Mirea Flavia Stellato, suor Aisha di Bar Stella: “Stefano De Martino? È l’amico della porta accanto”
Mirea Flavia Stellato è stata una delle novità della stagione finale di Bar Stella. Il programma condotto da Stefano De Martino ha chiuso per sempre i battenti nella seconda serata tra il 6 e il 7 dicembre e anche Mirea Flavia Stellato si è presa i riflettori con questo divertente personaggio: una suora novizia molto sui generis, che parla un latino maccheronico e conosce a menadito la grammatica della tv. È giornalista, creator, attrice (ha recitato per Vincenzo Salemme a teatro e al cinema) e presto sarà anche specializzata in geopolitica aereospaziale. Avremmo fatto prima a chiedere cosa non è Mirea Flavia Stellato, che si è raccontata a Fanpage.it in questa divertente e leggerissima intervista.
Il tuo personaggio, la suora sui generis Aisha, si è tolta un bel po' di soddisfazioni. Dulcis in fundo, per l'ultima puntata ti sei concessa un casquet con Stefano De Martino.
La mia Aisha si è trasformata in qualcosa di completamente diverso rispetto a quanto fatto vedere nel corso della stagione. Oltre alle sue benedizioni, ne ha fatta una anche per se stessa perché ha ballato con Stefano, sì. Mi ha fatto fare un bel casquet. Suor Aisha, poi, parla continuamente latino, un latino maccheronico certo, va da sé che con Stefano non potevo fare altro che ballare il latino…americano!
Come hai lavorato a questo personaggio?
Il personaggio di Aisha me lo sono sentito cucito addosso e devo ringraziare tutti gli autori, da Riccardo Cassini a Stefano Andreoli, da Francesco Velonà a Giorgio Cappozzo, che hanno piano piano modellato questo personaggio. C'eravamo incontrati e avevamo pensato di concentrarci sulla lingua latina, da un mio video sui social. Chi può parlare in latino?, ci siamo detti in fase di brainstorming ed è nato il personaggio di questa novizia che ha fatto proprio il linguaggio della televisione portandolo però nel mondo clericale.
Bar Stella ha lasciato un segno nella tv contemporanea. Hai partecipato a qualcosa di assolutamente rilevante
È un grande privilegio aver partecipato a un programma composto da artisti a tutto campo. Sono tutte persone che vengono dal teatro, quindi è una sorta di mega riunione di gruppo in cui ognuno butta fuori un po' il suo modo di essere, la sua indole, in chiave ‘arboriana'. Questo bar ‘sui generis', creativo al massimo, ha dato spazio al talento e al lavoro di tantissimi.
Ecco, a proposito di talenti, hai legato con qualcuno in particolare?
L'atmosfera del Bar Stella, il dietro le quinte, è una delle migliori che io abbia mai percepito in tutti i posti di lavoro che ho vissuto finora. C'è serenità, non c'è competizione e c'è voglia di condividere e fare qualcosa d'importante. Ho legato molto con Herbert Ballerina, con Giovanni Esposito, che già conoscevo. Lui che ha cercato di spostare il Parlamento Europeo a Pollena Trocchia per tutta la stagione, finalmente c'è riuscito parlando con Ursula von der Leyen, cioè io. Sono stata contenta di interagire con lui in questo modo.
In te convivono tantissime anime: sei giornalista, sei una creator, sei un'attrice.
No, ma non convivono assolutamente (ride, ndr).
È tutto un conflitto?
Eterno, direi. Nei miei video sui social, infatti, il tema portante è l'esaurimento. Faccio tutto da sola, con l'aiuto ogni tanto di qualche amico, e cerco di bilanciare, tra mille contrasti e conflitti, tutte queste anime.
Dopo Bar Stella, che succede?
Sto per terminare un master in geopolitica.
Ecco, a proposito dei conflitti.
Le persone che leggeranno quest'intervista diranno: "Quest'è pazza!". Ho da poco terminato un master alla Sapienza e, siccome il giornalismo me lo porto sempre dietro, ci tengo molto anche a questo percorso. Sto scrivendo la tesi, adesso.
Su cosa?
Geopolitica dell'aerospazio.
Ah.
Parliamo di rapporti di forza nell'ambito di satelliti e ambiente spaziale e "non terrestre". Ci sto mettendo tantissimo impegno.
C'è un modello a cui tendi?
Cerco sempre di non rifarmi completamente a un modello, ma nel cuore c'è Sophia Loren. Ho avuto l'onore di intervistarla facendole una domanda che mi è rimasta dentro.
Qual era la domanda?
Per lei, cos'è la felicità?
E lei?
Lei mi rispose rimbalzando la domanda: per lei, che cos'è? Un tumulto interno, poi mi disse, va e viene. A volte può essere costante, a volte meno, può essere un'illusione, una certezza, una sensazione. Ma qui, poi, entriamo addirittura nella filosofia. Passiamo dall'aerospazio alla filosofia al casquet con De Martino. Non mi sembra il caso.
A proposito di De Martino, non è che tra le dodici…
No, Dio mio, no. Assolutamente, non ne ho proprio idea di tutto questo…con me, Stefano si è sempre comportato da vero signore.
Figuriamoci, però, la domanda la faccio seria: come ci si trova al cospetto di un personaggio che centrifuga tutto. La cronaca rosa, il gossip, la televisione. Stefano è uno e trino, in questo senso.
La cosa bella di Stefano De Martino è che non porta nulla di quello che c'è all'esterno. Quando a Bar Stella arriva Stefano, arriva davvero l'amico della porta accanto. Un uomo umile, un amico con cui parlare di tutto. Tutto il rumore che c'è fuori, lui non lo porta minimamente nel gruppo di lavoro. Non ho mai visto del divismo in lui, anzi, è una persona molto giocosa. Ho un aneddoto che riguarda anche Salemme su di lui.
Prego.
Si era saputo a una delle serate con Vincenzo, che in platea sarebbe stato presentato proprio Stefano De Martino. Allora, nei camerini, Vincenzo mi fa: "Hai capito? Stasera c'è Stefano De Martino. Ti piace?". E allora io, scherzando, dico che ovviamente era un bel ragazzo. Dopo lo spettacolo, al momento dei ringraziamenti, Vincenzo ringraziò pubblicamente Stefano De Martino e dopo averlo ringraziato, comincia a indicarmi e fa: "Questa non puoi capire che sta facendo da quando ha saputo che ci sei tu!". Chiaramente scherzava, ma io ero una ragazzina, la più piccola del gruppo, e mi prestavo alla gag. Diventò un teatrino in cui tutti cominciarono a ridere.
Mi sono imbattuto in un approfondimento su di te nel quale hai raccontato di aver sofferto d'attacchi di panico. Ne sei uscita?
Ne sono uscita, credo, al 95%. Una buona percentuale, direi. Ne ho sofferto quando ero in scena. Le prime volte l'avevo scambiato per uno shock anafilattico: gelo al cervello, blocco allo stomaco. Credevo fosse un'allergia al salmone. Si ripresentava costantemente anche quando poi non lo mangiavo e regolarmente in scena. Portavo a termine le serate con grande difficoltà e prestavo molta attenzione a quello che dicevano gli altri, puntavo i piedi a terra e questo mi aiutava a non perdere la mia battuta. Però, mi ha condizionata tantissimo. Pensavo di soffrire di cuore, ho chiamato più volte l'ambulanza, ho fatto addirittura testamento. Può sembrare tragicomica, eccessiva, ma è davvero successa questa cosa.