Patrizia Pellegrino: “Ho avuto un’esperienza premorte, vedevo la scena dall’alto in camera operatoria”
Ospite di Silvia Toffanin nella puntata di Verissimo andata in onda sabato 2 novembre, Patrizia Pellegrino ha raccontato di avere vissuto un’esperienza premorte in occasione di un aborto verificatosi in seguito a una gravidanza extrauterina. Un’esperienza, racconta oggi, che le avrebbe consegnato a non avere più paura della morte.
Patrizia Pellegrino: “Ho rischiato di morire a causa di una gravidanza extrauterina”
“Ho avuto un’esperienza premorte”, ha raccontato la showgirl a Silvia Toffanin, “Prima di aspettare Riccardo, ho avuto una gravidanza extra-uterina. Il bimbo era nella tuba invece che nell’utero. Non sapendolo ed essendo proprio all’inizio della gravidanza, non avevo capito questa cosa”. Quindi il malore e la corsa in ospedale:
A un certo punto, mentre mi trovavo a casa da sola di notte, ho sentito una fitta come di un coltello nella pancia. In quel momento credevo di morire, ho avuto la consapevolezza che erano gli ultimi istanti di vita. Ho avuto la forza di buttarmi per terra perché non camminavo, e strisciando sono andata alla porta della mia vicina e ho urlato. Lei è venuta ad aprirmi e abbiamo chiamato il 113. Sono venuti a prendermi e mi hanno ricoverata in rianimazione. Sono stata operata d’urgenza perché avevo 3 litri di sangue nella pancia e mi hanno salvato la vita per un pelo.
Patrizia Pellegrino: “Sentivo una musica e un senso di pace”
Pellegrino raccontato di non avere provato paura durante quei momenti. Un tratto comune a quanti raccontato il fenomeno delle NDE (near death esperience), diventate oggetto di studi internazionali, alcuni dei quali accreditati dal mondo scientifico e particolarmente famosi:
Mentre stavo sotto i ferri, ho sentito un dottore che diceva all’altro ‘Fai presto che ce la stiamo perdendo’. In quel momento ho sentito il mio corpo che si staccava e vedevo questa scena dall’alto. Mi sentivo attratta da una musica e da una luce intensa e meravigliosa che mi chiamava dalla parte opposta. In quel frangente non sentivo più il tavolo freddo e la consapevolezza della morte, ma sentivo la bellezza, questa luce e una musica quasi di arpa. Volevo andare di là ma dopo qualche momento ho sentito degli schiaffi in faccia, il tavolo gelido e che ero tornata su quel tavolo operatorio. Mentre mi schiaffeggiavano e facevano domande, ho ripreso conoscenza. Devo dirti che l’altra parte del mondo non è affatto male. È qualcosa di misterioso ma io ricordo la sensazione di pace che ho vissuto. Era meraviglioso.