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Miriana Trevisan: “Mike Bongiorno mi considerava un’assistente e non una valletta”

Intervista a Miriana Trevisan, simbolo della televisione degli anni ’90 legata a Mike Bongiorno per cinque anni tra “La ruota della fortuna” e “Bravo Bravissimo”: “Partecipavo attivamente, anche dietro le quinte. Lui guardava sempre avanti, oggi avrebbe un profilo su TikTok”.
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Miriana Trevisan racconta a Fanpage.it il suo incontro con Mike Bongiorno, il primo provino e il rapporto professionale che si è quindi sviluppato tra loro: "Sono stati cinque anni in cui lo seguivo in ogni progetto. Mike mi considerava un'assistente e non una valletta. Oggi Gerry Scotti è il suo erede". Con Miriana facciamo il punto sulla stagione televisiva appena terminata: "L'Isola dei Famosi? Luxuria meglio opinionista che conduttrice. Temptation Island? Lo guardo, mi sembra Bridgerton". Sui cambiamenti in Mediaset: "Ha fatto dei grandi cambiamenti, ha preso una posizione forte e diversa dal passato". E il passaggio di Amadeus dalla Rai al Nove: "È la dimostrazione che da grandi crisi nasce sempre un'opportunità". 

Miriana, come nacque l’incontro con Mike Bongiorno? 

Io ero da qualche mese senza lavoro, venivo dall’esperienza di Pressing. Gianna Tani (per tutti: “la signora dei casting”, 25 anni di lavoro in Mediaset e più di duecentomila provini, ndr) mi disse: “Guarda c’è Mike che cerca una valletta”. Arrivai come una selvaggia, con il mio cagnolino, un West Highland bianchissimo, al seguito alla presenza di tutti – il regista Mario Bianchi, l’autore storico di Mike che era Ludovico Peregrini – e andò benissimo. Sono stati cinque anni in cui non solo registravo “La ruota della fortuna”, ma a quel punto lo seguivo ovunque, da Viva Napoli! a Bravo Bravissimo.

Che rapporto avevi con lui? 

“Miriana, tu parlerai”, mi disse ed è per questo che Mike non voleva che mi chiamassero con l’appellativo di valletta, ma assistente. Partecipavo attivamente, anche dietro le quinte facevo davvero da assistente perché quando c’era qualche problema sul copione, lo facevo notare. Lui non aveva bisogno di aiuti e di suggeritori, anzi lui inventava lo spettacolo. Qualsiasi imprevisto sapeva renderlo funzionale, infatti anche se il programma era registrato, lui non lo fermava mai. C’è stato qualche caso estremo…

Tipo?

Mi cadde una pinna in testa della scenografia e avevo proprio un cornetto sulla testa, mi feci un po’ male e lui ne fece un momento di spettacolo.

Tornando alla questione valletta, quindi ti risenti se oggi qualcuno ti chiama ‘ex valletta’, ‘ex soubrette’? 

Non ho problemi, alla mia età lo accetto perché so chi sono, ma mi ritorna sempre in mente quella dichiarazione bellissima di Mike: “Sei la mia assistente, non la mia valletta”. Facevamo compagnia alle persone in maniera naturale, questo è l’insegnamento più grande di Mike, solo restando noi stessi.

La ruota della fortuna è tornata con Gerry Scotti ed è stata un successo inaspettato. 

Dopo Mike, il re dei quiz è lui. È l’amico che vorresti, la persona che vorresti a cena, la persona che vorresti sempre. Ha un modo di raccontare e raccontarsi, una persona generosa, un artista straordinario. Gerry è l’erede di Mike a tutti gli effetti.

Miriana Trevisan e Mike Bongiorno
Miriana Trevisan e Mike Bongiorno

Questa sera c’è la finale dell’Isola dei Famosi con Vladimir Luxuria. Tu hai partecipato come naufraga nel 2007. Ti è piaciuta quest’anno? 

Vladimir è una opinionista e una politica straordinaria e come persona ha fatto le sue rivoluzioni. Come conduttrice, meno. È una persona che ha uno stile così particolare che forse non riesce a essere, passami il termine, ‘universale’. Quando sei lì devi condurre, non devi essere.

Non ti è piaciuta, quindi?

No, non dico questo. Quando mi hanno detto che ci sarebbe stata lei, ne ero stata felice perché lei è una che riesce a elaborare in tempo reale, riesce a leggere esattamente quello che succede. Però, lì è diverso. Forse è più adatta nei ruoli precedenti. Come opinionista, è pazzesca e quindi non l’ho capita questa scelta.  C’erano davvero tante conduttrici più pronte.

La prossima settimana comincia Temptation Island. Ti piace? È un programma che faresti? 

Temptation mi stuzzica perché è un po’ come Bridgerton. Mi piace questa provocazione nel contesto di un amore in crisi che poi riflette la realtà di tutti i giorni, no? Le tentazioni ci sono sempre. Una cosa che ho notato è che i protagonisti nelle varie edizioni, quando non sono ‘tanto artisti’, un po’ annoiano. Quando invece hanno l’arte dentro, qualcosa da raccontare, cambia tutto.

