Michael Douglas: “I miei supereroi sono mio padre Kirk e chi cerca di migliorare il mondo”
Michael Douglas è stato ospite di Serena Bortone, nella puntata di Oggi è un altro giorno, trasmessa mercoledì 15 febbraio. Attualmente, l'attore è al cinema con il film Ant-Man and the Wasp: Quantumania dove interpreta Henry Pym. Ecco quanto ha dichiarato.
Michael Douglas a Oggi è un altro giorno con Serena Bortone
Michael Douglas è intervenuto in collegamento. Serena Bortone ha chiesto all'attore se abbia dei punti in comune con il suo personaggio e lui ha ironizzato: "Non pensi che io sia un brillante scienziato?". Poi, ha proseguito:
A me piace l'aspetto della famiglia, l'idea di far parte di una super famiglia, una famiglia molto unita, che possiede superpoteri. Per me, le avventure che abbiamo affrontato sono state sempre un piacere. E poi mi sono sempre piaciute le formiche, le adoro.
Chi sono i supereroi secondo Michael Douglas
Serena Bortone, dunque, gli ha chiesto chi ritiene che siano i veri supereroi. Il pensiero di Michael Douglas è andato prima a suo padre, Kirk Douglas, e poi alle persone in grado di fare la differenza:
Devo ripensare a mio padre, l'ho visto in grandi film, come Spartacus o i western con le pistole, per me lui è una persona quasi impossibile da raggiungere o emulare. È stato il mio supereroe del cinema. Nella vita reale, ho ammirato tante persone che hanno fatto delle cose meravigliose, che hanno cercato di migliorare il mondo, questi per me sono i veri supereroi.
Infine, ha parlato di come è stato lavorare in un film ricco di effetti speciali: "Per 50 anni della mia carriera ho fatto cinema contemporaneo, poi mi hanno dato la possibilità di lavorare con il green screen, in cui l'unica cosa vera era il pavimento". E ha concluso:
Otto anni fa c'era solo questa parete verde con gli effetti, ora ci sono i green screen ad altissima definizione. La realtà in questi film è la tua immaginazione. Recitare è tornare all'infanzia. Con questi film devi fare finta che si stia avvicinando una cometa e che ti sfiori, anche se in realtà non c'è niente. C'è bisogno di fare pratica. Nel terzo film, c'è da divertirsi molto di più che nel primo.