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Nicola Savino: “Come Alessia Marcuzzi, via da Mediaset per crescere. Fiorello? Sta tornando in tv”

La voglia di cambiare casa e crescere professionalmente, la sintonia umana e sportiva con Pier Silvio Berlusconi, la sfida in comune con Alessia Marcuzzi, l’amicizia con Amadeus e Fiorello. E ancora i social, le critiche televisive e lo sconcerto per la separazione tra Totti e Blasi. Nicola Savino si racconta a Fanpage.it, in occasione della sua nuova sfida professionale su Tv8 con “100% Italia”.
A cura di Andrea Conti
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Nicola Savino ricomincia da Tv8. Il suo addio (o arrivederci) a Mediaset ha lasciato molti di stucco, non il vice presidente Mediaset Pier Silvio Berlusconi, che lo scorso giugno ha avuto parole affettuose nei confronti dell'amico Nicola. Il game show “100% Italia” – prodotto da Banijay e in onda dal 12 settembre dal lunedì al venerdì alle ore 20:30 – ha al centro le opinioni e le abitudini degli italiani.

Due squadre composte da due concorrenti si sfidano in tre round per aggiudicarsi l’accesso alla manche finale, in cui la squadra vincitrice ha la possibilità di conquistare il montepremi accumulato. In studio 100 persone sul grande wall che compongono il campione, di età compresa tra i 18 e gli 80 anni, che rispecchiano gli italiani per sesso, ceto sociale e istruzione. Sono loro il riferimento statistico delle domande a cui devono rispondere i concorrenti.

“Con Nicola siamo anche molto amici, quindi la persona non la perdo, il professionista è giusto che faccia le sue scelte” così Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato a giugno. Come vi siete ‘lasciati'?

Molto bene. Siamo amici e, in qualche maniera siamo simili, anche se non sembra, perché abbiamo in comune la famiglia, i figli e più o meno la stessa età e siamo appassionati di sport. Quando ci vediamo vedo che le persone attorno iniziano ad andarsene piano piano perché iniziamo a parlare di cose tecniche, di corsa e bici, percentuali. Parliamo principalmente di sport. Ma abbiamo un bel rapporto.

Anche Alessia Marcuzzi ha lasciato Mediaset per Rai2. Da dove nasce l'esigenza di sbarcare su un'altra Rete? Forse non ci sono investimenti in casa Mediaset nelle novità?

Ma non è quello. È solo crescita personale. Ognuno di noi fa delle scelte professionali. Credo sia assolutamente scritto che Alessia se vorrà – e se le circostanze ci saranno – tornerà a Mediaset. Poi è scritto che io su Tv8 faccia un lungo percorso, che mi auguro il più lungo possibile, ma nulla è certo. Certo poi con la mia età (54 anni, ndr) e non la sua (49 anni, ndr)… Insomma forza maggiore si potrà dire se andrò avanti (ride, ndr).

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“100% Italia” si basa sui sondaggi. Quali sono le tendenze più bizzarre ti hanno colpito?

Ho capito che c'è grande frammentazione. C'è stato un tempo con tre media come tv, radio e giornali, con la prima a fare la parte del leone e parlo degli Anni 70, 80, 90. Allora le tendenze erano note con un divismo, anche talvolta eccessivo. Adesso è tutto frammentato perché c'è il cellulare che ha cambiato tutto. Idoli e miti dei 20enni non sono gli stessi dei 50enni, per niente.

Il programma prende spunto dal dinamismo di TikTok. Che ne pensi dello sbarco di Berlusconi su questa piattaforma?

Tik Tok (lo imita, ndr). Lui ha lasciato il segno anche lì nel bene e nel male. C'è chi ha puntato il dito dicendo ‘ah ma ci trattate come bambini scemi…”. Intanto ha fatto oltre 10 milioni di visualizzazioni, quindi ha fatto la zampata. Che gli vuol dire? Nella società basata sulla comunicazione è stato vincente.

Un sondaggio per te: Nicola Savino sceglie CentroDestra, CentroSinistra o si astiene?

