Mare Fuori 4, Ludovica Coscione: “Avrei voluto che Teresa morisse con Edoardo. Paolillo? Un gentleman”
Classe 1999, Ludovica Coscione è l'attrice napoletana che interpreta Teresa Polidori nella serie tv di successo Mare Fuori. Nel corso della sua carriera, iniziata quando aveva solo 16 anni, ha recitato anche nei panni di Mia in Non dirlo al mio capo, Elena ne Il Paese dei jeans in agosto, Silvia in La bambola di pezza, Agata in Che dio ci aiuti e per il suo futuro, ora, sogna Hollywood. A Fanpage.it ha raccontato la sua avventura sul set di Mare Fuori 4, rivelando che avrebbe voluto un finale diverso per la storia con Edoardo Conte, interpretato da Matteo Paolillo, e del suo percorso di formazione da poco iniziato in America. Vittima di pregiudizi per il suo aspetto estetico, non si è mai lasciata travolgere dagli sfottò a scuola: "Mi rendevo conto di cosa stessi facendo per me stessa, del futuro che mi stavo costruendo. Quindi pensavo "va bene così".
Il fatto che tu sia in Italia è quasi un caso. So che spesso voli in America, cosa fai lì?
Quest'anno ho avuto la possibilità di lavorare in America, quindi ne approfitto, ogni volta che posso, per ritagliarmi dei giorni sia per visitare le città degli Stati Uniti, sia per studiare. Ci sono svariati workshop da fare, dei corsi con casting director.
In Mare Fuori 4 interpreti il ruolo di Teresa Polidori. Come la descriveresti a chi non segue la serie?
La descriverei come una ragazzina che sta scoprendo cosa vuol dire essere donna, imponendo le sue idee, cercando di non perdere i suoi valori.
La storia d’amore tra Teresa e Edoardo può essere descritta come la ‘brava ragazza che si innamora del malavitoso’. Cosa volevano raccontare gli sceneggiatori quando hanno scritto la storia?
Mi piace che tu abbia definito Edoardo ‘malavitoso’ e non ‘cattivo ragazzo', perché non lo è, come nessuno dei personaggi. Lui conduce una vita sbagliata perché quella è l'unica via che conosce e Teresa, ‘nata dalla parte giusta di Napoli', come viene descritta, può aiutarlo a condurne una migliore. Forse volevano raccontare come lo scambio umano possa essere d’aiuto.
Con Matteo Paolillo avete interpretato diverse scene intime, anche di sesso. Come vi siete preparati?
Non ci siamo preparati, forse è stato questo il nostro punto di forza. Già nella prima stagione abbiamo girato scene molto intime, mi sembra che sia stata la prima volta anche per lui. C’è stata molta spontaneità e genuinità da parte di entrambi. Lui è un gentleman perché ci mette tanta attenzione e delicatezza nel mettermi a mio agio, anche quando, probabilmente, non lo è lui in primis. Sono stata molto fortunata ad aver girato per la prima volta queste scene con lui.
Cosa ammiri di Teresa e cosa, invece, le recrimini?
Le ammiro e recrimino la stessa cosa, il coraggio. Lei è molto più coraggiosa di me sui sentimenti. Io sono molto razionale, analitica. È difficile che mi lasci andare, soprattutto sulla sfera amorosa. Questa è la caratteristica che ho cercato di rubarle nel tempo, che sto cercando di plasmare su di me. Il suo coraggio, però, a volte si trasforma in testardaggine e mi sembra quasi che abbia i paraocchi. Questo glielo recrimino.
Teresa si fa travolgere dai sentimenti per Edoardo al punto da diventare quasi irragionevole. Tu in che modo vivi l’amore, invece?
Parto dal presupposto che bisogna sentirsi completi da soli, che l'amore deve essere un valore aggiunto. Mi sento molto grata e felice per come sto conducendo la mia vita e credo che l’amore sia una cosa semplice. Quando una relazione parte male, la lascio andare via perché mi sento completa da sola.
Un successo esplosivo come quello di Mare Fuori può avere anche altri effetti, come i gossip su voi attori. A te sono state attribuite relazioni varie, sia con Nicolas Maupas che con Matteo Paolillo. La cosa ti infastidisce?
È una conseguenza, la metti in conto dall'inizio alla fine. Più un progetto va bene, più se ne parla e più si cercano argomenti che tante volte non esistono. Trovo molto tenero il fatto che qualcuno ami così tanto la coppia da volerla vedere insieme anche nella vita reale. Anch'io, da piccola, speravo che Chuck e Blair (di Gossip Girl, ndr) stessero insieme nella realtà. L'effetto preoccupante della serie è un altro.
Quale?
Si è creata questa ‘miscommunication’ che “la criminalità è aumentata per colpa di Mare Fuori”. È un problema perché la serie tv, in realtà, è volta ad educare. Chi guarda Mari Fuori può notare che per pochi arriva il lieto fine. Si cerca di rieducare i ragazzi e a volte ci si riesce, ma, come nel caso di Pirucchio (interpretato da Nicolò Galasso), le scelte sbagliate possono portarti comunque alla morte. La serie, quindi, dovrebbe far diminuire la criminalità se la guardassero con occhio critico.
Nella tua carriera di attrice hai interpretato diversi ruoli. Come ti prepari, ogni volta, per entrare in connessione con ognuno di loro?
Non ho mai studiato in un'accademia, quindi l'unico metodo che conosco è il mio. Mi aiuto tanto con la sostituzione, ovvero mi ‘svuoto' completamente e faccio delle piccole cose. Ad esempio mi scrivo il background del personaggio se non è presente nella sceneggiatura, gli associo dei colori, dei profumi, fiori, canzoni. Parto da questo piccolo libro che creo da sola. In ogni personaggio ci metto qualcosa di mio e rubo anche qualcosa.
