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Pasquale Finicelli era Mirko: “La verità sull’amore con Cristina D’Avena? Tra noi baci e affetto. Sono factotum di manager”

Pasquale Finicelli era Mirko dei Bee Hive nella serie Love me Licia con Cristina D’Avena. Oggi ha 60 anni, lavora come factotum per un manager e ha una figlia. Su Fanpage.it ha raccontato la sua vita dopo Mirko, il legame ancora forte con Sebastian Harrison, Manuel De Peppe e Luciano De Marini, il desiderio di una reunion e la verità sul flirt con Cristina D’Avena.
A cura di Daniela Seclì
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Pasquale Finicelli oggi: ha 60 anni e lavora come factotum di un manager, la verità sul flirt con Cristina D'Avena
Pasquale Finicelli oggi: ha 60 anni e lavora come factotum di un manager, la verità sul flirt con Cristina D'Avena

Pasquale Finicelli era Mirko dei Bee Hive nelle quattro serie con Cristina D'Avena, da Love Me Licia, fino a Licia dolce Licia, Teneramente Licia e Balliamo e cantiamo con Licia. Oggi ha 60 anni – 61 il 20 dicembre – e ha cambiato vita. Lavora come factotum per un manager. In una lunga intervista rilasciata a Fanpage.it, ha ripercorso i successi televisivi e l'amicizia con Sebastian Harrison, Manuel De Peppe, Luciano De Marini e gli altri musicisti dei Bee Hive. Poi, ha parlato della sua vita privata. Ha una compagna, Manuela, ed è padre di Raffaella: "Non porta il mio cognome. L'ho sempre protetta. Avrei voluto darle tutto quello che i figli devono avere". Per la prima volta, inoltre, Pasquale Finicelli ha rotto il silenzio sulla presunta relazione con Cristina D'Avena e ha raccontato la sua verità su come andarono le cose.

Pasquale Finicelli era Mirko dei Bee Hive in Love me Licia

Chi era Pasquale Finicelli prima del successo nel ruolo di Mirko?

Sono cresciuto nel villaggio Italsider a Pianura, dove vivevano 240 famiglie di operai come mio padre. Lo definisco “villaggio delle favole”, perché mi ricorda un’infanzia felicissima. La mia famiglia mi ha dato tanto amore. Mio padre viveva solo per noi. Ero legatissimo ai miei genitori e alle mie due sorelle più grandi. A 14 anni già viaggiavo da solo, la mia famiglia aveva piena fiducia in me.

Nel tuo passato anche importanti risultati sportivi.

Dai 12 ai 20 anni ho fatto arti marziali: karate, judo, ju-jitsu e lotta. Ho fatto Kung Fu stile Shaolin e sono stato campione italiano nel 1982.

Poi sono arrivati i primi lavori come indossatore e modello. Sei partito per Roma, dove hai realizzato anche l’obiettivo di fare i fotoromanzi.

Mi hanno preso sia Lancio che Grand Hotel. Quando volevo una cosa, mi davo da fare. Avevo voglia di lavorare, sono sempre stato determinato, non mi sono lasciato fermare da nessuno.

Come hai ottenuto il ruolo di Mirko?

Sono partito per Milano e mi sono proposto a diverse agenzie. Mi mandarono da Giancarlo Caremoli. Ultimo tentativo, poi sarei tornato a Napoli. Mentre andavo via mi disse: “Mi sono ricordato che stanno cercando un ragazzo per una serie televisiva, Kiss me Licia”. La descrizione di Mirko corrispondeva al mio aspetto. Mi diede le indicazioni per raggiungere il luogo del provino, ma non avevo il tempo di prendere l’autobus, era già tardi. Bloccai un uomo in motorino e gli chiesi un passaggio.

Come andò il provino?

