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Morgan: “Io contro l’Eurovision? Ma se non l’ho neanche visto”

Morgan a Fanpage.it smentisce la stampa: “Mai visto l’Eurovision, leggo solo cazzate su di me. Parliamo di arte e di cultura, invece che di gossip”.
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"Ma dai, ma che foto hanno messo?". Pochi minuti dopo la pubblicazione di un post su Repubblica, Morgan contesta con Fanpage.it persino la foto utilizzata per riprendere la sua lezione al Conservatorio di Santa Cecilia. Una lezione per la giornata di celebrazioni a Umberto Bindi, che si conclude con uno show serale al Teatro Eduardo De Filippo dell'Officina Pasolini, che invece è stata trasformata in una invettiva contro l'Eurovision, che però Morgan non ha mai visto: "Io l’Eurovision non l’ho visto e le cazzate che leggo uscire dalla mia bocca sui giornali sono battute leggere di sfottò che faccio quando mi viene riferito: Sai che c’erano questi a condurre? E allora io: Ma dai! Wow sembra il Muppet Show ! E poi facciamo una risata e dico: Guarda non so nulla dell'Eurovision, non l’ho visto come era, bello?". 

Poi, però, Morgan, apriamo i giornali e leggiamo "Morgan attacca l'Eurofestival". C'è qualcosa che vuoi dire?

Ma, dai per favore siate seri! Giornalisti, sfruttate l’occasione per scrivere cose che abbiano un senso una volta tanto.

Diciamola una cosa che abbia senso, allora.

Diciamo che l'Eurovision è una trashata e lo è sempre stato, per di più è in playback quindi non ha alcun valore musicale.

E la vetrina per i giovani?

Come sfilata di giovani talenti non saprei, la musica versa in uno stato talmente pietoso e la tv brancola nel buio siamo un paese allo sbando culturalmente offensivo, c’è una guerra in atto, sto facendo lezione in conservatorio e dovrei pensare all'Eurovision? Ma per favore! Qui c’è da rimboccarci le maniche e “gli addetti alla cultura” come li chiamerebbe Battiato, facciano il piacere di uscire da questo torpore.

Quindi, il punto è…

Il punto è: non fatemi parlare di cose di cui non vale la pena parlare quando il problema è proprio questo: mancano i modelli di bellezza, mancano le espressioni intelligenti, l’Italia è sommersa di stupidaggini e la cultura vera soccombe. Io ti parlo di Umberto Bindi non dell'Eurovision. Io ti parlo di Bindi perché lo insegno ai giovani musicisti in conservatorio per imparare a scrivere le canzoni belle. Perché siamo alla frutta. E ricordo che la forma canzone è la forma più diffusa della musica e che la musica è la più diffusa forma d’arte al mondo ed è anche la più connessa all’anima e ai sentimenti. Per cui è grave che in Italia il Festival della Canzone sia affidato ad esempio da ben tre edizioni ad un team di esperti di quiz.

A proposito di esperti, la serata a Umberto Bindi è organizzata dal Club Tenco.

Club Tenco che è l'istituzione più valida nell'ambito della salvaguardia della canzone d’autore e che fa la fame! Io ho proposto mille volte alla Rai di portarlo in televisione in chiave divulgativa. Io, fra tutti riconosciuto come competente in questo settore, vengo rimbalzato puntualmente da palinsesti pieni di vuoto.

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