Nadia di Casa a Prima Vista: “Ero una modella, ho smesso per i figli. Mi danno della snob, ma sono semplice”

Un passato da modella, mamma di cinque figli e la passione per l’immobiliare che la accompagna fin da piccola. Nadia Mayer è una delle agenti immobiliari di Casa a Prima Vista e a Fanpage.it ha raccontato la sua storia. In molti la definiscono la ‘queen’ del programma, ma lei si sente l’opposto: “Sono una che la mattina si mette gli stivali di gomma e va a controllare il suo orto”.
A cura di Elisabetta Murina
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In molti la definiscono la ‘queen' di Casa a Prima Vista, ma Nadia Mayer per molti versi è l'esatto opposto. "Sono una che la mattina si mette gli stivali di gomma e va a controllare il suo orto", ha raccontato a Fanpage.it. Un passato da modella, mamma di cinque figli, è una delle agenti immobiliari del programma di successo firmato Real Time. Insieme a Blasco Pulieri e Corrado Sassu si occupa di accontentare ogni richiesta dei clienti, per i quali è sempre disponibile: "Sono una stakanovista, quando il cliente chiama Nadia c'è".

La ‘magia' del programma? "Le persone, dal nonno al nipote, mi dicono che facciamo compagnia durante il pranzo o la cena". E anche in ospedale, dove recentemente è stata ricoverata per una polmonite da Legionella, non ha rinunciato a seguire le sue puntate: "Ho detto mia figlia di portami il computer perché mi dovevo collegare". 

Innanzitutto come stai? Ti sei ripresa del tutto dalla polmonite?

Mi sono ripresa, ma continuo a curarmi perché il percorso è lungo e dovrò fare ancora qualche controllo. La malattia però mi ha lasciato anche qualcosa di positivo, facendomi apprezzare di più le piccole cose, che di solito si danno per scontate.

Tipo?

Fare la fila al supermercato, mentre ero in ospedale l'avrei fatta molto volentieri.

Quando ti sei accorta che c'era qualcosa che non andava?

Ho cominciato ad avere semplicemente un gran mal di testa e brividi di freddo, ma pensavo che fosse la classifica influenza stagionale. Poi però ho visto che iniziava a durarmi troppo, ho passato cinque giorni di digiuno totale, in cui non riuscivo neanche a bere un goccio d'acqua. Lì ho detto ‘fermi tutti, c'è qualcosa che non va'. Mia figlia mi ha accompagnata all'ospedale e hanno visto che il polmone destro era preso dalla legionella.

Ti sei spaventata?

In famiglia ho avuto due casi di meningite, di cui un fratello è diventato subito un angelo, quindi questo mal di testa così forte mi ha un po' spaventata.

Anche moltissimi fan sui social si sono spaventati per la tua salute. Hai percepito l’affetto?

Ancora mi emoziono se ci penso perché non mi aspettavo una manifestazione di stima e affetto così forte. Ne sono lusingata e devo ringraziare tutti perché in quei momenti anche una parola in più di incoraggiamento può darti la grinta che ti serve. Probabilmente il mio mostrarmi fragile, perché quando uno è malato è semplicemente se stesso, ha colpito davvero.

Casa a Prima Vista ti teneva compagnia anche in ospedale?

Il secondo giorno, con le flebo al braccio, ho detto a mia figlia ‘portami il computer perché mi devo collegare, vanno in onda le mie puntate'. Le ho viste serenamente con le mie cuffie e mi sono divertita, mi hanno tenuto compagnia. Sdraiata su un letto di ospedale sono diventata spettatrice e ho capito davvero il senso di questo programma.

Cioè?

È un momento di leggerezza, una sfida fatta con grande ironia. Poi la casa appartiene a tutti, tutti la sognano ad esempio con un tipo di arredamento oppure vogliono sapere quale sia la migliore zona da prendere in considerazione.

Poi ci siete tu, Corrado e Blasco, che piacete molto al pubblico.

Probabilmente perché siamo veri. Vogliamo vincere a ogni puntata, ma alla fine siamo una grande squadra. Riusciamo a far sì che il desiderio di un cliente diventi realtà e questo ci appaga molto. Io poi sono una persona emotiva e mi faccio coinvolgere, mi piace capire che progetto hanno le persone e quale è la loro sensibilità.

Mantieni un rapporto con i clienti che incontri?

Dopo ogni puntata facciamo una foto insieme, poi molte volte ci scriviamo quando va in onda. Ci dicono tutti "grazie, ci siamo divertiti e siamo stati benissimo. Ci avete atto vedere tre bellissime case".

Cosa succede nel dietro le quinte che noi spettatori non vediamo?