Sono programmi che forse funzionano più coi famosi? 

No, io sono una fan del primo Grande Fratello. Forse questi programmi hanno perso l’innocenza. Oggi i personaggi sanno cosa succede dopo e quindi mettono in scena comunque un aspetto ‘finto’ di se stessi.

Ti è piaciuta Mediaset quest’anno?

Ha fatto dei grandi cambiamenti, ha preso una posizione forte e diversa dal passato. Una posizione che ha scioccato tutti gli italiani, me compresa. I cambiamenti però sono difficili, forse ne sta pagando delle conseguenze. Credo che ci sia un assestamento dopo il terremoto e nell’assestamento devi fare le modifiche migliori possibili per non creare altri terremoti. Io sono nata a Mediaset e sono tanto legata, mi auguro quindi che questi assestamenti siano opportuni.

A cosa fai riferimento di preciso? Alla rivoluzione informativa?

Quando parliamo di Mediaset non stiamo parlando di giornalismo, stiamo parlando soprattutto di spettacolo.

Parli dell’uscita di Barbara D’Urso? 

Dopo tanti anni è una cosa che può succedere, ma la modalità è stata un po’ pesante. Sono molto affezionata a lei e da come l’ha raccontata, è stata pesante. In un divorzio,  però le colpe si dividono a metà. Se tu mi dici: “Io ho servito…”, io non sono per una donna che serve. Non sei in una posizione ‘povera’, hai fatto delle scelte. In qualsiasi matrimonio devi essere convinta di quello che fai e ti prendi le responsabilità di quello che fai. Io, a 51 anni, ho sbagliato tanto su questo e mi trovo adesso a pagare delle conseguenze.

A che ti riferisci?

Nella mia vita ho accettato di essere manipolata, ho accettato di cambiare pensiero in base al pensiero di un altro. Ho accettato di perdere il mio punto, pensando che quello di qualcuno potesse essere superiore. Questa è una cosa che fanno soprattutto le donne. Avrei avuto bisogno di non farmi prendere troppo dall’entusiasmo guardando con gli occhi degli altri. Avrei dovuto guardare sempre e solo con gli occhi miei. Ora l’ho capito.

Che pensi della Rai? 

Premetto che io di politica non mi interesso, sono cristiana e credo che solo la verità ti rende libera. Dopodiché, credo che sia stato un cambio a livello politico e quindi è naturale che ci siano stati dei cambiamenti. Il pubblico ha il telecomando ed è sempre libero di decidere.

E di Amadeus via dalla Rai?

Sono molto affezionata al suo personaggio e mi dispiace. È andato benissimo a Sanremo, così come nei programmi della sera. È bello pensare che un personaggio possa invecchiare con il suo mestiere e poterlo vedere da spettatore, come i conduttori di una volta.

Però Amadeus non sparisce. Dal prossimo anno, va sul Nove. 

La dimostrazione che dalle grandi crisi nascono nuove opportunità. Non c’è stato solo Berlusconi, non c’è stata solo la tv pubblica e prima ancora la radio, che fece diventare appunto famoso Mike Bongiorno. La televisione va avanti nonostante tutto  – pressioni, competitività del web, problemi economici – e adesso comincia un ciclo in cui può nascere del nuovo.

Che direbbe Mike Bongiorno di tutto questo? 

Mike avrebbe come minimo un profilo su TikTok. Non sarebbe mai rimasto indietro, non sarebbe mai stato un nostalgico. Mike era: “Facciamo qualcosa di nuovo, vediamo che succede”.

Una scena da "Una ruota della fortuna"
Una scena da "Una ruota della fortuna"

Hai un figlio che oggi ha 15 anni. Com’è il confronto tra te che sei Generazione X e lui che è un Gen Z? 

Lui non guarda la televisione, anche se sia io che il padre (il cantante Pago, ndr) siamo stati di recente al Grande Fratello.

Non riconosce i tuoi i fasti televisivi? Non ha mai visto Non è la Rai? Non t’ha mai visto girare le lettere della Ruota della Fortuna? 

Qualcosa sì, ma a parte dire: “Che bella che sei, mamma”, non ha proprio la dimensione che avevamo noi. Lui trova la televisione vecchia e noiosa. Ha guardato qualche puntata del Grande Fratello per tifare per me, ma dopo cinque minuti lui è uno che spegne e fa altro. A me fa piacere.

Non guarda la tv, ma guarderà Twitch, o no? 

Sì, segue gli ‘streamer’. Poi guarda molti film e sta tutto il giorno a fare videochiamate con gli amici. Non ha una giornata scadenzata come quella che avevamo noi. Papà mi chiamava apposta per dirmi: “Oh, c’è Fantastico in tv” e io correvo per guardare Heather Parisi. La situazione si è normalizzata nei confronti della televisione. E non credo che valga solo per mio figlio.

È un bene o un male? 

Non lo so. Come artista, un po’ mi dispiace che non si sia alzata la professionalità, che non venga più distinta.

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