Cosa ti ha avvicinato alla recitazione?
A tre anni imitavo i miei genitori, facevo ogni sera un teatrino. Poi, crescendo, guardavo le serie tv e mi divertivo a interpretare i personaggi cambiando a modo mio le scene. A 16 anni, parlando con i miei genitori, pensai ‘forse mi piace recitare, è quella la mia strada’. Decisi di provarci con un workshop, poi con il primo provino per ‘Non dirlo al mio capo’.
Ricordi come andò?
Perfettamente. Ero serena perché mi avevano detto che cercavano solo una comparsa. Allora l’approccio fu tranquillo, pensai ‘vediamo se sul serio mi piace recitare’. Feci il provino con una cadenza napoletana, nonostante il personaggio fosse romano. Il regista mi disse ‘ci vediamo sul set, però devi studiare dizione’. Qualche giorno dopo mi chiamò la mia agente per dirmi che ero stata presa. Inizialmente non ci credevo, quella è stata l’esperienza più formativa della mia vita.
Hai iniziato lavorando con Chiara Francini e Vanessa Incontrada.
Sì, sul set erano tutti più grandi di me, avevano tanta esperienza, mi hanno subito accolta. Oggi sui vari set che incontro continuo a comportarmi come mi hanno insegnato Chiara Francini e Vanessa Incontrada. Oggi mi rendo conto che quel tipo di attitudine mi appaga molto più di una scena venuta bene.
Grazia lo scorso dicembre ha presentato la tua intervista parlando di ‘pregiudizi dei compagni del liceo’ di cui sei stata vittima. Ce ne parli?
Ancora oggi sono vittima di pregiudizi, principalmente per l'aspetto estetico. Credono che io abbia un'enorme consapevolezza di essere una bella ragazza quando semplicemente mi ritengo confident. Credo che tutte le persone che hanno un minimo di confidence appaiono belle. Sono vittima anche del pregiudizio che "se sei attrice, allora sei stupida", ma lascio correre. Al liceo, dopo essere stata otto mesi fuori per stare sul set, dovevo recuperare le interrogazioni. I miei compagni credevano che tornassi sentendomi superiore a loro perché sarei andata in tv.
Ne hai sofferto?
Sì, ne ho sofferto perché io ero lì, al quarto anno, che cercavo di recuperare tutte le interrogazioni del quadrimestre precedente. In classe parlavo in dizione e da lì nacque il primo sfottò perché dicevo cavalière, non cavaliére. Io pensavo "guarda quanto tempo libero hanno mentre io devo sostenere tutte le interrogazioni e poi tornare a Roma sul set".
Questi episodi, per fortuna, non hanno ostacolato la tua strada.
Mi rendevo conto di cosa stessi facendo per me stessa, del futuro che mi stavo costruendo. E quindi pensavo "va bene così".
Sei stata anche vittima di un commento particolare sul tuo aspetto fisico. Cosa hai pensato appena lo hai letto?
Il primo pensiero è stato "Spero sia per lo spacco". Mi ritengo molto fortunata perché non ricevo molti commenti negativi. Mi è dispiaciuto però leggere commenti su quell'episodio del tipo "Se lei è grassa, io non posso uscire da casa". Per questo motivo risposi, sentii il bisogno di dire la mia perché mi interessava il modo in cui era stato percepito quel commento da chi mi segue. Ho la responsabilità di portare dei messaggi, e siccome la bellezza è soggettiva, era necessario dire "Puoi uscire, ti prego, esci di casa".
Giovanna Sannino ha detto che ci sarà in Mare Fuori 5. E tu?
Non lo so ancora. Credo che si sia raccontato tutto ciò che si poteva raccontare di Teresa. Questo è il mio pensiero, i nostri sceneggiatori, però, hanno una fervida immaginazione, molto più grande e bella della mia. Magari avranno ancora qualcosa da raccontare. Se dovesse arrivare una proposta, si valuta. Però, io, lascerei andare Teresa.
Era questo il finale che avresti voluto per lei?
No, non ha avuto un’uscita e gliela darei. Non mi aspettavo che non ci fosse l’happy ending con Edoardo. Ci ho creduto così tanto in questi quattro anni che ho pensato ‘questa è la volta buona’. Magari li avrei fatti morire insieme, oppure lei avrebbe potuto accompagnarlo a recuperare i soldi (dei Ricci, ndr). Mi è dispiaciuto che non ci sia stato un dialogo tra loro, si sarebbero potute aprire tante strade.
Che futuro vedi, invece, davanti a te?
Io faccio delle vision board che spiegano come immagino il mio futuro. (Mostra il cellulare con delle foto, ndr) Questo è un teatro di posa a Hollywood e questo è un palazzo con il numero 16, il mio fortunato. Esattamente di fronte c'è la scritta Hollywood. Poi ho la foto di Margot Robbie, perché vorrei poter lavorare con lei, e di una poesia. Ho iniziato a scrivere poesie e canzoni.
Canti ciò che scrivi?
Ho iniziato a studiare canto l'anno scorso. Io non so dove incanalare la mia energia, ho capito che devo dedicarmi all'arte. Magari un giorno, per un film, servirà dover cantare, ballare. Io studio anche danza. Mi lamentavo del fatto che non mi fermo mai, ma in realtà io non voglio fermarmi.
Quindi un musical a Hollywood, ecco dove vorresti arrivare.
Sì, magari a Broadway. Sarebbe divertente.