Paola Perego: “Sono stata la prima donna a condurre un quiz. Oggi non ho l’ansia di piacere a tutti”
Ora concorrente di Ballando con le stelle, ma anche conduttrice di Citofonare Rai2, Paola Perego è arrivata a festeggiare 40 anni di carriera. Un traguardo importante, di cui parla in un'intervista al Corriere della Sera, dove ripercorre i suoi inizi, segnati dagli attacchi di panico, dai quali è riuscita a liberarsi dopo anni. Nella sua lunga gavetta ha subito molestie, e di fatti la violenza sulle donne è una delle tematiche che le stanno più a cuore: "Mi piacerebbe parlarne in un programma". E dello show di Milly Carlucci dice: "È un regalo che mi faccio, ma so di essere un pezzo di legno".
Gli attacchi di panico da ragazza e le prime apparizioni in tv
Una delle critiche che più spesso hanno mosso a Paola Perego è quella di essere fredda, e dopo 40 anni di carriera, rivela che dietro quell'apparente distacco c'era dell'altro: "All’inizio ero veramente un blocco di ghiaccio. Per anni mi hanno detto che ero algida, distaccata, che in tv facevo bene il mio compitino. In realtà ero sotto psicofarmaci. E, all’epoca, non è che potessi dire: scusate, siccome ho preso il Tavor non riesco a manifestare le mie emozioni". Anni di psicoterapia e cure farmacologiche l'hanno aiutata a liberarsene: "È stata una liberazione. Dentro avevo un mondo di emozioni che non ero in grado di tirare fuori". I primi sono arrivati quando era ancora una ragazzina, 16 anni, quando arrivata al pronto soccorso convinta che sarebbe morta: "Non respiravo. I farmaci mi hanno consentito di avere una vita, ma era ovattata: ricordo le situazioni del mio passato ma non le emozioni che provavo". Poi è arrivato il primo lavoro da modella:
Ho iniziato a studiare e lavorare: facevo la barista, poi la babysitter finché mi proposero di fare la modella. Per me era assurdo. In casa quella bella era mia sorella, di due anni più grande di me. Inoltre, io non ho mai avuto la velleità di fare spettacolo, anche perché non pensavo che avrei mai potuto farlo. Non mi passava per la testa. Il mio pensiero era trovare il posto fisso, avere uno stipendio, aiutare a casa. Mai nella vita avrei pensato di fare questo lavoro ed è andata anche un po’ a fortuna, ammetto. L’esordio fu ad Antenna 3 Lombardia con Ric e Gian, in diretta. Io ero lì come valletta muta. Ma all’improvviso Ric mi disse durante una telepromozione di un ferro da stiro: parla tu. E anziché leggere “l’eruzione di vapore”, mi scappò “l’erezione”. La mia prima gaffe.
L'inizio della sua carriera e l'intervista con Andreotti
Da quel momento sono trascorsi quarant'anni, che Paola Perego quasi non riesce a spiegarsi, ma che sono il frutto di preparazione, osservazione: "Ho passato ore a guardare quelli bravi per imparare, rubare il mestiere". La prima persona che, però, ha creduto davvero in lei è stato Marco Columbro, conosciuto quando la chiamarono per la sigla del suo programma Autostop: "Alla fine di quella giornata mi chiese di condurre con lui. Aveva una pazienza infinita, leggeva tutti i miei copioni, mi faceva sentire come pronunciare le cose. È stato il mio primo grande maestro e gli sarò grata per tutta la vita". Da quel momento, però, la sua carriera è stata in ascesa: "Sono stata la prima a fare l’infotainment da non giornalista, prima donna a condurre un quiz, ho condotto progetti innovativi. Oggi, senza più l’ansia di piacere a tutti, sono finalmente convinta di essere molto brava a presentare". Tra i momenti più iconici, c'è l'intervista ad Andreotti:
Che spavento, io ero convinta che fosse morto. Non avevo mai visto un morto in vita mia. In più, visto il mio imprinting, non lo toccavo, non riuscivo. Gli dicevo solo: “presidente, presidente”, terrorizzata. Poi guardavo gli autori ed erano tutti nel panico, così ho lanciato la pubblicità. Lui dietro le quinte si è ripreso, ha chiamato il suo medico: era stato un ictus transitorio, una paralisi di cui non si era accorto.
Il racconto delle molestie
Una lunga gavetta, segnata da momenti belli, ma anche da altri che avrebbe preferito non affrontare. È capitato in più occasioni, infatti, di subire delle molestie che però non ha mai denunciato: "Se fosse successo qualcosa di ancora più grave l'avrei fatto" spiega e racconta:
Al mio primo ingaggio da modella, a 16 anni, accompagnata da mia mamma, entro per provare i vestiti e il responsabile mi dice: andiamo a letto? È stata la prima di una serie piuttosto lunga di molestie da cui ho imparato a difendermi in fretta. Anni dopo un dirigente televisivo importante mi ha attaccata al muro: gli ho dato una ginocchiata e sbattuto la porta in faccia. Ho anche perso dei contratti per questo, ma ne vado fiera.