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Nathalie Guetta: “Terence Hill non si cancella, ma Don Matteo andrà avanti. Raoul Bova è speciale”

L’addio di Don Matteo e l’arrivo di Don Massimo, Stasera Tutto è Possibile con De Martino, Paolantoni e Izzo, l’incontro con Napoli e la vita di tutti i giorni a Parigi. Nathalie Guetta si racconta in una lunga intervista a Fanpage.it.
A cura di Andrea Parrella
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Parlare con Nathalie Guetta è un'esperienza linguistica e fonetica straordinaria. Il francese che entra nell'italiano attraversando Porta Nolana (uno dei punti di accesso alla città di Napoli) dà come risultato quello che in parte vediamo in Don Matteo, ma che trova massima espressione a Stasera Tutto è Possibile, dove l'attrice si è reinventata nelle ultime stagioni. Dietro questo aspetto, già di suo incredibilmente affascinante, c'è un'artista consapevole, un'attrice navigata, una persona curiosa. L'abbiamo intervistata nelle settimane in cui Rai1 racconta l'addio di Terence Hill a Don Matteo dopo più di vent'anni.

Partiamo proprio da Don Matteo. La sua sparizione è un mistero ancora irrisolto: come è stato per voi salutarlo?

Inizialmente eravamo sconcertati perché eravamo e siamo molto attaccati a Terence. Ci ha presi un po' tutti alla sprovvista, ma la sua decisione andava rispettata, era un'esigenza sua. Allo stesso tempo avevamo l'intenzione e l'ansia di accogliere Raoul Bova nel miglior modo possibile. Tutto è accaduto con grande velocità ma è stato bello da vivere.

Don Massimo (Rauol Bova) al posto di Don Matteo è accolto in modo molto scontroso da Natalina, il tuo personaggio.

Devo ringraziare i registi (Francesco Vicario, Riccardo Donna e Luca Brignone, ndr) personalità diverse ma molto forti. Riccardo Donna, che ha diretto l'episodio dell'arrivo di Don Massimo, insisteva molto sul fatto che Natalina dovesse essere molto restia e dura con lui. All'inizio io non volevo ma il finale ha dimostrato che lui aveva ragione.

Raoul Bova nei panni di Don Massimo
Raoul Bova nei panni di Don Massimo

Cosa non molto diversa da quello che accadeva in una delle prime, storiche scene di Don Matteo, quando tu e Terence vi incontravate per la prima volta.

Sì, anche lì da parte di Natalina c'era un po' di diffidenza. Però poi lì emerge un profondo attaccamento a Don Matteo.

Il prosieguo di Don Matteo con un nuovo protagonista vi preoccupa?

Io penso che non ci sarà alcun problema perché Raoul Bova è una persona di grande professionalità, che ha lavorato benissimo con noi. Siamo passati da un grandissimo gentiluomo a un altro grandissimo gentiluomo. Terence non si cancella, è ed è stato la serie, ma adesso c'è Raoul Bova che ha avuto la capacità di entrare con delicatezza in questo mondo. La sua presenza è determinante ed è una personale speciale.

Don Matteo in Francia ci è arrivato?

Sì, è arrivato, ma non è molto popolare. Qualche anno fa lo mandavano in onda alle 5 e mezza del mattino. Però in queste ore è successa una cosa incredibile. Ero dal parrucchiere e mi annoiavo, sono andata su Instagram e mi sono stupita perché ho trovato il messaggio di un'americana che mi ha fatto una marea di complimenti per la fiction, lasciandomi a bocca aperta. Mi sono chiesta come mai seguisse la serie, se avesse parenti italiani, a un certo punto ho anche pensato ‘ma perché non sono andata in America quando avevo 25 anni?'".

Terence Hill e Nathalie Guetta sul set di Don Matteo
Terence Hill e Nathalie Guetta sul set di Don Matteo

Non è mai troppo tardi, in fondo.

Per certe cose direi proprio di sì (ride, ndr). Quando mi sono trasferita in Italia a 25 anni avevo una storia da vivere con questo Paese. Una storia che sto continuando a vivere e che spero di poter continuare a vivere.

Oltre Don Matteo hai trovato collocazione a Stasera tutto è possibile, dove non sei solo un'ospite generica.

È una trasmissione estremamente divertente, faticosissima, una vera scommessa per me, perché io non possedevo naturalmente quella scioltezza napoletana, che ho rubato in parte quando ho vissuto lì. Quella città mi ha nutrita però non potrò mai arrivare al livello dei napoletani.

