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Nino Frassica indagato, l’avvocato delle famiglie: “Mai avuto il gatto, attaccate persone perbene”

L’avvocato Fabrizio Gentili a Fanpage.it racconta il punto di vista delle famiglie di Spoleto accusate dalla famiglia Frassica di aver rubato il gatto Hiro: “Il gatto non ce l’hanno loro. Sono stati descritti come dei gattari, ma fanno parte dell’alta borghesia cittadina”. E poi i disordini: “Minacce, insulti, tantissime persone che sono venute qua a cercare di entrare in casa per Hiro”.
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La storia di Hiro, il gatto di Nino Frassica e di sua moglie Barbara Exignotis, è stata una delle più chiacchierate dell'ultima estate del gossip ma è presto finita a campeggiare anche nella cronaca giudiziaria. Dopo le accuse dell'attore, di sua moglie e della figlia della moglie, i tre sono stati iscritti nel registro degli indagati a seguito di una denuncia fatta dall'avvocato Fabrizio Gentili che difende le due coppie di Spoleto accusate di aver rapito Hiro. Il legale a Fanpage.it racconta come stanno le cose: "Situazione paradossale. Sono famiglie dell'alta borghesia dipinte come accumulatori seriali di gatti". Dopo i video contro di loro, nei quali si rilasciavano dettagli su indirizzi e nomi, si è scatenata una vera e propria caccia al gatto che li ha danneggiati: "Un blogger ha cercato di introdursi in casa, ci sono persone che sono state sorprese a spiare dalle finestre, altri che stazionavano davanti casa". 

Nino Frassica indagato per diffamazione, stalking e istigazione a delinquere. È una notizia, come diciamo in gergo. 

Di fatto non c’è notizia perché fatta la denuncia, l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto. In questo senso è persino sorprendente il clamore e l’interesse, si è scomodato addirittura The Guardian.

Beh, è stata comunque un’estate ricca di segnalazioni: la taglia di 5000 che Nino Frassica ha messo per ritrovare il gatto, i messaggi di sua moglie, poi quello della figlia in lacrime e le accuse nei confronti della famiglia che lei tutela e difende. 

La famiglia, infatti, è molto preoccupata perché presto ritornerà a Spoleto e ha paura che succeda di nuovo quello che è accaduto nei mesi scorsi. Sono molto preoccupati.

Ma Hiro è sotto la custodia di questa famiglia?

Ma assolutamente no. Li hanno dipinti come una famiglia di gattari, di accumulatori seriali di gatti, in realtà sono persone che fanno parte dell’alta borghesia. Hanno una delle case più belle di Spoleto, li hanno descritti come persone che vivono coi gatti per casa, con gli escrementi in giro. Loro hanno due gatti, di cui uno che portano a spasso al guinzaglio. Si occupano di dare a mangiare ai gatti randagi, ma non sono accumulatori, non hanno colonie feline in casa.

L’equivoco nasce qui? 

Non lo so, ma loro conoscevano Nino Frassica perché tempo fa avevano dato questa casa per le riprese di Don Matteo. Non capisco come si si arrivati a questa deriva.

Come stanno adesso? 

La stanno pagando caramente. Sono arrivate minacce nei loro confronti, insulti di ogni specie. È arrivata gente con l’intenzione di sfondare casa, poi è arrivato anche Enrico Rizzi e la situazione è peggiorata.

Rizzi, l'animalista? 

Lui. Ha fatto mettere delle gigantografie del gatto per la città di Spoleto. Se mettiamo questo più i post di Nino Frassica, i video della moglie e della figlia della moglie e può capire che la situazione è abbastanza preoccupante.

La taglia che è stata messa sul gatto ha chiaramente creato il disordine più grande? 

Tutto è al vaglio degli inquirenti, ma ci sono state persone che sono venute qua. C’è un blogger che ha espressamente dichiarato di essersi presentato per cercare il gatto ed è stato cacciato via dalla casa. Un altro è stato sorpreso a sbirciare tra le finestre. C’è gente che si è spacciata come avvocato di Frassica. Gente che ha chiamato la polizia perché c’era chi stazionava davanti casa. Insomma, è una situazione assurda e paradossale soprattutto perché parliamo di persone che hanno 78 anni.

L’indagine a che punto è? 

L’indagine è già avanti. Hanno attivato il codice rosso come stalking e quindi hanno fatto l’indagine nei tre giorni, dando una bella accelerata al procedimento. Non c’è nessuna misura cautelare perché non c’erano esigenze perché la famiglia non era già più nella casa. L’unica cosa che abbiamo chiesto è il sequestro preventivo del profilo Facebook e Instagram della signora Exignotis, ma è una misura credo sia già irrealizzabile.

Se Nino Frassica dovesse fare un passo indietro? 

Saremmo felici, ma ci saremmo aspettati già un passo avanti casomai.

Cioè?

Che qualcuno si fosse presentato a dire: scusate, c’è stato un fraintendimento, chiudiamola qua. Ma neanche le due diffide che abbiamo presentato hanno sortito effetti. Non si è sentito nessuno, non so che strategie difensive abbiano. Mentre Frassica, dopo le esternazioni del 26 e 27 ottobre, l’ha finita lì, sua moglie sui social ha proseguito imperterrita e addirittura il 13 dicembre in un video ha fatto il nome della signora. È stato fatto l’indirizzo, è stato fatto il nome, è stato fatto tutto. Diciamo che l’impennata però l’ha data Frassica.

Non sa che strategie difensive abbiano: quindi, non ha mai parlato con un legale per conto di Frassica o di sua moglie? 

Non mi ha contattato nessuno. L’unica è stata la moglie di Frassica a novembre, dopo la prima diffida. Sorvoliamo sul tenore della comunicazione, ma non c’è stato alcun tipo di riscontro ufficiale.

Con la produzione, invece, nessun problema? 

Nessuno ce l’ha con la produzione e nessuno ce l’ha con Don Matteo. È importante chiarirlo perché è girata anche questa voce. Nessuno se la prende se danno le chiavi della città a Nino Frassica, come è stato già annunciato. Noi speriamo solo che, anche se tornino a Spoleto, stiano tutti tranquilli e soprattutto lascino in pace queste persone perché l’hanno vissuta male e temono che possano ricominciare i disordini.

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