Perché amiamo Affari Tuoi, l’esperto di Tv: “Amadeus lo ha reinventato, De Martino ha capito un segreto”
Da più di vent'anni Affari Tuoi sono affari nostri. Il programma che entra nelle case degli italiani all'ora di cena è passato di mano in mano, da Paolo Bonolis a Stefano De Martino, senza dimenticare Amadeus. A quest'ultimo il merito della "sanremizzazione" del game show, con le canzoni del Festival a fare da colonna sonora nel momento dell'apertura dei pacchi. "In molti si chiedevano se De Martino avrebbe tenuto gli stessi brani, lo spettatore si affeziona a certi meccanismi" mette in chiaro Luca Barra, professore di televisione e media digitali, a Fanpage.it. Il docente spiega quali sono gli elementi che rendono ancora così accattivante un format in cui un concorrente, scelto tra venti, diventa un eroe pronto a sfidare "l'avido" Dottore. "Le strategie, i ragionamenti e i numeri fortunati sono solo spettacolo, non serve una reale bravura" sostiene Barra. Ma a chi è a casa interessa solo godersi "un passatempo, guardando le storie dei partecipanti con il giusto trasporto emotivo". E c'è un motivo se parte del pubblico ha accantonato la nostalgia di Amadeus, migrato sul Nove: "È tutta colpa dell'inerzia e dell'abitudine. Stefano De Martino è stato bravo a rassicurare unendo elementi nuovi e vecchi insieme".
Per vincere ad Affari Tuoi serve una buona dose fortuna. Quanto incide nel successo della trasmissione?
È un format abbastanza classico che si inserisce all'interno di una delle tante linee che caratterizzano i game show della televisione in generale. Ci sono giochi che richiedono uno sfoggio di competenze molto forti e altri che si basano esclusivamente su una dimensione di fortuna. Nelle varie fasi della televisione ci sono stati momenti in cui si preferivano gli uni o gli altri. Ad Affari Tuoi tutte le strategie, i ragionamenti e i numeri sono parte dello spettacolo ma non coincidono sul risultato finale, non serve bravura. L'interesse dello spettatore è paragonabile a quello che si ha per la lotteria. Ad Amadeus si deve il merito di aver svecchiato un format che per un periodo aveva perso lo smalto degli esordi. Uno dei motivi principali del successo, però, è la forza del racconto dei singoli concorrenti.
Che peso hanno le storie dei concorrenti?
Il pubblico non rimane incollato davanti ad Affari Tuoi solo per i meccanismi di tensione o per empatizzare rispetto alla vincita o alla sconfitta. Centrali sono le storie, l'aver creato un gruppo di concorrenti che fa da comunità, l'aver portato una sorta di ritualità. Si dedica molto tempo e molto spazio al racconto dei concorrenti che arrivano in compagnia di un loro familiare o di un amico proprio per dare maggiore visibilità al loro passato. Guardare Affari Tuoi diventa un puro passatempo dove puoi entrare nelle storie delle persone con il giusto trasporto emotivo. Anche i numeri fortunati, in fondo, richiamano alcuni spaccati della loro vita. Lo spazio per il momento emotivo e umano è stato tipico della riverniciata data da Amadeus al programma, traslata in modo identico nell'attuale versione condotta da Stefano de Martino. Lui per certi versi è più "compagnone", sta insistendo molto sull'aspetto empatico, emotivo e umano. Serve a stemperare la tensione legata ai soldi in gioco.
Alcuni tacciano il game show di essere un gioco d'azzardo ma il concorrente non punta nulla di proprio.
Questa polemica era molto più viva vent'anni fa, ricordo molto bene che colpì Paolo Bonolis. Lo accusavano anche di condurre un programma che regalava un sacco di soldi senza nessun motivo. Si tratta di una trasmissione televisiva che fa ricorso a tutta una gamma di dimensioni possibili e una di queste è legata all'azzardo. Nelle ultime edizioni, però, sia Amadeus che De Martino puntando così tanto sull'aspetto emotivo, finiscono per neutralizzarla. Poi, non si indugia mai troppo sui concorrenti che perdono e il senso di sconfitta che ne può derivare. Questa è una cosa che accade nella televisione del dolore.
Il filo rosso che unisce Amadeus e Stefano De Martino è l'empatia verso i concorrenti. Che ruolo gioca il conduttore?
Più che il conduttore è interessante capire quanto conta l'inerzia. Una parte consistente del pubblico abituato a guardare Rai 1 rimane su quel canale anche a fronte di un profilo come quello di Amadeus che si muove su un'altra rete e che porta con sé Chissà chi è, uno dei format che aveva ravvivato e modernizzato. Affari Tuoi di Stefano De Martino resta un gioco che è più o meno lo stesso, ha tenuto molto della modernità del suo predecessore ma, al tempo stesso, ha cercato di recuperare alcuni elementi come i pacchi e il telefono dell'edizione di Bonolis. È stata una mossa per cercare di rassicurare il pubblico e per arginare il rischio che potrebbe derivare dall'avere un conduttore così giovane. Gli spettatori sono abitudinari e inerziali, per spostarsi davvero su un'altra rete ha bisogno di una mossa in più.
Il concorrente è l'eroe, il Dottore è l'antagonista e il conduttore è l'aiutante. Affari Tuoi segue la struttura narrativa del "viaggio dell’eroe".
Decisamente sì. È il meccanismo classico alla base di qualsiasi narrazione e in questo caso viene applicato anche al game show. Il pubblico offre supporto morale al concorrente nella sua scalata per raggiungere il montepremi.
Affari tuoi viene commentato molto su X o sui social, è spesso in trend. Ha conseguenze sulla fidelizzazione del pubblico?
Le comunità online fanno parte di quella modernizzazione portata da Amadeus e che sta continuando con De Martino. Prima che iniziasse la nuova edizione, sui social si chiedevano se il nuovo conduttore avrebbe tenuto le stesse canzoni (ereditate da Sanremo) per l'apertura dei pacchi. Ci si affeziona a certi meccanismi. Poi, ovviamente, sono tanti i momenti che diventano meme virali.
Stefano De Martino incoraggia i concorrenti, provenienti da ogni parte d'Italia, ad utilizzare il proprio dialetto. Lui stesso non maschera la provenienza regionale.
Porre l'accento sulla provenienza geografica e sulle rivalità tra regioni è uno dei motivi per cui Affari Tuoi in passato è stato popolare ed è tornato ad esserlo. Il fatto che Stefano De Martino se ne serva è abbastanza chiaro. Napoli ha un forte impatto nell'immaginario nazionalpopolare italiano e la provenienza geografica del conduttore è riconoscibile e riconosciuta in tutta Italia. De Martino sta puntando tantissimo alla dimensione popolare e trasversale. A differenza di altri conduttori giovani, che hanno sempre tentato di preservarsi di rivolgersi ad un audience un po' più mirata e "pregiata", lui ha capito come parlare ai nonni, ai genitori e ai figli. Si pone allo stesso livello degli spettatori e si mette in gioco con le figure che stanno nel pubblico, con il concorrente e le sue piccole stranezze. Funziona, funziona molto bene.