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Margot Sikabonyi: “Dopo Un medico in famiglia insegno yoga e vedo gli angeli, con Pietro Sermonti anni tormentati”

Dopo aver interpretato per 9 stagioni il ruolo di Maria in Un medico in famiglia, oggi Margot Sikabonyi insegna yoga e sui social parla di centratura e massimi sistemi: “Non trovavo gioia in niente. Il percorso più importante è stato quello yogico, ricordo bagni di calendula in cui ho avuto rivelazioni”. E sul rapporto con Pietro Sermonti, il Guido Zanin della serie Rai: “Con lui anni tormentati, sul set e fuori. Giravo scene romantiche quando avrei voluto dargli capocciate”.
A cura di Sara Leombruno
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Dopo aver interpretato per nove stagioni il ruolo di Maria Martini in Un medico in famiglia, Margot Sikabonyi è scappata per riconnettersi con la natura. Oggi insegna yoga e sui social parla di centratura e massimi sistemi, ma non per questo rinuncia alla carriera da attrice: "Perché scegliere? Ogni attore deve fare un percorso olistico di centratura, se no, finisce in overdose in una stanza da solo". In un'intervista al Corriere della Sera, l'attrice della sitcom targata Rai racconta il peso del successo: "Arrivavano offerte dal cinema, il salumiere sotto casa non mi faceva pagare più la merenda. Ma io non trovavo gioia in niente. Appena ho avuto 18 anni sono scappata, cercando qualcosa, non sapevo cosa". E sul rapporto nato sul set con Pietro Sermonti, che vestiva i panni di Guido Zanin nella serie: "Con lui mi sono innamorata per la prima volta: sei anni tormentati, sul set e fuori. Giravo scene romantiche quando avrei voluto dargli capocciate".

La storia con Pietro Sermonti e il divorzio da Jacopo Lupi

Margot Sikabonyi e Pietro Sermonti si sono conosciuti sul set della terza stagione di Un medico in famiglia e la loro relazione è durata sei anni. Come raccontato dall'attrice, non sono mancati i momenti di crisi: "Sul set, mi sono innamorata per la prima volta. Di Pietro Sermonti, nel Medico. Infatti, sono caduta su Sermonti pure nella vita: sei anni tormentati, sul set e fuori. Giravo scene romantiche quando avrei voluto dargli capocciate. E sono diventata madre prima sul set che nella vita". L'attrice, successivamente, è stata legata sentimentalmente a Jacopo Lupi, dal quale ha avuto due figli: Bruno James, nato il 22 maggio 2015, e Leonardo, nato nel marzo 2017. In seguito si sono separati: "Il momento più duro della mia vita è stato il divorzio, il castello della famiglia che crolla, prendersi la responsabilità di non fingere che va tutto bene".

Margot Sikabonyi e Pietro Sermonti nel 2004. Fonte: La Presse
Margot Sikabonyi e Pietro Sermonti nel 2004. Fonte: La Presse

Ma anche il successo della serie non era stato facile da vivere: "Non mi sentivo all’altezza, avevo la sindrome dell’impostore. E non sempre volevo stare su quel set. Mio padre è morto mentre ero lì, avevo 15 anni, non vedevo gli amici perché non andavo a scuola e gli insegnanti venivano in camerino. Ad alcuni compagni ero diventata antipatica e altri, all’improvviso, volevano starmi intorno, ma in loro non sentivo verità".

La pratica dello yoga e le visioni angeliche

Per ritrovare sé stessa dopo il successo della serie, Sikabonji ha deciso di viaggiare in giro per il mondo e sperimentare pratiche olistiche, tra cui quella dello yoga: "Il percorso più importante è stato quello yogico, che ha a che fare col respiro e arriva con la morte di mio padre, finché divento insegnante nel 2008. Alle Hawaii, ho incontrato i primi sciamani e, a Bali, ho fatto percorsi yoga che si incrociavano con lo sciamanesimo e la meditazione nei boschi. Poi, ho fatto tanta psicoterapia bioenergetica, che fonda la sua ricerca di verità sul corpo e sul respiro". I rimedi sperimentati per curare mente e corpo sono stati diversi per l'attrice: "Ricordo bagni di calendula in cui ho avuto rivelazioni, visioni fortissime e ho sentito blocchi che si scioglievano. Dopo, dovevo scrivere cosa sentivo, scrivevo e piangevo". Per quanto riguarda le visioni angeliche, tutto è cominciato nel periodo della separazione:

Vivendo da sola in una Milano non mia con due bimbi, ho iniziato a entrare in chiesa, anche se non sono cattolica. Mi sedevo davanti alla Madonna, dicevo: tu hai sofferto, magari capisci la mia sofferenza. Ho iniziato a pregare senza sapere che stessi pregando, a mettermi in ginocchio perché non sapevo più stare in piedi. Una sera, uscita dalla chiesa, in cucina, ho sentito una presenza molto forte dietro di me. Mi viene da piangere a ricordarlo. Ho sentito un angelo che mi metteva le mani sulle spalle e mi proteggeva. Dopo, non sono più stata la stessa.

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