Maria Grazia Cucinotta: “A 20 anni un uomo mi aggredì, non mi sono mai più liberata di quel ricordo”
Maria Grazia Cucinotta ha rilasciato un'intervista a Repubblica Palermo. L'attrice, attivamente impegnata contro la violenza sulle donne anche attraverso la onlus da lei fondata "Vite senza paura", ha raccontato di avere subito un'aggressione quando aveva 20 anni. Poi, ha detto la sua sulla vicenda dello stupro avvenuto a Palermo.
Maria Grazia Cucinotta racconta l'aggressione subita a 20 anni
Maria Grazia Cucinotta aveva solo 20 anni, quando un uomo la aggredì. L'attrice è tornata con la mente a quel doloroso episodio che l'ha segnata: "Era in giacca e cravatta e con una valigetta ventiquattrore. Ero struccata e vestita in tuta, erano le 4 del pomeriggio perché io avevo paura di uscire la sera, eppure è successo". E ha continuato spiegando quanto sia difficile voltare pagina dopo un episodio simile:
Io non mi sono mai più liberata da quel ricordo. Continuo a guardarmi alle spalle, non salgo in ascensore con persone che non conosco. Dopo esperienze del genere non ci si fida più di nessuno.
L'attrice ha parlato, poi, di quella "sensazione angosciante di essere prede", che le donne non riescono a scrollarsi di dosso: "Avvertiamo costantemente quell'orrenda sensazione di guardarci alle spalle, di non essere mai tranquille, ma adesso basta, dobbiamo esigere il rispetto". Ritiene che la società abbia subito una sorte di "regressione".
La vicenda dello stupro a Palermo
Maria Grazia Cucinotta si augura "pene durissime" per chi compie uno stupro: "Gli autori dell'abuso devono essere tenuti lontani dalla società per sempre", è importante che "non si dica mai più che la vittima di uno stupro se l'è cercata per il modo in cui veste o si comporta". Uno dei fatti più recenti, è lo stupro avvenuto a Palermo. A riguardo, l'attrice ha commentato:
La pena per questi sette stupratori deve essere dura, senza nessuna attenuante, devono essere puniti con il massimo della pena. Loro hanno scelto consapevolmente la vittima e l’hanno massacrata sia fisicamente che psicologicamente, perché quella ragazzina sarà morta tutta la vita.
E ha concluso: "Questi ragazzi sono peggio delle bestie perché le bestie queste cose non le fanno. Come si permette quella madre a dire che la vittima è una poco di buono? Si deve vergognare di avere messo al mondo un figlio così".