 7 dicembre, il direttore Riccardo Chailly ha parlato di questo aspetto in un’intervista.
A cura di Ilaria Costabile
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La prima alla Scala di Milano è stata un successo, nonostante La Forza del Destino di Verdi fosse macchiata dalle dicerie sulla presunta sfortuna ad ogni messa in scena. Riccardo Chailly, direttore musicale del Teatro, al Corriere della sera ha parlato del successo dell'opera, che è stata trasmessa anche in diretta tv.

Le dicerie sulla sfortuna dell'opera

Il teatro è di quei mondi in cui, da sempre, si alimentano dicerie sui testi, le opere, la messa in scena e La Forza del Destino di Giuseppe Verdi è stata una di quelle più colpite nel repertorio italiano, per cui la scelta di aprire la stagione operistica della Scala con quest'opera è stata guardata con sospetto dai più scaramantici. Chailly, dopo il successo della prima: "A sessant’anni dall’ultimo 7 dicembre in cui era andata in scena c’era in tutti noi la consapevolezza di fare bene. Il lato scaramantico non va ignorato, bensì superato con convinzione e noi volevamo vincere le insidie. È andata come volevamo". Ma perché fosse considerata portatrice di sfortuna, in realtà, non è ben chiaro: "Era legata a eventi casuali accaduti durante le esecuzioni ed erroneamente attribuiti all’opera. Io non ho mai avuto un rapporto scomodo con la scaramanzia". 

I fischi ideologici ad Anna Netrebko

Protagonista della prima, nel ruolo di Leonora, è stata Anna Netrebko, contestata in più occasioni per il suo supporto alla Russia di Putin, in merito alle manifestazioni di dissenso nei suoi confronti, Chailly dichiara: "Non ne discuto. C’è stato grande merito artistico riconosciuto dagli applausi del pubblico nelle sue tre grandi arie, tre momenti nell’evoluzione dell’opera eseguiti in maniera eccellente e recepiti con gran calore". Al suo fianco sarebbe dovuto esserci uno dei grandi nomi della lirica, ovvero Kaufmann, che però non ha potuto prendervi parte, lasciato il posto al tenore esordiente Brian Jadge: "Brian è arrivato in situazione delicatissima sostituendo Kaufmann con grande voglia di applicarsi e il vantaggio della spavalderia, perché aveva appeno cantato l’opera al Liceu di Barcellona. Un cast tutto eccellente: in quest’opera tutti i personaggi sono centrali". 

L'ultima prima di Meyer

Questa del 7 dicembre 2024 è stata l'ultima prima del sovrintendente Meyer, al cui posto arriverà Fortunato Ortombina. In merito a questi cambio di passo, Chailly dichiara:

Mi dà un senso di nostalgia, come quando lasciò Pereira, perché un percorso importante viene interrotto non per ragioni artistiche. Sono stati anni proficui con entrambi. Dall’inizio del mio percorso artistico ho desiderato concentrarmi sul repertorio operistico italiano perché era qualcosa che il teatro chiedeva. Abbiamo sviluppato una continua relazione con orchestra e coro che ha portato a successi come quest’ultima Forza

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