Maurizio, ex di UeD: “Bullismo contro me ed Elena, quasi spinti fisicamente fuori da Gianni e Tina”
A qualche settimana dalla sua uscita dal dating show di Canale5, Maurizio Laudicino racconta a Fanpage.it quanto accaduto nello studio del popolare programma tv condotto da Maria De Filippi. Sul caso di Maurizio ed Elena Di Brino e dell'apro confronto con gli opinionisti Gianni Sperti e Tina Cipollari che ha preceduto l'abbandono, gli spettatori del programma si sono quasi all'unanimità schierati dalla parte della coppia e lo dimostrano i commenti – migliaia – pubblicati sui canali social della trasmissione. Laudicino, che lontano dalle telecamere sta continuando a frequentare la compagna conosciuta in studio, ha le idee chiare a proposito dei motivi che hanno generato quell'ondata di supporto social: "Non ricordo tanta aggressività nei confronti di nessun altro partecipante".
Come procede la relazione con Elena?
Bene, con le eccezioni legate alla distanza. Ci vediamo nei fine settimana, ma ci stiamo adoperando per fare in modo che la frequentazioni diventi più strutturata.
Era apparso determinato a non abbandonare la trasmissione nonostante Elena avesse già manifestato l’intenzione di andare via. Cosa le ha fatto cambiare idea?
Ho preso una decisione di pancia. Trovarmi in un contesto tanto ostile verso una donna che aveva già palesato il desiderio di uscire secondo i suoi tempi e che si è trovata quasi fisicamente spinta fuori dagli opinionisti l’ho trovato insopportabile. Quando l’ho vista alzarsi, ho avuto l’impulso di accompagnarla per aiutarla. Non ho potuto fare altrimenti di fronte a questa sorta di bullismo. Non avevo intenzione di abbandonare ma, per principio, non ho visto altra alternativa che accompagnarla fuori.
Accompagnarla e poi rientrare in studio o accompagnarla e andare via?
Non avevo progetti. Il trambusto che si è generato mentre la accompagnavo fuori mi è sembrato talmente sbagliato che ho pensato fosse giusto abbandonare. Rientrare sarebbe apparso come avallare quanto pochi minuti prima era accaduto.
Partiamo dal suo rapporto con Gemma Galgani: l’ha “corteggiata” per poi rifiutarsi di approfondire. Non sarebbe stato più corretto ammettere di considerarla un mezzo per approdare a Uomini e Donne?
Non è così. Ho iniziato il mio percorso nel trono over come tutti gli altri ed è stata Gemma a corteggiare me. Mi sono lasciato coinvolgere senza pormi il problema dei suoi 73 anni o della sua popolarità. Finché non ha fatto all-in, non mi ero mai posto il problema di rendere fisico un rapporto che per me era mentale/spirituale.
Però la partecipazione a Uomini e Donne prevede la ricerca di un compagno, non di un amico.
Il rapporto con Gemma è stato molto più profondo di un’amicizia. Ci sono stati momenti talmente intimi che mi hanno fatto vacillare. È una donna con la quale è possibile parlare di qualsiasi argomento: dalla filosofia alla politica. È chiaro che a un punto è necessario scegliere: rendere fisico un rapporto, come lei voleva, oppure virare verso un'amicizia. Lì mi sono reso conto che non potevo assecondare le sue richieste.
E perché frequentarla fino a quel momento?
Ci siamo visti in tutto una decina di volte.
Quei 10 incontri comprendono cene in compagnia di altre persone e eventi professionali. Ha beneficiato della sua popolarità?
Mai. Sono due gli eventi che mi sono stati contestati: un corso di formazione per venditori e un evento calcistico. Nel primo caso, non si trattava di un evento pubblico per il quale mi sarei avvantaggiato della presenza di Gemma come star perché questa mi avrebbe consentito di attirare un numero maggiore di spettatori. Era un evento di formazione per venditori chiuso a 100 unità, la figura di Gemma non sarebbe servita in alcun modo all’azienda. Il secondo era una partita di calcio. Come si fa ad avvicinare la figura di Gemma al mondo del calcio? Fosse stato un ex calciatore avrei capito, ma in questo caso quale sarebbe dovuta essere l’utilità? L’immagine di Gemma non è mai stata venduta.
Quel giorno in studio è apparso a più riprese in silenzio. Perché non si è difeso?
Erano talmente tanti che ho fatto fatica a capire con chi parlare. Sono stato definito pagliaccio, poco di buono, termini che mi hanno offeso. Mi ha spinto a tacere il fatto che non volessero capirmi. Lo dimostra il fatto che prima che uscissimo, gli opinionisti si erano intestarditi affinché andassimo via e, quando lo abbiamo fatto, in studio è stato detto “Sono usciti perché non potevano difendere la loro storia, altrimenti sarebbero rimasti”. Non capisco, dovevamo uscire o dovevamo restare? Elena è stata quasi fisicamente spinta a uscire. Non ricordo ci sia mai stato un atteggiamento così aggressivo nei confronti di un’altra persona.
Se avvertiva un clima tanto ostile, perché intestardirsi a restare?
Infatti sono uscito. Quando mi sono reso conto che è mancato il rispetto minimo nei confronti di una donna, ho capito che dovevo fermarmi. C’è stato un accanimento ingiustificato. Non avevo alcun interesse a restare a Uomini e Donne. Faccio un lavoro tecnico e diversi miei clienti hanno storto il naso a ripetizione: non capivano perché un professionista con una carriera senza macchia dovesse fare una cosa del genere. Non ho “monetizzato” la mia partecipazione al programma. Anzi, oggi forse ho un cliente in meno, non in più. È stata un’estroversione che mi sono concesso in un momento che non conosceva tregua dal punto di vista sentimentale. Sa quante puntate in più avrei potuto fare se avessi baciato Gemma? Decine. Un cacciatore di visibilità è colui che è pronto a fare qualsiasi cosa pur di ottenerla. Non è stato il mio caso. Certo, mi piacerebbe capire come mai altri restano lì per anni, intonsi.
Ha avuto altri contatti con la redazione dopo il suo abbandono?
Ci hanno chiamato un paio di volte per sapere come andasse tra me e Elena. Con la redazione ho un ottimo rapporto.