Raoul Bova: “Non sono più il 18enne che esce dall’acqua. Capelli bianchi e qualche chilo non guastano”
Raoul Bova si è raccontato sulle pagine del settimanale Chi. Presto tornerà in tv con la seconda stagione di Buongiorno mamma. Nel corso dell'intervista, ha fatto una riflessione sul suo percorso di attore, ma anche sul rapporto con Rocio Munoz Morales e su quanto sia importante tenere viva l'intensità dell'amore quando gli impegni lavorativi costringono a stare lontani.
Raoul Bova, i cambiamenti dovuti all'età e le immagini ormai superate
Raoul Bova ha spiegato che è solito riguardare soprattutto gli ultimi lavori. Lo fa per un motivo specifico: "Per capire come sto andando anche perché, lo dico con il sorriso, ciascuno di noi deve fare i conti con il cambiamento fisico e ci sono cose che è giusto che capisca. Chi fa un lavoro esposto al pubblico deve capire cosa sta diventando". Dunque, ha spiegato che nonostante alcuni si siano legati all'immagine di lui che esce dall'acqua nel film Piccolo grande amore, non è più quel diciottenne:
Non sei più il diciottenne che esce fuori dall'acqua e non devi farlo per forza, ti rendi conto che sei padre di quattro figli, hai uno sguardo diverso, un approccio diverso. Qualche chilo non guasta, qualche capello bianco nemmeno, contano l'interiorità, l'emozione. Queste ti rimangono (ride, ndr). La gente si lega a una tua immagine, a un tuo film e tende a vederti sempre così. Non pensa che esista un personaggio reale, ti vede come Ultimo o come Piccolo grande amore, ti fissa in quel momento e sei una figura, sei un personaggio di un film che non può invecchiare.
L'amore con Rocio Munoz Morales
Raoul Bova, poi, ha parlato di come lui e la sua compagna, Rocio Munoz Morales, riescano sempre a ritrovarsi anche quando i rispettivi impegni lavorativi li costringono a stare lontani per un po': "Io e Rocìo ci capiamo molto, abbiamo una grande stima e un grande amore. Ci sono dei meccanismi che, spesso, portano a non avere il controllo e allora bisogna un po' riprendersi, parlarsi, guardarsi negli occhi, mettere la nostra vita al primo posto". E ha ammesso:
Non è sempre facile, non è matematico, bisogna ridare una calibrata ai rapporti anche per capire dove si sta andando, cosa si vuole fare, quali sono i punti d'arrivo e quali sono gli step di una coppia. Se non ci si pongono dei traguardi, la relazione diventa un po' stantìa. Bisogna essere complici fino a quando uno ce la fa: quando ti troverai di fronte a un bivio dovrai fare delle scelte, ma si faranno con grande amore per la coppia e per i figli. I figli nascono perché prima è nata la coppia, per questo la coppia va sempre tutelata e resa viva.