Pino Insegno: “Mi criticano per come ho introdotto Giorgia Meloni? Sti caz*i, è una donna perbene”
"Verrà il giorno della sconfitta, ma non è questo”, con questa citazione tratta da Il signore degli anelli l'attore Pino Insegno aveva presentato sul palco Giorgia Meloni giovedì sera a piazza del Popolo, dando il via all’ultimo comizio prima delle Elezioni Politiche 2022. Una presentazione dal tono trionfale che non ha convinto, a tal punto da scatenare una vera e propria shit storm a suo carico.
Critiche e insulti, accuse di piaggeria a fini lavorativi, che Insegno ha rispedito energicamente al mittente parlando con La Repubblica:
Mi criticano perché ho introdotto il comizio della Meloni? Sti ca…, lo fanno anche perché sono della Lazio. Io non sono un influencer sono un attore, doppiatore e formatore molto bravo, che vive nel rispetto degli altri perciò non ho problemi a dichiarare le mie preferenze politiche. Dobbiamo essere tutti uguali?
E ancora: "Giorgia è una donna perbene e non è un'estremista. Non è una persona che vuole proibire agli omosessuali di vivere e o ai neri di non esistere".
È un momento caldo per la politica che spesso si trova a intercettare consensi o forti attacchi da parte di artisti del mondo della musica o del cinema. Schieramenti più o meno palesi, desiderio di rimanere ai margini del discorso, come l'affair Laura Pausini con la canzone Bella Ciao, distanze nette da posizioni che si sentono distanti anni luce, come quella di Procacci – Accorsi – Ligabue contro la Lega per l'uso di Radiofreccia, e infine la semplice volontà di richiamare l'attenzione su un dialogo che possa prescindere l'aggressione fisica o verbale, nella totale difesa delle idee personali (Giorgio Pasotti ha parlato di "accanimento barbaro" contro la Meloni che, indipendentemente dal credo pubblico, dovrebbe essere una donna da rispettare).