La prima cosa è che quando arriviamo nel van ci togliamo le scarpe e stiamo a piedi nudi. Poi ogni tanto dopo pranzo mi prende la cosiddetta ‘pennichella' e mi devo fermare per 15 minuti. Prendo un cuscino che mi sono portata da casa e mi sdraio sulle gambe di Corrado. Ai due ragazzi (Corrado e Blasco, ndr) dico sempre "ricordiamoci che dobbiamo entrare in maniera educata in casa degli italiani, quindi non diciamo parolacce", ma alla fine loro si lasciano andare a qualche espressione più colorita.

Ti considerano la ‘Queen’ di Casa a Prima Vista. È una definizione che ti si addice?

Sono molto più semplice di quanto si possa pensare. Sono una persona che alla mattina si mette gli stivali di gomma e va controllare l'orto, quindi proprio l'opposto per certi versi.

Blasco, Nadia e Corrado, i tre agenti di Casa a Prima Vista Roma
Blasco, Nadia e Corrado, i tre agenti di Casa a Prima Vista Roma

L'arrivo di Casa a Prima Vista nella tua vita.

Per caso. Un mio amico mi ha detto "hanno visto una nostra foto insieme e ti stanno cercando per un provino". Io non ero molto social e non avevo guardato Instagram. Ho chiamato, abbiamo parlato al telefono e dopo due mesi mi hanno detto di andare a Milano per la puntata pilota. Lì ho conosciuto Blasco e Corrado, che non avevo mai visto prima a Roma.

Nadia Mayer prima e dopo il programma: cosa è cambiato?

Gli impegni sono raddoppiati, se prima la domenica riuscivo a ritagliarmi qualche spazio per me, ora non più. Sono una stakanovista, quando il cliente chiama Nadia c'è. A livello di visibilità, questa manifestazione d'affetto e stima mi ha travolto. Le persone, dal nonno al nipote, mi dicono che facciamo compagnia durante il pranzo o la cena e questa è la magia.

Facendo un passo indietro, quando hai capito di voler far parte del mondo immobiliare?

La mia passione nasce quando ero piccola. Abitavo in campagna con i miei nonni e già allora costruivo casette per le galline usando la classiche cassette della frutta in legno. Mia nonna continuava a comprarle e io pensavo a una soluzione per ottimizzare gli spazi. Poi, crescendo, ho iniziato ad accompagnare le mie amiche che andavano a vedere case e mi sono fatta completamente coinvolgere da questo mondo, fino a farlo diventare il mio lavoro.

Prima però eri una modella. 

Una vita fa tesoro (ride, ndr). Ho iniziato a 15 anni e continuato fino alla nascita del mio terzo figlio, poi mi sono fermata perché mi chiedevano di andare all'estero sempre più spesso, ma io sono un ‘cuore di mamma' e non riuscivo ad allontanarmi dalla famiglia. L'orgoglio più grande però è essere riuscita a fare delle passerelle vestita da sposa con mia figlia come damigella, la ciliegina che ha chiuso la mia carriera.

Mariana D’Amico ha raccontato a Fanpage.it di aver vissuto molti pregiudizi per il fatto di essere una donna in questo settore. Anche per te è stato così?

È capitato. Non nego che andare da sola da alcuni clienti mi creava qualche difficoltà, così mi facevo accompagnare da un collega e mente io parlavo con la moglie magari lui si intratteneva con il marito, per stemperare qualsiasi situazione. Sicuramente è un modo un po' maschile, ma se ti sai far valere e sai quello che vuoi, non hai problemi.

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Per Gianluca Torre "i social sono un terzo lavoro". Li vivi allo stesso modo?

È snervante perché è veramente ci siamo caricati un terzo lavoro. Io sono fortunata perché una delle mie figlie, che con i social ci lavora, mi dà delle dritte. Mi ha tolto un bel pensiero perché altrimenti non so quando l'avrei fatto.

Commenti negativi ne ricevi?

Sì, ci sono, ci sta che posso non piacere perché magari mi vedono altezzosa o antipatica, ma sono frasi che non colgo. Non rispondo o magari mando semplicemente uno smile.

Hai cinque figli e sei una mamma lavoratrice. Come concili le due cose?

I miei figli mi hanno sempre vista fare tanto, non sono una che ama la pappa pronta. Ho cercato di insegnare anche a loro di non aspettarsi nulla, ma di motivarsi e attivarsi per avere quello che vogliono. Quando lavoravo come modella ero arrivata a pesare 55kg perché correvo come una matta, volevo fare tutto io, seguirli sempre. Poi però mi sono detta ‘sei una sola, non puoi tenere tutto sotto controllo', quindi piano piano ho dovuto lasciarli andare, ma oggi mi considero comunque una ‘mamma chioccia'. Ho provato a trovare una tata, ma quando vedevano quattro bambini si davano alla fuga.

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