Pino Insegno: “Raccomandato da Giorgia Meloni? Parla la carriera, sono figlio dell’affetto della gente”
Pino Insegno si prepara a tornare in tv. Lo attendono mesi carichi di impegni lavorativi. Il conduttore, a partire dal 18 settembre, terrà compagnia agli spettatori di Rai2 con il programma Mercante in fiera. E dall'1 gennaio 2024, condurrà L'eredità su Rai1. Il conduttore ne ha parlato in un'intervista rilasciata a Tv, Sorrisi e Canzoni, tornando anche sulle polemiche che lo hanno visto suo malgrado protagonista.
Pino Insegno replica a chi lo considera raccomandato
Nel corso dell'intervista rilasciata a Tv, Sorrisi e Canzoni, è stato chiesto a Pino Insegno di replicare a chi lo considera "un raccomandato politico per la sua amicizia con Giorgia Meloni". L'attore e conduttore ha rimarcato la sua lunga carriera, che lo mette nella posizione di non necessitare di appoggi politici per essere ritenuto meritevole di avere un'occasione:
Per me parlano i numeri che ho fatto, la mia storia professionale, non le amicizie. Da quando ho iniziato a lavorare, saranno cambiati 12 governi, ma io sono figlio dell'affetto della gente, che ha un'arma potentissima: il telecomando. Poi ci sta di non piacere a tutti. Io sono della Lazio, magari a qualcuno della Roma non sto simpatico. Ma è una cosa sua, personale.
Pino Insegno condurrà Mercante in fiera e L'Eredità
Pino Insegno ha raccontato quali saranno le differenze tra la vecchia edizione di Mercante in fiera, proposta da Italia1, e quella che andrà in onda su Rai2 a partire dal 18 settembre e fino al 22 dicembre: "Lo rinnoverò. Sono più grande d'età, più esperto, più misurato. E ci saranno sorprese nelle carte: le aggiorneremo con nuove "figure" come l'influencer, il rapper, il TikToker, il boomer, nel segno dei tempi. E cambieremo la "Gatta nera" con una nuova danzatrice". E così, arriva a conclusione anche la polemica con Ainett Stephens. A Capodanno, Insegno prenderà le redini de L'Eredità:
Cosa cambierà? Aver cambiato il conduttore mi sembra già tanto, no? Anch'io avevo condotto "Reazione a catena" per quattro edizioni e poi ho lasciato. L'alternanza ci sta, il cambiamento fa bene alla tv. Quello che nel programma funziona, non si cambia. Certo, lo farò un po' più mio. Oltre alla tradizione, l'altra parola importante è "innovazione". Non bisogna stare troppo attaccati al passato.