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Myrta Merlino svela i motivi per cui litiga con Marco Tardelli: “Poi però mi dà un bacio e passa tutto”

Myrta Merlino racconta l’amore con Marco Tardelli, tra liti e momenti di dolcezza che riportano subito il sereno.
A cura di Daniela Seclì
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Myrta Merlino e Marco Tardelli sanno bene che, come si suol dire, l'amore non è bello se non è litigarello. La giornalista, che presto rivedremo al timone di Pomeriggio Cinque, ha raccontato che tra loro – come in tutte le coppie – non mancano le discussioni. Merlino le attribuisce in parte al suo carattere: "Ho tutti i pregi e tutti i difetti dei napoletani".

Myrta Merlino racconta le liti con Marco Tardelli

Myrta Merlino si è raccontata in una lunga intervista rilasciata al settimanale Oggi. La giornalista e conduttrice di Pomeriggio Cinque ha parlato della relazione con Marco Tardelli. Ha spiegato di discutere con lui per il modo in cui guida:

Sono napoletana e ho tutti i pregi ma pure i difetti dei napoletani. Corro come una matta in macchina e motorino, sono un po’ allergica alle regole, ovviamente senza esagerare. Insomma, nel traffico di Roma tendo a far di tutto e Tardelli pensa di vivere a Zurigo. Così succede questo, se guida lui, gli dico: “Ti prego, non puoi andare così piano, non ti puoi far superare da tutti”. Lui si ferma e io: “Ma lo capisci che Roma è una giungla? Se sei troppo educato, gli altri ti sovrastano”. D’altra parte, lui si arrabbia quando corro, si arrabbia perché supero, si arrabbia se io passo col giallo. Insomma, è un continuo scontro di civiltà.

Lei ritardataria, lui puntuale: così nascono altre liti

Myrta Merlino e Marco Tardelli, tuttavia, non discutono solo perché hanno un modo diverso di affrontare il traffico. Un altro motivo che li spinge a litigare è il fatto che lei sia ritardataria, mentre lui non si limita a essere puntuale, ma – quando ha un appuntamento – preferisce arrivare in anticipo:

Sono ritardataria, lui non è puntuale – il che andrebbe anche bene – arriva in anticipo. Abbiamo un fuso orario differente. Mi dice: “Amore, allora ci vediamo alle otto”, io arrivo alle 20.10 mentre lui è già arrivato alle 19.45. “Cavolo, sono 25 minuti che ti aspetto”, dice. Come facciamo pace? Siamo molto appiccicosi. Mi dà un bacio e passa tutto onestamente. Però lui fa un po’ la vittima, sostiene che parlo sempre io.

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