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Michele Guardì: “Baudo mi chiamò, mi volle come autore. Frizzi lo scelsi consigliato da mia moglie”

Michele Guardì si racconta in una lunga intervista in cui ripercorre gli anni della sua proficua carriera televisiva. Dagli inizi in teatro, alla svolta con l’incontro di Pippo Baudo fino alla nascita di programmi ancora in onda.
A cura di Ilaria Costabile
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Michele Guardì è uno degli autori più noti della televisione italiana, uno di quelli che ha fatto la storia del piccolo schermo con programmi che ancora adesso vanno in onda. Intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato della sua carriera e della passione per il mondo dello spettacolo che ha avuto fin da bambino: "Avevo il pallone più bello ma a Micheluccio è sempre piaciuto “fare teatrini". 

Gli inizi della sua carriera

Il teatro, quindi, la sua passione sin da bambino quando iniziava a recitare negli spettacoli organizzati con la chiesa, come racconta alla testata: "Una volta, a 9 anni, dovevo interpretare la morte di San Tarcisio e pretesi un occhio di bue su di me. Siccome non esisteva, me lo inventai con un tubo e una luce dentro. Per sottofondo volli “Fenesta ca lucive”. Quando mi accasciai, in fondo alla sala qualcuno urlò: “Michelù non morire!”. Capii che era il mio mestiere". Poi, da quel momento, sono passati anni ma la curiosità per quel mondo non si è mai affievolita e mentre studiava per laurearsi, faceva cabaret e conduceva una trasmissione radiofonica di satira politica. Dopo la laurea partì per Milano insieme a sua moglie che conobbe in Sicilia, per caso:

Un colpo di fulmine. Lei era venuta giù da Genova, dai parenti: la notai subito al cabaret, in prima fila. Poi ci trovammo per caso in treno, scambiammo i numeri…Niente. Passò del tempo. Genova finì sotto l’alluvione. La chiamai. Lei era a spalare fango con altri giovani. La raggiunsi. Dopo nove mesi, 51 anni fa, eravamo sposati.

La svolta dopo l'incontro con Pippo Baudo

La sua grande occasione, però, gliela diede Pippo Baudo, nei primi Anni Settanta, quando lo conobbe grazie all'attore Tuccio Musumeci. Il conduttore siciliano decise di dargli una chance: "Ci scelse come autori di una trasmissione abbinata alla Lotteria Italia: “Secondo voi”. Era il 1977. Sarò sempre grato a Baudo". Tanti i talenti che ha conosciuto lungo il suo cammino, di Enzo Jannacci dice: "Generoso. Pianse una volta che mi misi al piano cantando una sua canzone. Mi regalò il suo orologio". 

Guardì autore di programmi ancora in onda in tv

Guardì è stato ed è ancora uno degli autori più prolifici della tv, di fatti suo è UnoMattina, programma che va ancora in onda: "L’idea era dare un buon risveglio agli italiani parlando di vita quotidiana". Ed è anche grazie alle sue trasmissioni che molti volti noti della tv si sono affermati come Fabrizio Frizzi: "L’aveva notato mia moglie,alla tv dei ragazzi: “Guardalo, è bravo”. Lo era davvero" e anche Alberto Castagna che sempre sua moglie aveva adocchiato: "Faceva il Tg con quello sguardo bricconcello". In tanti anni di televisione ha sempre provato a mantenere dei rapporti con tutti coloro con cui ha lavorato, ma non sono mancate litigate, come ad esempio con Giancarlo Magalli: "È uno che dice in faccia ciò che pensa. Per una battuta darebbe qualsiasi cosa. Ma ora è tornato ai Fatti vostri con una rubrica". 

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