Quando arrivai non c’era più nessuno, buio totale. Entrai negli studi e vidi Cip Barcellini, uno dei produttori, che volle darmi una possibilità. Forse gli ero simpatico. Richiamò il tecnico e il cameraman e mi disse: “Immagina Cristina davanti a te, le devi chiedere di uscire però in modo timido e dolce”. Andai bene, ma il produttore volle confrontarsi con gli altri. Dopo tre giorni la telefonata: “Sei stato scelto, vieni a fare la prova costumi”. Da lì è partito tutto.

Pasquale Finicelli e Cristina D'Avena, Mirko e Licia si sono amati? La verità

Mirko e Licia, interpretati da Pasquale Finicelli e Cristina D'Avena
Mirko e Licia, interpretati da Pasquale Finicelli e Cristina D'Avena

Come è stato il primo impatto con Cristina D’Avena?

Positivo. Cristina era molto carina, ancora oggi porta benissimo i suoi anni. Forse io non ho avuto lo stesso impatto su di lei. Avevano sbagliato la tinta ai capelli e me l’avevano fatta due volte. Erano gialli. Quando Cristina mi ha visto avrà pensato: “Ma con chi devo lavorare?” (Ride, ndr). Anch’io volevo morire. Ero un bel ragazzo, poi mi sono visto con quei capelli…non mi piacevo più.

Cristina D’Avena ha più volte sostenuto che i tuoi baci sul set fossero un po’ troppo passionali: “Mi baciava con la lingua”.

Però saprai che qualche tempo fa ha confermato che tra noi c’è stato qualcosa…Come si dice? Lei toglie, poi mette, fa tutto lei. A me va bene tutto (ride, ndr). Bisogna ascoltare sempre le due campane però. Quando diceva che io ci provavo, avrei potuto dire: “Guarda stai sbagliando”. Avrei potuto ribattere, ma non mi interessano queste cose. Alla fine la verità è venuta a galla.

In effetti lo scorso dicembre ha svelato ad Adnkronos: “Con Pasquale c'è stato un flirt. Avevamo 20 anni, ci stava che ci scappasse l’innamoramento”.

Comunque non c’è stato niente di che. Ci sono stati dei baci…eravamo giovani, stavamo insieme sul set dalla mattina alla sera. È normale che ci potesse essere qualcosa. Sai, un bacio, un abbraccio, quello sì. Poi lei era molto controllata, aveva il suo autista, la persona di fiducia.

Quindi era una relazione vissuta principalmente sul set, non in privato?

No, solo sul set.

Come mai all’epoca decideste di tenere segreto questo momento di interesse reciproco? Avrebbe potuto farvi gioco, visto i tantissimi fan di Mirko e Licia.

Perché l’immagine doveva essere pulita, anche se ovviamente non c'è niente di sporco nello stare insieme. E poi perché, ripeto, in fondo non c’è stato niente di che. Ci sono stati dei baci, degli abbracci, non c’è stata una storia. Non ne avevamo il tempo, sul set si lavorava, poi io vivevo con Sebastian Harrison, che interpretava Satomi. La sera dovevamo studiare e andare subito a dormire perché la mattina ci svegliavamo presto.

Non è stato un amore, non è stata una frequentazione, non è stata una relazione. Come la definiamo?

Due che stanno insieme dalla mattina alla sera e che si vogliono bene, perché è normale che trascorrendo tanto tempo vicini possa nascere qualcosa. C’è stato tanto affetto ma non una storia da Hollywood.

Insomma non un grande amore come quello di Mirko e Licia.

L’amore può essere anche una grande amicizia, la complicità quando eravamo sul set. Sicuramente le ero molto affezionato, stavamo bene insieme, ci divertivamo, io la facevo ridere perché facevo battute in napoletano. Le ho voluto molto bene, mi faceva piacere vederla, stare con lei. Ho tanto rispetto per Cristina perché è una donna intelligente e in gamba.

Siete rimasti in contatto?

Un mese fa l’ho beccata in centro a Milano. Negli anni ci siamo rivisti per alcuni servizi fotografici o per farle una sorpresa da Barbara D’Urso. Ma non ci sentiamo molto. Poi lei è spesso in giro per lavoro.