Non parlo di politica. Mi astengo. La politica la faccio attivamente, leggendo bene i giornali e ascoltando le dichiarazioni e soprattutto nella “gabina elettorale”, come diceva Bossi.

Hai detto: “Un uomo di televisione è ossessionato dal risultato. Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta”. Voi del mondo della tv siete ossessionati dall'Auditel?

Intimamente vuoi vincere. In questo caso, la mia vittoria è fare un bel programma. Questa volta mi dovete credere, voglio fare uno show che porti calore e leggerezza nelle case degli italiani, al momento della cena.

E se qualcosa non va bene come superi critiche e ascolti?

Ogni anno che passa ho imparato ad accettare le critiche. Il critico fa il suo mestiere di critico ed è giusto sia così. Una cosa non tollero ed è la sporcizia da parte di chi denuncia e muove le critiche. Puoi dirmi di tutto, ma non darmi del raccomandato. Un termine, su di me usato poco, ma che mi ha colpito. Se c'è un luogo meritocratico, quello è proprio lo showbusiness. Puoi essere raccomandato da Putin, il premier Cinese e Biden tutti insieme, ma se sei scarso, sei scarso!

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Amadeus ti volle come autore al Festivalbar nel 1996. Cosa hai imparato da quella esperienza?

Quello che ho imparato al Festivalbar lo applico ancora adesso: velocità, poca verbosità, cose semplici, chiare. Questa era la mia personale ricetta per il Festivalbar che era molto radiofonico. Non vuol dire prendere il telespettatore per fesso, anzi vuol dire favorirne la velocità di fruizione.

Hai condotto 4 DopoFestival. Ti manca solo condurre Sanremo. Se Amadeus ti chiamasse?

Non sarà così perché lo farà lui in maniera eccezionale. Se accadesse, ci andrei in infradito a piedi a gennaio da Milano a Sanremo come un pellegrinaggio che durerebbe tre-quattro giorni con i piedi viola dal freddo.

A Radio Deejay sei entrato nel 1989. Lì hai conosciuto Fiorello. Sai il perché di questa assenza dalla tv?

Credo stia per tornare, mi pare una cosa acclarata. Non conosco i dettagli. Lui è un numero 1 e decide dove essere, quando non esserci, dove andare e cosa fare. Lo farei anche io fossi in lui. L'assenza prolungata si inserisce nell'ambito della vita privata. Fiorello non è un cartone animato, ha una sua vita fa le sue cose, le vacanze, si gode la famiglia, la moglie. Vive la sua vita. Ora ha fatto anche una lunga tournée teatrale. Quello che dico io è che l'Italia ha bisogno di Fiorello, di vederlo.

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Hai avuto un grande successo come opinionista a L'Isola dei Famosi. Ci tornerai?

Non posso, sono legato a un contratto a Tv8.

Qual è la tua analisi sul grande impatto mediatico che l'ex coppia Totti-Blasi continua ad avere?

Ci sono rimasto male come tutti gli italiani. Qui siamo oltre Al Bano e Romina. Sono quei matrimoni che ci rappresentano, è il caso di dirlo: quella coppia lì, siamo noi. C'era intensa e si vedeva quanto si volevano bene. È stato brutto. Non è mai una bella notizia una separazione.

“Sono un sommergibile, non voglio lasciare traccia, sarei un massone perfetto”, hai detto. Va in contrapposizione con il tuo spirito di competizione da uomo della tv?

Mi piace fare il rifinitore, usando una metafora calcistica: cioè colui che passa la palla alla punta che poi fa goal. Non ho l'ambizione per forza per fare il ‘Nicola Savino Show' per questo sono un sommergibile, vado avanti, mi si nota poco e comunque la porto a casa.

C'è un programma che ancora vorresti fare?

Tanti. Sono un sommergibile, come diceva Jovanotti “a bordo di un'astronave senza pilota”. Ed è come la vita, chi lo sa cosa faremo tra qualche anno. Tu lo sai? Io non ne ho idea e vediamo cosa succede. Per ora mi diverto molto.

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