Paolo Bonolis e il messaggio a Will Smith: “Ha voluto difendere il rapporto con sua moglie”
Paolo Bonolis è intervenuto a Rtl 102.5 durante il programma La Suite 102.5 con Francesca Cheyenne, Gigio D'Ambrosio e Luca Viscardi. Il conduttore è ritornato su quello che è successo alla notte degli Oscar, con lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock, dopo la battuta sull'alopecia di sua moglie. Il conduttore ha spiegato: "Il ceffone che Will Smith ha dato agli Oscar? Credo che abbia voluto gestire il rapporto con la moglie, più che prendersela con il conduttore".
Il rapporto con il Festival di Sanremo
Si indaga in trasmissione anche il rapporto che Paolo Bonolis ha avuto con il Festival di Sanremo, quest'anno vinto da Mahmood e Blanco, che ha condotto nel 2005 e nel 2009: "Sono stati tutti molto belli, anche gli altri. Credo che ogni cosa abbia fatto il tempo suo nella mente e nell’anima di chi dovrebbe scriverlo e costruirlo. Noi abbiamo fatto il nostro grazie alla collaborazione anche di autori importanti, tra cui Marco Salvati e Sergio Rubino. Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto, adesso i tempi sono differenti. C’è un bravissimo direttore artistico come Amadeus, va tutto bene in questo modo”. Si ricordano anche le grandi interviste: "Ce ne sono molte. Tanto mi piacque Gianfranco Funari a ‘Il Senso della vita’, anche quella con Gigi Proietti e quella con padre Gabriele Amorth a ‘Domenica In’. […] Ho intervistato anche Marilyn Manson, fantastico. È sempre stato un personaggio affascinante nel suo modo di proporsi, ma di grande educazione. Un po' meno, Hugh Grant".
I villaggi turistici
Tra gli ascoltatori, c'è chi ha ricordato il momento in cui Paolo Bonolis lavorava nei villaggi turistici: "Ricordo benissimo. Coloravo tutte le mattine le palline e le mostravo sul banco per prendere il caffè, per queste cose”, È anche appassionato di film horror: “L’amore per il cinema dell’orrore nasce tanto tempo fa quando l’ex assessore alla cultura di Roma, Nicolini, mi chiese di organizzare con lui il primo festival del cinema horror. Un racconto che ha visto vincere in quell’edizione come miglior film ‘Non aprite quella porta’. Con Nicolini organizzai anche il premio per il film più brutto, si intitolava ‘Orrore dalle fogne’, la trama era inesistente. Un film talmente brutto che ai miei occhi era bello, una storia particolare”.