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Martufello: “Sono di destra, il governo Meloni mi piace. Ma al Bagaglino abbiamo sempre colpito tutti”

Martufello si racconta a Fanpage.it: “Non eravamo il megafono dei potenti di turno, la nostra satira colpiva tutti e non offendeva nessuno”. Sulla politica di oggi: “Il Governo Meloni mi piace. Elly Schlein? Al Bagaglino l’avrebbe imitata Pippo Franco”.
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Il successo di Martufello si basa tutto sulla sua semplicità da burino purosangue. Fabrizio Maturani ha passato la maggior parte dei suoi cinquant'anni di carriera nel Bagaglino: "Più tempo che a casa mia". Una satira politica e di costume che per anni ha ammaliato i potenti di turno, che facevano a gara per presenziare in prima fila o per essere coinvolti, imitati negli sketch, in ragione di ascolti stellari che la televisione pubblica e commerciale non ha mai più ripetuto.

A Fanpage.it, Martufello si racconta tra segreti – "Mi ha aiutato nascere a Sezze, so raccontare le storie di paese ed è un piccolo vantaggio rispetto agli artisti di città" – e ricordi: "Ho amato tutte le donne con cui ho lavorato, ma Pamela Prati resta la mia Divina". Sugli artisti coetanei che si lamentano del presente: "Io non mi sono mai lamentato e ringrazio Dio per quello che ho saputo guadagnare. Poi se uno s’è magnato tutti li sordi, problemi suoi. Un vero artista non si piange addosso". E sulle imitazioni dei politici di oggi, scherza: "La Meloni l'abbiamo avuta, è stata Morgana Giovannetti. Elly Schlein? La potrebbe imitare Pippo Franco, meglio di lui nemmeno l'originale". 

Martufello, come sta? 

Sta arrivando l’estate e inizia la stagione delle piazze italiane. Quindi, va tutto bene.

Le piace il contatto col pubblico?

Senza le piazze non sarei capace di fare questo mestiere. È un modo per ritrovarmi con la gente mia, gente di paese, che ti dà una pacca sulle spalle e ti parla come se tu fossi uno del suo pianerottolo, del vicinato. Sono tutte cose che mi fanno stare bene.

Lei è figlio di commerciante. Quel lavoro, quella cultura del saper stare in strada, l’ha aiutata?

Più che altro mi ha aiutato nascere a Sezze, quindi quando vado in un paese a fare uno spettacolo basta che salgo sul palco e capisco quello che devo e quello che non devo fare.

In che senso? 

Ma sai, ogni piazza è un ombelico diverso del mondo. So raccontare le storie di paese, la vita di tutti i giorni, la satira di costume. Per me, è facile e non so spiegarlo veramente, ma sento di avere questo piccolo vantaggio rispetto agli artisti di città.

Apriamo il baule del Bagaglino.  

Quarantadue anni. Più tempo al Bagaglino che a casa mia.

Ma è vero che i politici pregavano Pingitore di essere invitati e imitati? 

Certo. Facevamo degli ascolti grandissimi e senza offendere mai nessun politico. La nostra satira è sempre stata anche dura, ma senza mai offendere.

Le critiche arrivavano, però: eravate considerati un po’ il megafono del partito di governo. D’altronde, per resistere undici anni in Rai…

Sì, (ride, ndr) però noi davamo una botta a quelli e una botta a quegli altri. Se prendiamo i copioni alla mano, vedrà che non è proprio così. Questa critica non mi ha mai toccato, magari lo dicevano, ma noi colpivamo davvero tutti senza distinzioni.

È rimasto in contatto con qualcuno? 

Sento tutti ma con Pingitore continuo a lavorare regolarmente. Ad aprile andremo a Roma alla Sala Umberto con “I due cialtroni”. È una commedia che scrisse nel 2002 per Giorgio Albertazzi e Oreste Lionello, poi per un motivo o per un altro non s’è mai fatta.

Carmen Russo, Pamela Prati, Valeria Marini, Gabriella Labate, Ramona Badescu. Ne ho citate solo alcune, ma chi è stata – a parte Gabriella Ferri – la migliore prima donna del Bagaglino, secondo lei? 

Non risponderò mai a una domanda di questo tipo.

Perché? 

Perché non posso permettermi di dare giudizi. Sono state tutte brave e tutte belle. Io le ho amate tutte perché c’è stato un rapporto d’amicizia sincero e senza mai uno screzio. Le ho rispettate davvero tutte.

Senza mai neanche un amore? Si è sempre detto che lei ha avuto successo con le donne proprio per la sua simpatia. 

Ma no (ride, ndr), come tutti e come tanti. Solo con le mie colleghe attrici non è mai successo niente, non c’è cascata mai nessuna.

Con Isabella Biagini, però, c’è stata una relazione.

Ero molto giovane. Ero agli inizi della mia carriera, credo ormai 45 anni fa. Era bellissima, brava artisticamente e la ricordo con molto affetto.