Però con De Martino, Paolantoni e Biagio Izzo la sintonia è evidente, come se vi conosceste già.

Con Francesco Paolantoni io ho fatto la mia gioventù artistica, avevamo fatto una tournée assieme quando io avevo 26 anni e lui 28, lavoravamo con Tato Russo. Ci siamo visti per molto tempo, prima di un buco immenso di vent'anni, per poi ritrovarci con questo programma. Ma con i napoletani è difficilissimo "scordarsi", non vedi una persona per molto ma quando io e Francesco ci siamo ritrovati era come se non fosse passata più di una settimana e non ci fossimo mai persi. Francesco e Biagio non la prenderanno bene, ma io ci vedo sempre come tre anziani spupazzati da Stefano De Martino.

L'esperienza di STEP dice che potresti avere anche un ruolo in televisione nell'intrattenimento. È una cosa alla quale pensi?

Io ho 63 anni, tanti ruoli in Italia e un linguaggio artistico che per forza di cose non è stato subito "capito", come era normale che fosse. Oggi invece, quando sono quasi a fine carriera, mi rendo conto di essere riconosciuta in modo più definito, le porte sono aperte e ho molte possibilità in più. L'invecchiare fa sì che tu ti distacchi dall'affanno di essere riconosciuta e te ne freghi. Subentra il piacere di misurarti, lavorare bene e dire che ce l'hai fatta, quindi perché no. Il fatto che Stasera Tutto è Possibile si faccia a Napoli è per me un piacere doppio.

Guetta con De Martino, Paolantoni e Balsamo a STEP
Guetta con De Martino, Paolantoni e Balsamo a STEP

Fai un lavoro che si alimenta dell'essere riconosciuti, ma in realtà tu vivi a Parigi, città dove non sei riconosciuta come lo saresti qui in Italia. Vivi meglio?

Sicuramente non lo vivo come un problema, nella maniera più assoluta. Per carattere e per indole ho un bisogno assoluto di non essere un'attrice per alcuni mesi, non potrei farlo per tutto l'anno, scoppierei.

Quanto dura il tuo ritiro spirituale nella capitale francese?

Non è solo Parigi, vado anche a Cuba e devo dire che più tempo passerà più lo farò. La vita corre veloce, a un certo punto diventi stravecchio e non puoi fare più nulla. Quello che mi rimane da vivere voglio viverlo in questa maniera. Quello che vogliamo lo otteniamo, la mia aspirazione è viaggiare, guardare un mondo bello che è però in pericolo. Il giorno che tornerò dal Creatore voglio pensare che avrò visto dei posti, paesaggi e persone che non conoscevo.

Hai parlato della direzione in cui va il mondo, di recente ti sei spesa molto per le elezioni in Francia. Pensi alla politica?

No, devo dire che l'ho fatto perché Macron è un personaggio che mi ha toccata particolarmente. Non siamo al livello di enfasi, non lo venero, ma lo ritengo una personalità politica che sta fuori dai canoni, gioca un'altra partita, sa mettersi in discussione e ha coraggio. Va anche detto che la sola alternativa fosse l'estrema destra, cosa di cui abbiamo avuto paura. La Francia non è un paese facile.

Conduci altre battaglie personali sfruttando la tua fama?

Mi sto impegnando molto per difendere le tribù indigene dell'Amazzonia che vengono sterminate. È una cosa terrificante, ti viene da piangere, queste popolazioni non hanno mai fatto nulla per alterare questo pianeta, vivono in sintonia con la natura e noi abbiamo trascorso secoli a sterminarli e stiamo continuando a farlo. Ammazzandoli ci ammazziamo da soli. Non so se sia troppo tardi per salvare il pianeta, ma si lasciassero in santa pace le tribù indigene.

Quindi quali progetti per il futuro hai?

Ho fatto una pace eterna con Don Matteo e sono molto contenta di questo, ma Stasera tutto è possibile è diventato un appuntamento quasi sacro. Se dovessero decidere di non chiamarmi più ne prenderei atto, ma anche se è molto faticoso lo ritengo un'esperienza bellissima e imperdibile.

Con STEP hai anche modo di tornare a Napoli. Un ritorno definitivo sarebbe nei tuoi piani?

Ripetere il passato alla mia età non è un'idea che mi sfiora, ma passarci un paio di mesi all'anno è per me una cosa fondamentale.

Teatro, film, fiction, libri. Manca solo la musica, tuo fratello David Guetta potrebbe essere pretesto di un duetto?

Se mi senti cantare svieni.

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