Pasquale Finicelli, l'addio a Mirko e la scomparsa del padre: "Sono morto dentro"

Dalla seconda serie, Licia dolce Licia, hai iniziato a manifestare l’intenzione di lasciare. Cosa non ti piaceva più?

Mi ero stancato, non coglievo l’importanza di quel progetto. A 22 anni è facile stufarsi. Dalla produzione furono molto carini ad aspettarmi, volevano che continuassi, mi dicevano che avremmo fatto tante cose insieme. Io purtroppo non li ho ascoltati. E dopo la quarta serie, Balliamo e cantiamo con Licia, ho lasciato.

Una scelta agevolata anche da un agente che ti ha promesso mari e monti.

Mi ha convinto perché già volevo lasciare. Sono stato ingenuo perché avevo ottenuto tutto quello che volevo con facilità: prima modello e indossatore poi i fotoromanzi. Pensavo che le cose sarebbero andate sempre così. Ho aspettato quasi due anni con questo agente, poi alla fine non si è fatto niente. Ho capito e l’ho mollato.

Immagino sia stato un periodo non facile per te.

In quel periodo è mancato anche mio padre. Aveva 58 anni, io 26. Sono morto dentro. Ero legatissimo a lui. Quando io e le mie sorelle eravamo piccoli, dopo mangiato, cantavamo con mia madre e mio padre che avevano una voce fantastica. Ho la fortuna di avere la registrazione di quei momenti e quando voglio risento le loro voci. Ho dovuto superare tante cose: ho lasciato Canale5, è mancato mio padre, ho trovato quel manager sbagliato. Ci sono persone che per molto meno si ammalano di depressione o si danno all’alcol o alla droga.

Tu come sei riuscito a rialzarti?

Mi sono rimboccato le maniche e ho fatto di tutto senza problemi, sempre col sorriso, cantando, speranzoso di poter fare meglio. Ho la fortuna di essere un sognatore, di essere ottimista e positivo. Poi, sicuramente, avere attorno le persone giuste che ti danno amore, ha aiutato.

Sebastian Harrison, Manuel De Peppe e i Bee Hive: cosa fanno oggi e la reunion

Cosa fanno oggi i Bee Hive di Love me Licia
Cosa fanno oggi i Bee Hive di Love me Licia

Sei rimasto in contatto con gli altri membri dei Bee Hive?

Siamo molto, molto amici. Luciano De Marini, che interpretava Paul, vive a Milano e ha un salone di parrucchiere con la moglie. Con lui ci vediamo e andiamo a mangiare insieme. Manuel De Peppe, che interpretava Matt, fa il musicista e il produttore a New York. Sebastian Harrison, Satomi, fa l'imprenditore a Los Angeles. Il bassista Tony Amodio fa il musicista e cantante in Messico. Sento spesso e volentieri anche loro.

Con Salvatore Landolina, l'attore che interpretava Marrabbio, vi siete più sentiti?

Non lo sento da molto tempo, anche perché sono passati quasi 40 anni.

Quanto è concreta l’ipotesi di una reunion dei Bee Hive?

Ci piacerebbe fare un evento a Milano, perché ce lo chiedono in tanti da anni. Dobbiamo innanzitutto trovare il periodo giusto per tutti noi, dato che viviamo sparsi per il mondo. E poi ci vorrebbe un manager capace di realizzare l'evento che abbiamo in mente. Nel 2008 ci siamo riuniti e abbiamo fatto il concerto a Lignano Sabbiadoro. Nel 2011, abbiamo fatto quattro concerti: a Napoli, Roma, Bologna e Brescia. Abbiamo gestito tutto da soli. Il Palabrescia era pieno. Con quel concerto abbiamo realizzato anche un dvd.

Sono passati 40 anni eppure ancora in tantissimi sperano di rivedervi suonare insieme.