Martufello con Oreste Lionello, Pier Francesco Pingitore e Pamela Prati (2007)
Martufello con Oreste Lionello, Pier Francesco Pingitore e Pamela Prati (2007)

E con Pamela Prati? Lei l’ha sempre difesa, anche quando c’è stato il caso Caltagirone. 

Io difenderò sempre la mia Divina. Perché Pamela è la mia Divina. Non accetto da nessuno una parola contro di lei, perché altrimenti mi incazzo.

Perché?

Io e Pamela abbiamo lavorato tantissimi anni, più di venti insieme e molto di più. Guai a chi me la tocca.

Molti colleghi arrivati alla sua età si lamentano della pensione, che è sempre poca, degli spazi, che non ci sono più. Lei è uno di questi? 

Io non mi sono mai lamentato e ringrazio Dio per quello che ho saputo guadagnare. Poi se uno s’è magnato tutti li sordi, problemi suoi. Ho sempre odiato chi si piange addosso. È la cosa più brutta che ci possa essere: un vero artista non deve mai piangersi addosso!

È per questo motivo ha sempre rifiutato di fare i reality?

Non mi piacciono perché non ho intenzione di mettermi a nudo. L’Italia mi conosce così e deve continuare a conoscermi così. In un reality, puoi sbroccare e perdere la capoccia e va in fumo tutto quello che ti sei costruito in una carriera lunga come la mia, che quest’anno tocca i cinquant’anni.

La televisione di oggi. La guarda? 

Guardo qua e là, ma senza coinvolgimenti.

Chi è il più grande in questo momento? 

Paolo Bonolis e Amadeus sono di una bravura estrema, sopra tutti.

Chi è il più bravo tra i due?

Lo so, ma non lo dico.

Tra i comici? 

Abbiamo una schiera di comici oggi molto bravi, tra tutti mi piace Checco Zalone.

La specialità del Bagaglino era imitare i politici: chi sarebbe stato perfetto per imitare la Meloni?

Noi ce l’abbiamo avuta l’imitazione di Giorgia Meloni. È stata fatta da Morgana Giovannetti nell’ultimo spettacolo teatrale, un paio d’anni fa, “La presidente” con Valeria Marini.

Morgana Giovannetti era la bambina che imitava Andreotti da bambina? 

Proprio lei.

Morgana Giovannetti nell'imitazione di Andreotti (1996)
Morgana Giovannetti nell'imitazione di Andreotti (1996)

Salvini?

Salvini pure l’abbiamo fatto. Prima c'è stato Carlo Frisi (imitatore storico di Aldo Biscardi, Raimondo Vianello e Bruno Vespa, ndr) poi lo ha fatto anche Mario Zamma (Ciriaco de Mita, Antonio Di Pietro, ndr).

E la Schlein? 

Pippo Franco! Meglio di lui, manco quella vera.

Senta, lei si sente più a destra o più a sinistra?

Più a destra.

Moderata o estrema? 

So’ burino! Che me voi fà esse estremo?

Il governo Meloni le piace?

Mi piace e spero faccia le cose fatte bene. Anche se tutti i partiti usano sempre la frase Stiamo lavorando per aiutare le imprese e ridurre le tasse, che quest’anno compie 48 anni, forse qualcosa di più.

Se potesse tornare indietro, rifarebbe tutto da capo?

Tutto. Qualsiasi cosa. Non ho nessun tipo rimpianto, me la sono goduta.

Il ruolo di Carletto Mazzone ne “Il divin Codino” le ha dato l’occasione di essere altro oltre Martufello.

Sì, quello credo sia stato un picco della mia carriera. Ho fatto un Mazzone paterno e mi è piaciuto stare in questa storia perché ho sempre amato Baggio. Penso che se avesse avuto Mazzone sin dagli inizi, la carriera di Roberto sarebbe stata ancora più grande.

Martufello nel ruolo di Carletto Mazzone ne "Il Divin Codino" (2021)
Martufello nel ruolo di Carletto Mazzone ne "Il Divin Codino" (2021)

Lei ama il calcio?

Molto. Sono tifoso della Roma.

Le piace Mourinho? 

Senza di lui stavamo all’ultimo posto con la squadra che abbiamo. L’ho sempre chiamato “il planetario”. Se lui va ad allenare in Africa, vince la Coppa del Mondo. È un trascinatore ed è anche un uomo fortunato. È capace che quest’anno riesce a portarsi a casa l’Europa League.

Lei crede in Dio? Ha un rapporto con la Fede? 

Con la fede che m’ha messo mi moglie al dito, che non ce la faccio a tagliarmelo, porca miseria!

Quindi non crede? Dall’altro lato c’è qualcosa o no? 

Diciamo che io sono più per macchine, donne e vestiti.

Come George Best? 

Anche peggio, perché io ancora campo mentre lui è morto. Guardi, io dico sempre una cosa…

Prego. 

Quando io morirò, voglio andare all'inferno. Perché io in Paradiso ci sono stato per tutta la vita.

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