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Martina Mondadori: “Mio padre sperava studiassi in America. Emma Watson e Gwyneth Paltrow sono mie amiche, amano l’Italia”

Martina Mondadori, figlia di Leonardo Mondadori e fondatrice di Cabana Magazine, si è raccontata in una lunga intervista. Dagli insegnamenti dei suoi genitori all’amore per la cultura italiana delle star diventate sue amiche, come Emma Watson e Gwyneth Paltrow.
A cura di Ilaria Costabile
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Martina Mondadori, figlia di Leonardo Mondadori, nipote di quell'Arnoldo Mondadori che fondò una delle case editrici più famose e prestigiose d'Italia, è colei che ha dato vita al magazine Cabana, dove la passione per i dettagli, l'arredamento e il cosiddetto lifestyle è il cuore portante dell'intera rivista e dei punti vendita che sono stati aperti. La sua è stata una vita piena di esperienze, con culture diverse, che le ha permesso di creare una realtà multiculturale anche a Milano, in Italia, come racconta in un'intervista al Corriere della Sera.

L'infanzia a Milano e il rapporto con i suoi genitori

Da anni viveva a Londra, ma Martina Mondadori non ha mai rinunciato all'idea di tornare in Italia: "Sono tornata a Milano nel 2020, durante la pandemia. Ma sono grata a Londra: negli anni in cui ci ho vissuto c’era un bell’eclettismo culturale. Senza Londra forse oggi non ci sarebbe Cabana: nel Regno Unito la decorazione d’interni è un patrimonio culturale". La città, da quando vi ha rimesso è piede, l'ha trovata piena di persone di altre nazionalità che l'hanno scelta per viverci e ha aggiunto: "purtroppo anche pressapochista: la gente ha poco amore per la propria città e manca la cultura del verde". Eppure, nei suoi ricordi, si fa ancora strada la Milano di quando era una bambina, figli di genitori separati: "Si sono lasciati che non ero nata. Ho avuto una bella infanzia, anche se poco tradizionale. La porta era sempre aperta: ero una figlia unica piena di amici". Il loro matrimonio finì dopo sette anni insieme, poi il padre si risposò, ed ebbe altri due figli, ma non ci sono mai state guerre:

Mia madre non ha mai avuto una parola negativa verso mio padre e viceversa. Quando si è ammalato gli è stata accanto. Sono stati anni complicati. Siamo caduti in quelle trappole tipiche delle famiglie italiane benestanti. Ma con i miei fratelli nati dal secondo matrimonio c’è un bel rapporto. Papà ci portava in viaggio dall’Asia al Canada, solo noi quattro

A proposito di suo padre, Martina ne parla ricordandone gli insegnamenti: "L’amore per la cultura. Sperava che studiassimo negli Stati Uniti. Anche se gli studi umanistici rappresentano le mie radici: leggere Sant’Agostino è stato un sollievo quando ho perso papà". Ma anche le possibili delusioni che può avergli inferto:

Forse quando ho deciso di fare l’Università in Italia. Gli dissi che avevo scelto filosofia, lui rispose: “Proprio come me?”. Accettò, ma fece una lista di professori con cui avrebbe preferito non facessi esami. Per uno liberale come papà era strano. Mi spiegò: “Sono autori Mondadori”

Sua madre, invece: "Aveva i piedi per terra, come tutta la sua famiglia friulana. Mi ripeteva: “Ricordati non fare il mio errore di non lavorare, gli amori possono passare, i figli vanno via di casa, costruisci qualcosa che sia tuo”. Ha cominciato a dirmelo all’età di 7 anni". 

L'amore della cultura italiana da Emma Watson a Gwyneth Paltrow

È proprio nella casa milanese di sua madre che ha dato vita a Casa Cabana, un luogo dopo confrontarsi su arte, letteratura, cultura in generale e dove sono passati anche personaggi noti: "Emma Watson ha sentito parlare della libreria di papà e l’ha voluta vedere: vuole diventare una scrittrice e sta frequentando un corso a Oxford. I libri sono la sua ossessione" e anche Gwyneth Paltrow: "Adora il nostro Paese e il cibo italiano. In Umbria ha imparato a fare le lasagne: mi ha chiesto dove comperare le pentole migliori a Milano. Parliamo di business, il suo Goop per me è un esempio". Cultura, ma per un periodo anche politica, quando si affiancò a Veltroni: "Ha passione per la cultura come me. Lo apprezzavo e lo apprezzo tuttora. Quel fuoco l’ho avuto con di Veltroni" ora non tornerebbe in politica: "ma voglio far parte del dibattito" e se dovesse consigliare qualcosa su cui puntare: "Ripensare all’idea che all’estero hanno della cultura in Italia. In Inghilterra il nostro Paese è visto come un museo diffuso". 

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