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Marco Giallini: “Voce rauca? Mi sto curando. Il problema di Rocco Schiavone su Rai 1 non sono le canne”

Marco Giallini si racconta a Fanpage.it attraverso i personaggi a cui dà il volto, da Follemente ad ACAB – La serie. In risposta a chi non ritiene Rocco Schiavone adatta al pubblico di Rai 1: “Bisogna saper distinguere le serie tv dalla realtà. Se sei scemo, lo sei sempre, anche senza Schiavone che si fa le canne”. E sulla voce rauca: “Ho le corde vocali ispessite per il fumo, mi sto curando ma ci vuole tempo. Sono anche dimagrito per esigenze di set”.
A cura di Sara Leombruno
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Dal cinismo di Rocco Schiavone nell'omonima serie Rai alla leggerezza di Follemente, film campione d'incassi al boxoffice nel primo weekend d'uscita, Marco Giallini si racconta a Fanpage.it attraverso i personaggi a cui dà il volto. In risposta a chi ritiene la storia del vicequestore romano non adatta al pubblico di Rai 1, vista la sua abitudine di fumare cannabis: "Bisogna saper distinguere le serie tv dalla realtà. Se sei scemo, sei scemo sempre, anche se non vedi Schiavone che si fa le canne". La voce rauca e l'aspetto più esile rispetto alle stagioni precedenti non sono una scelta artistica: "Ho le corde vocali ispessite a causa del fumo, ma mi sto curando. Sono anche dimagrito per esigenze di set, a volte mi guardo e penso: "Oddio, sembro morto".

Nel film Follemente interpreti il Professore, che incarna la parte razionale di Piero, in contrasto con il suo lato più romantico e istintivo. Quale di questi aspetti pensi prevalga in te?

Come nel caso di Piero, anche io riconosco di essere incline a diversi modi d'essere: faccio cavolate e faccio cose più serie, ma la parte che in me tende a prendere il sopravvento è quella dell'istinto, della passione. Più che nella saggezza del Professore, mi riconosco nella vivacità di Eros, il personaggio che nel film è interpretato da Claudio Santamaria.

Dal film Follemente. Da sinistra verso destra: Romeo (Maurizio Lastrico), Valium (Rocco Papaleo), Il Professore (Marco Giallini), Eros (Claudio Santamaria).
Dal film Follemente. Da sinistra verso destra: Romeo (Maurizio Lastrico), Valium (Rocco Papaleo), Il Professore (Marco Giallini), Eros (Claudio Santamaria).

Hai mai vissuto un incontro come quello tra Piero e Lara, in cui hai sentito subito una connessione particolare con la donna che avevi davanti?

Non credo nell'amore al primo sguardo. Esistono eccezioni, per carità, ma sono cose che tendenzialmente racconti a te stesso per illuderti di aver vissuto qualcosa di speciale. Io e mia moglie Loredana ci siamo messi insieme dopo quattro anni che ci conoscevamo, perché in quel periodo ero sempre in giro e non volevo nulla di serio. Mia madre mi chiamava "il girandolone", ma avevo solo vent'anni e mi sembrava inopportuno mettere su famiglia a quell'età.

Nei panni di Piero, saresti andato via dopo aver fatto l'amore con Lara o saresti rimasto a dormire da lei?

Sarei sicuramente andato via, è stata lei a chiedergli di farlo. Non mi avrebbe più rivisto.

Parliamo di Rocco Schiavone, dal 19 febbraio in onda su Rai 2 con la sesta stagione. Nei primi episodi, il tuo personaggio fuma meno canne, una risposta velata a chi, per questa sua abitudine, non la ritiene adatta al pubblico di Rai 1?

Onestamente, non comprendo il perché delle polemiche. Capisco che una rete televisiva possa essere vista anche da persone che non sono in grado di distinguere la realtà dalla finzione, ma una serie resta una serie. Da piccolo vedevo i film di Tomas Milian, mi piaceva molto il genere poliziesco, ma non per questo ho iniziato a sparare per strada. Se sei scemo, sei scemo sempre, anche senza Schiavone che si fa le canne.

Marco Giallini in Rocco Schiavone 6
Marco Giallini in Rocco Schiavone 6

La tua voce risulta più rauca e il tuo aspetto più esile, rispetto alle stagioni precedenti. Si tratta di una scelta artistica legata all'evoluzione del personaggio?

Ho le corde vocali ispessite a causa del fumo, ma mi sto curando. Dovevo iniziare una terapia a base di cortisone, ma essendo un percorso piuttosto lungo l'ho rimandata più volte. Dopo la cura, la voce tornerà come prima. Sono anche dimagrito, è vero, ho perso cinque chili per fare un altro film e non sono riuscito a riprenderli in tempo. Con l'età, ora si notano ancora di più. Io stesso, a volte mi guardo e penso: "Oddio, sembro morto".

Sia il personaggio di Mazinga, in ACAB, che quello di Rocco Schiavone, restituiscono un racconto meno idealizzato delle forze dell'ordine. Come ti poni rispetto a questo tipo di narrazione?

È vero, il fatto che entrambi appartengano a un corpo non li rende meno individui. Come tutti, anche Rocco e Mazinga hanno i loro problemi. La divisa non li rende meno umani, ma questo vale per qualsiasi lavoro: ogni mestiere ha i suoi lati oscuri e le sue difficoltà e questo vale anche per chi lavora nelle forze dell'ordine.

Marco Giallini nel ruolo di Mazinga in ACAB - La serie
Marco Giallini nel ruolo di Mazinga in ACAB – La serie

Il tuo secondogenito, Diego, ha solo 19 anni. Da padre, gli augureresti una carriera in Polizia?

Augurargliela no, perché dovrei? (ride, ndr). Certo, se un giorno mi dicesse di voler entrare in Polizia, non gli metterei i bastoni tra le ruote, perché se facesse il bandito, sarebbe sicuramente peggio. Al momento, però, non lo vedo orientato verso quel tipo di scelta. Spero possa fare ciò che lo gratifica, visto che ne ha le possibilità.

In conferenza stampa, hai detto che nella sesta stagione Rocco comincerà a far pace con il fantasma di sua moglie Marina, accettando il fatto di dover vivere senza di lei. Sei riuscito a fare lo stesso, dopo la morte di tua moglie Loredana?

Io e Loredana siamo stati insieme per 25 anni, non ci siamo lasciati neanche un giorno e non abbiamo mai avuto crisi. Dopo un lutto del genere, ti cambia la vita. Cominci a vedere tutto in modo diverso, è come se quella persona non ci fosse mai stata, nei primi tempi. Si innesca una sorta di reazione umana per cui è come se tu fossi stato sempre solo, è un dramma immenso. Quindi, direi che pian piano col ricordo ci convivi, più che farci pace.

Rocco Schiavone e Marina (interpretata da Miriam Dalmazio)
Rocco Schiavone e Marina (interpretata da Miriam Dalmazio)

Rocco Schiavone è un personaggio cinico e disilluso, quanto c'è di Marco Giallini in tutto questo?

Tanto, troppo. Rispondo sempre così, quando mi fanno questa domanda, perché è la verità, nei panni di Rocco mi ci trovo bene perché siamo simili. È un personaggio maledetto, un po' noir e sopra le righe. Le personalità come la sua hanno sempre avuto successo nella storia del cinema, è un perdente e questo lo rende affascinante. La gente gli vuole bene per questo.

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