Dato che viviamo in un mondo difficile, vorrebbero tornare indietro nel tempo, sognare un’altra volta e noi con loro. Passare due ore di spensieratezza, di favola. Speriamo di riuscire a realizzare questa reunion. Non è semplice perché ognuno di noi ha la sua vita, ma se troviamo la persona giusta per organizzarlo, mai dire mai.

In questi anni, qual è la cosa più strana che una fan ha fatto per te?

All'epoca, quando mi incontravano per strada, pur di toccarmi, mi tiravano i capelli, mi graffiavano la faccia. In questi anni, poi, una donna mi scriveva tre, quattro volte al giorno. La prima volta ho risposto per gentilezza ed educazione. Ovviamente è impossibile rispondere a tutti i messaggi che ricevo sui social, non amo la tecnologia. Così, questa persona mi ha scritto: “Visto che non mi rispondi, mi uccido”. Mi sono rivolto alla Polizia Postale, hanno chiamato il padre. Dopo pochi giorni, l’ho ritrovata sotto la sede della società in cui lavoravo perché in un'intervista di tanti anni fa avevo detto il nome. Mai più nella vita.

Pasquale Finicelli oggi, lavoro e vita privata: la compagna Manuela e la figlia Raffaella

Pasquale Finicelli oggi: la compagna Manuela e la figlia Raffaella
Pasquale Finicelli oggi: la compagna Manuela e la figlia Raffaella

Oggi hai 60 anni, ne festeggerai 61 a dicembre. Di cosa ti occupi?

Sono la persona di fiducia, il factotum di un manager. Qualcuno ha scritto che oggi faccio l’autista, ma quella è solo una delle mie mansioni. Poi c'è chi sostiene che io faccia l'autista di autobus, ma non è così.

Immagino che i guadagni siano cambiati rispetto a quando lavoravi in tv. Che rapporto hai con i soldi?

Non ne parliamo. Aiuto sempre gli amici, la famiglia, le persone in difficoltà. E così vivo bene, non mi importa del denaro. Già da ragazzino, quando andavo a fare il barista per guadagnare qualcosa, dividevo tutto con mia madre. Ho sempre dato, sin da piccolo. Mi piace aiutare il prossimo.

Da 29 anni sei fidanzato con Manuela.

Abbiamo una storia bellissima. Più passano i giorni, più non riusciamo a stare lontani. È una grande fortuna stare bene insieme. Farlo solo per abitudine sarebbe una vita di inferno. Invece tra noi c’è feeling, un grande amore e rispetto.

Siete come Mirko e Licia insomma.

Solo che con lei c'è una storia vera (ride, ndr).

Dopo tanti anni, non avete mai pensato al matrimonio?

Due si sposano soprattutto se hanno intenzione di avere figli. Stiamo talmente bene così, siamo felici, sereni, non litighiamo mai, ci conosciamo come le nostre tasche. Però sì, penso che prima o poi ci sposeremo. E poi vorrei aggiungere una cosa.

Prego.

Io ho una figlia di 33 anni, Raffaella, che vive a Roma. Quando è nata avevo 27 anni, con la madre siamo stati insieme per un po', poi ci siamo lasciati. Non ho potuto dare a mia figlia quello che avrei voluto anche a causa della lontananza. Lei a Roma, io a Milano. Ho fatto quello che potevo, andando a Roma ogni weekend per anni, ma sento di non averle dato quello che tutti i figli dovrebbero avere. Raffaella studia il pianoforte, è un'artista. Lo sa che non parlo mai di lei pubblicamente solo per proteggerla. Non porta neanche il mio cognome. Avrei voluto darle molto di più, però ci sono sempre stato.

Per concludere, la tv è un capitolo chiuso o torneresti magari in un reality?

No, no, non fa per me. A me non piace il gossip, non parlo tanto, non critico nessuno, mi piace stare tranquillo, in pace. Non amo sparlare o dire cattiverie, vengo da un altro mondo. Sono troppo riservato per partecipare a un reality. Voglio fare i concerti.

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