Michael J. Fox e il Parkinson: “Non accetto più ruoli con lunghi dialoghi, non riesco a ricordarli”
Michael J. Fox ha partecipato a una puntata del podcast di Mike Birbiglia "Working It Out". L'attore, a cui nel 1991 è stato diagnosticato il Parkinson, è tornato a parlare di come la malattia abbia influito sul suo lavoro, l'impatto che ha avuto sulla sua memoria e la sua ferma volontà di non lasciarsi prendere dal panico.
Michael J. Fox e la perdita di memoria sul set
Michael J. Fox ha spiegato che con il passare del tempo, il Parkinson ha avuto un impatto sempre maggiore sulla sua memoria. Un problema non di secondaria importanza per chi, come lui, fa l'attore ed è tenuto a memorizzare battute e talvolta lunghi dialoghi. Così, si è visto costretto a diventare molto più selettivo nei ruoli che accetta. Ha ricordato i tempi in cui era in grado di memorizzare un copione con una velocità disarmante:
"Quando ho recitato nello spin-off di The Good Wife, The Good Fight, non riuscivo a ricordare le battute. Avevo un vuoto di memoria, non riuscivo proprio a ricordare. È stato strano. Ai tempi in cui recitavo nella serie Casa Keaton, mi davano il copione e sapevo le battute in un istante. In un film con Brian De Palma avevo 70 pagine di dialogo e non ebbi nessun problema. Ma mentre filmavo The Good Fight non riuscivo proprio a ricordare le battute. È lo stesso problema che poi ho avuto mentre filmavo in Canada la serie tv Designated Survivor".
Michael J. Fox affronta la malattia con coraggio
Michael J. Fox, dunque, era proprio sul set quando ha visto la sua memoria farsi sempre più labile. L'attore, tuttavia, non ha lasciato che il panico prendesse il sopravvento:
"Ciò che mi ha rincuorato è stato che non mi sono fatto prendere dal panico. Non sono andato fuori di testa. Ho semplicemente detto: "Bene, questo è quanto. Andiamo avanti. Un elemento chiave di questo lavoro è memorizzare le battute e io non riesco a farlo"".
E ha concluso: "Non accetto ruoli che abbiano molte battute perché non riesco a ricordarle. Non riesco a ricordare cinque pagine di dialogo. Non riesco. Non posso farlo".