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Nicolas Vaporidis oste per amore: “È come recitare, l’impegno e il valore artistico sono gli stessi”

Nicolas Vaporidis si racconta in un’intervista in cui parla dei suoi grandi amori quello per la ristorazione e quello per la recitazione: “L’impegno e il valore artistico sono gli stessi”.
A cura di Ilaria Costabile
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Nicolas Vaporidis vive con un piede a Londra e uno Roma, i grandi amori che ha voluto unire nella sua Taverna Trastevere che è diventata la sua seconda casa, nella quale si diverte ad accogliere i clienti, introdurli alla cucina italiana: "Venni qui la prima volta a 18 anni per fare esperienza, migliorare la lingua, capire cosa fare della mia vita, il primo passo fu entrare in un ristorante chiedendo se ci fosse lavoro per me". in una lunga intervista a La Repubblica, l'attore romano, vincitore dell'Isola dei Famosi, si racconta e parla di questa sua grande passione.

Il cuore tra Londra e Roma

A distanza di più di vent'anni dal quel giorno Nicolas Vaporidis Londra non l'ha mai lasciata e l'incontro con Alessandro Grappelli, il gestore del primo locale in cui ha lavorato è stato per lui fondamentale, tanto da coinvolgerlo in questa avventura culinaria, alla fine del 2019: "Londra rimane il mio quartier generale, anche ora che devo andare in Brasile per girare un nuovo film e successivamente rientrare in Europa durante le pause della produzione. Qui ho ottenuto il mio primo lavoro, ricevuto il mio primo stipendio, aperto il primo conto corrente bancario e Grappelli, da mio primo datore di lavoro, è diventato un amico fraterno e ora socio in affari". 

La passione per la ristorazione

Il legame con Roma, però, è sempre forte e il desiderio di diffondere la cultura romana e, ancor di più, italiana, è stato così forte da ricreare nel dettaglio un "angolo di Trastevere", ricreato nella sua forma "più originale e autentica, guai a modificarlo di una virgola". Nicolas Vaporidis, quindi, ha anche un'anima da oste, servendo ai tavoli, parlando con chi vuole conoscere il suo ristorante e chi vuole assaporare la cultura del made in Italy, ma a suo avviso tra questo lavoro e quello dell'attore non c'è poi così tanta differenza:

Considero la ristorazione la mia àncora: di più, una forma di intrattenimento dove ogni giorno si va in scena insieme al manager, allo chef, ai camerieri, ai barman, come se fossimo il cast di un film. Dalle 12 e fino a sera tarda, sette giorni su sette, offriamo uno spettacolo culinario. È proprio come recitare un ruolo: l’impegno è il medesimo, il valore artistico anche.

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