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Marco Giallini: “Rocco Schiavone impossibile per Rai 1, tocca temi che lì non possono essere trasmessi”

Marco Giallini parla in conferenza stampa del perché Rocco Schiavone non venga trasmessa su Rai 1: “Non conosco questi meccanismi, ma credo che la serie stia bene sul secondo canale”. Il vicequestore a cui dà il volto, per lui, è lo specchio della disillusione degli italiani: “Oggi non c’è contatto tra la gente. Una volta c’erano i politici, ora nemmeno li conosco”.
A cura di Sara Leombruno
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Marco Giallini parla del suo personaggio, Rocco Schiavone, tratto dai racconti di Antonio Manzini. La sesta stagione è alle porte su Rai2, andrà in onda a partire da mercoledì 19 febbraio in 4 episodi da 100 minuti. Alla domanda sul perché una fiction di successo come quella che interpreta nel ruolo di protagonista non venga trasmessa su Rai 1, l'attore spiega: "C’è stato un momento in cui si paventava questa ipotesi, evidentemente ci sono delle caratteristiche di Schiavone che non possono essere trasmesse lì". E sul suo rapporto con la giustizia, scherza: "È molto buono. Dopo la multa, i poliziotti mi chiedono la foto".

Il cambiamento di Rocco Schiavone

Rocco Schiavone, il vicequestore romano costretto a trasferirsi ad Aosta dopo un provvedimento disciplinare, è ormai un tutt'uno con il suo interprete. A spiegarlo è lo stesso Giallini nella conferenza stampa alla vigilia della messa in onda dei primi due episodi: "È il personaggio cui sono più legato, era il mio sogno interpretare una sorta di ciancicato maledetto". In questa nuova stagione, risulta particolarmente dimagrito: "Avevo perso cinque chili per un film precedente, all’età mia si vedono di più. Ho cercato di recuperarli in extremis ma non ce l’ho fatta, ma è una cosa che ha aiutato per restituire il suo senso di sofferenza".

Arrivato alla sesta stagione, Schiavone risulta un uomo diverso rispetto alle battute iniziali: "È meno alla ricerca dell’amore, in tutti i sensi. All’inizio cercava l’amore in tutte le cose, ora è disilluso, meno presente alla vita di tutti i giorni". Questa sua disillusione è lo specchio della società a cui si rivolge: "Mi sembra palese che la disillusione serpeggi tra gli italiani. Oggi non c'è contatto tra la gente, anche a causa della sparizione delle edicole, che favorivano il confronto e lo scambio di idee. Una volta c'erano i politici, ora quelli che ci sono nemmeno li conosco. Una volta le persone parlavano tra di loro, ora non c’è più niente".

Perché la fiction non va in onda su Rai 1, secondo Giallini

A domanda diretta su perché la fiction non venga trasmessa su Rai 1, visto il suo successo in termini di ascolti, Giallini restituisce la sua versione dei fatti: "Non conosco questi meccanismi, ma credo che la serie stia bene su Rai 2. Ricordo che quando uscì Schiavone, l'analisi sul pubblico restituì un'audience costituita per metà da spettatori diplomati. Mi fa piacere il fatto che una persona che abbia avuto a che fare con Dostoevskij dia un’occhiata pure a Rocco Schiavone". E ancora: "Su Rai 1 c’è stato un momento in cui si paventava l'ipotesi di mandarla in onda lì, ma evidentemente ci sono delle caratteristiche di Schiavone che non posso essere trasmesse lì".

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