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Massimiliano Gallo: “Questo è lo scudetto di chi lavora, i napoletani non devono compiacere nessuno”

A Fanpage.it l’attore, grande protagonista delle serie tv Rai, celebra il terzo scudetto del Napoli: “È lo scudetto della progettazione e della pianificazione. Dobbiamo solo crescere come popolo. Non dobbiamo compiacere nessuno, non dobbiamo essere per forza simpatici”.
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Massimiliano Gallo ha vissuto in pieno l'era Maradona e i due scudetti che il Napoli vinse nel 1987 e il 1990. A Fanpage.it l'attore, grande protagonista di "Imma Tataranni" e "Vincenzo Malinconico" (entrambe le serie Rai sono state rinnovate per una nuova stagione), racconta però che questo scudetto ha un sapore diverso, una consapevolezza che rovescia anche gli stereotipi legati alla città: "Perché è frutto di organizzazione e pianificazione. È frutto di un presidente e un allenatore che non hanno mai voluto compiacere nessuno". Anche nel cinema, Napoli ha interiorizzato il cambiamento: "Con il cinema quando abbiamo capito che mettendo a regime degli investimenti, con la legge della Regione, si poteva muovere qualcosa siamo diventati la seconda regione d'Italia come produzioni". E sul futuro della città: "Dobbiamo solo crescere come popolo. Non dobbiamo compiacere nessuno, non dobbiamo essere per forza simpatici". 

Massimiliano, da tifoso del Napoli che scudetto è stato?  

È quello che mi sono goduto di più.

Perché?

Perché quello che era arrivato con Maradona ci è stato raccontato da tutti come il frutto di qualcosa di irripetibile. Era il Dio del calcio e con lui abbiamo vinti a prescindere. Anzi, ne avremmo dovuti vincere almeno quattro o cinque. Questo scudetto ha un peso completamente diverso, perché è il frutto di un'organizzazione.

Parliamo quindi di Aurelio De Laurentiis.

Aurelio De Laurentiis ha rappresentato una novità per tutto l'ambiente. Non ha mai fatto nulla per diventare simpatico alla piazza, non ha mai fatto nulla per compiacere i napoletani, e ha dimostrato che con la pianificazione e la progettazione si può arrivare ad avere i risultati che abbiamo ottenuto.

Napoli deve primeggiare in tutto non solo nel calcio, qualcuno adesso dice. 

Napoli è una città che ha enormi potenzialità e lo abbiamo dimostrato ogni volta che c'è stata pianificazione. Con il cinema quando abbiamo capito che mettendo a regime degli investimenti, con la legge della Regione, si poteva muovere qualcosa siamo diventati la seconda regione d'Italia come produzioni. Dobbiamo solo crescere come popolo. Non dobbiamo compiacere nessuno, non dobbiamo essere per forza simpatici.

Vincenzo Salemme ha detto: "Adesso invidiateci"

È molto bello il post di Vincenzo Salemme. E va nella stessa direzione in cui vado io: noi dobbiamo smettere di compiacere il pubblico. Quando arriva il napoletano che non vuole fare il simpatico, che parla seriamente e che ha talento, metti in difficoltà tutto un ambiente che, altrimenti, non sa come raccontarti. Come popolo, dobbiamo cominciare a meravigliarci di meno. Dobbiamo capire che attraverso la progettualità, si primeggia. Per questo, il terzo scudetto ha un significato molto alto.

A chi diamo la vetrina di questo terzo scudetto? 

È il giocattolo di Spalletti. È riuscito a capire la piazza, a isolare i giocatori, a rimproverare i tifosi quando chiedevano cose che non dovevano chiedere. È riuscito soprattutto a cambiare la testa dei giocatori, ha fatto capire a tutti che con il lavoro puoi arrivare a delle cose. Lui, ieri, in conferenza stampa ha detto: non riesco a godermi questo successo perché penso a lavorare. Per me le cose vanno fatte in quel modo lì. Il talento sfiorisce, se non lo curi.

È cominciato un ciclo? E Spalletti resta?

Credo e spero che resti, anche perché sarebbe difficile spiegare un cambio di panchina alla piazza. Sul ciclo, l'importante è che ci sia un progetto di continuità, un progetto che faccia in modo che tutto quello che succede non sia frutto della casualità. Sarà complicatissimo rivincere lo scudetto, sarà complicatissimo superare i quarti in Champions, ma il Napoli con l'organizzazione che ha ce la può fare.

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