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Matteo Paolillo: “Scrivere canzoni per Mare Fuori non mi infastidisce, ex carcerati mi sono grati”

Ospite di Fedez a Muschio Selvaggio, Matteo Paolillo si è raccontato a 360 gradi: dal successo di Mare Fuori, dove interpreta il personaggio di Edoardo, alla carriera nel mondo della musica. È stato lui a scrivere “O’ mar for”, la sigla della serie, che è stata d’ispirazione per molte persone.
A cura di Elisabetta Murina
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Reduce dal successo di Mare Fuori, Matteo Paolillo è stato ospite del podcast Muschio Selvaggio. In una chiacchierata con Fedez, l'attore si è raccontato a 360 gradi: da primi passi nel mondo della recitazione alla popolarità arrivata con la serie, fino alla carriera in costruzione nel mondo della musica. Lo scorso 21 aprile è uscito il suo nuovo singolo, Liberatemi, senza dimenticare che anche la sigla dell'omonima serie è stata scritta da lui.

Gli esordi e i provini per Mare Fuori

Matteo Paolillo ha mosso i primi passi nel mondo della recitazione grazie al teatro, quando aveva appena 13 anni. Poi, una volta maggiorenne, si è traferito a Roma per studiare all'Accademia Nazionale del Cinema. Prima del successo sul piccolo schermo, ha avuto ruoli minori come "un episodio di Don Mateo", la serie Vivi e Lascia Vivere e Famosa, l'opera prima di Alessandra Mortellitti. Dopo alcuni anni di gavetta, è arrivata per lui la grande opportunità di Mare Fuori, per cui si è subito iscritto ai provini. A Fedez, ha raccontato come ha ottenuto il ruolo di Edoardo:

La prima fase dei provini consisteva nel registrare un video e mandarlo. L'ho fatto tra una replica e l'altra di uno spettacolo che stavamo facendo a scuola, sono andato sul terrazzo con i miei compagni. Il video è piaciuto, mi hanno richiamato. C'è stata la fase due e poi il regista ha deciso che voleva me.

Inizialmente, sul set per la prima stagione, Paolillo non aveva idea che Mare Fuori avrebbe riscosso un enorme successo. La percezione, inizialmente, era quella di "credere tutti nella stessa cosa" e di dedicarsi alla sua prima grossa esperienza: "Quando abbiamo girato mi rendevo conto che ci aiutavamo tutti e che sono cresciuto tanto sul set, siamo cresciuti insieme". 

Il successo di Mare Fuori

Paolillo ha con Mare Fuori un doppio legame: non solo interpreta il personaggio di Edoardo, ma è anche l'autore della sigla della serie, diventata un vero e proprio tormentone, da tempo ai vertici delle classifiche musicali. L'idea del ritornello, racconta, è nata durante una pausa dalle riprese: "Il regista stava cercando una sigla per la serie e io gli ho detto che facevo musica. Lui all'inizio mi ha detto ‘vediamo, vediamo', poi durante la pausa ho avuto l'idea del ritornello". 

Nella serie non è lui a cantare le sue canzoni (oltre alla sigla ha scritto anche Sangue Nero e Origami all'alba), anche se questo non pare infastidirlo:

Non mi fa rodere il cu*o, ci tengo a cantare le mie canzoni, non è che voglio fare il ghostwriter nella vita, però è bello contribuire musicalmente alla serie essendoci personaggi che cantano, il mio no. Ogni tanto ho messo delle chicche, ad esempio canticchio mentre cammino.

Come Matteo Paolillo vive il successo di Mare Fuori

La popolarità di Mare Fuori è cresciuta con il tempo e, di pari passo, anche la consapevolezza di Matteo Paolillo della popolarità:

È stato molto progressivo, già la prima stagione ha avuto un successo enorme su Rai2, con la seconda ancora di più, con la terza abbiamo passato il limite. Quando mi hanno detto andremo a Sanremo a cantare il brano non ci potevo credere, lì è stato quando si è concretizzato tutto il percorso. Vivo la mia vita più o meno come prima, anche se sai che certe cose non le puoi fare, come andare nei luoghi pubblici tranquillamente. 

Al momento vorrebbe dedicarsi sia al mondo della musica che a quello della recitazione: "Vorrei fare entrambe le cose, non mi piace fare questa distinzione". Il 21 aprile è uscito il suo nuovo singolo (Liberatemi) e presto pubblicherà anche un nuovo disco. La musica, collegata alla serie, è ciò che più gli dà soddisfazione e gli permette di sentire quanto sia importante per le persone quello che fa:

La cosa che più mi ha dato orgoglio è vedere quanto la mia musica sia stata d'ispirazione alle persone. Un giorno ero a Piazza Bellini, a Napoli, mi si è avvicinato un ragazzo, mi ha fatto vedere questo foglio e mi ha detto "Sono uscito da qualche giorno da Poggioreale, vedendo la vostra serie e sentendo la tua canzone ho capito che voglio cambiare vita. Un altro ragazzo, per esempio, mi ha detto "Non potevo vedere la serie in carcere ma potevo sentire la tua canzone e sentirla mi dava la speranza che poi potevo uscire e rivedere il mare". Sono cose bellissime.

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