Pingitore su Berlusconi: “Quando portai il Bagaglino a Mediaset feci un patto di libertà con lui”
La morte di Silvio Berlusconi coinvolge anche Pier Francesco Pingitore, il papà del Bagaglino. Intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 per il format "I Lunatici", il regista e direttore artistico racconta del passaggio da Rai a Mediaset del suo allegro carrozzone: "Feci con lui un patto preciso: gli dissi che non avrebbe mai letto neanche una riga dei copioni che avremmo messo in scena. E così andò".
Il ricordo di Pier Francesco Pingitore
Pier Francesco Pingitore passò con il suo Bagaglino dalla Rai a Mediaset nel 1993 (ora potrebbe fare il viaggio al contrario). Con Silvio Berlusconi ci fu un'intesa immediata:
Ho accolto malissimo questa notizia, gli ho sempre voluto bene, l'ho sempre considerato un amico. Per tanti anni è venuto al Bagaglino, abbiamo partecipato alle trasmissioni di Mediaset, abbiamo fatto il Bagaglino su Mediaset, anni di trionfi e di ascolti stellari. Si era stabilito un rapporto di confidenza e amicizia, ci sono stati periodi in cui ci siamo frequentati di più e alti periodi in cui questa frequentazione si è diradata e si è persa. Berlusconi era capace di pensare in grande, a prescindere dal giudizio che ciascuno può dare a livello politico, era di una dimensione che non si incontra facilmente. Pensava in grande ma non era un megalomane, quelle cose poi le realizzava. Incontrare una persona così credo che non fosse facile. Anzi non lo era affatto
Il rapporto con la satira
Sul rapporto con il Bagaglino, Pier Francesco Pingitore spiega che Silvio Berlusconi non si è mai arrabbiato per un'imitazione (cosa che in verità temeva e mal sopportava, quando arrivava da controparte politica: si veda, l'editto bulgaro).
Non si è mai arrabbiato per una battuta o per una imitazione. Lo stimo proprio per il rapporto che sottoscrivemmo e che rispettò alla lettera. Quando il bagaglino trasmigrò dalla Rai a Mediaset io feci con lui un patto preciso. Gli dissi che non avrebbe mai letto neanche una riga dei copioni che avremmo messo in scena. E lui disse che andava benissimo. Per tutti gli anni che abbiamo lavorato insieme non mi ha mai chiesto di modificare qualcosa. Non mi ha mai fatto una lamentela. Per quello che mi riguarda ha sempre rispettato i patti, le persone, è sempre stato gentile con noi e con gli attori. Non mi ha mai chiesto come la pensassi politicamente, non ne abbiamo mai parlato, se lo votassi o no lo lasciava del tutto indifferente. Io non avevo nessuna intenzione di influire politicamente con il lavoro che facevo.