Mara Sattei: “Duemilaminuti è stato un lavoro di squadra, con Damiano qualcosa di magico”
Mara Sattei ha debuttato al Festival di Sanremo 2023 con Duemilaminuti. Il suo brano è il risutlato di un "lavoro di squadra": Damiano David dei Maneskin ha scritto il testo e il fratello Thasup (all'anagrafe Davide Mattei) si è occupato della parte della produzione. Ai microfoni di Fanpge.it, Sara Mattei – questo il vero nome dell'artista- ha parlato della canzone che ha portato sul palco dell'Ariston. Nel 2013 ha partecipato al talent di Amici e di recente ha collaborato con Tananai e Fedez, Carl Brave e Gazzelle.
Per te che sei abituata a scrivere, l'interpretazione è stata la parte più difficile?
Questa per me è stata la sfida principale. Essere interprete è una cosa nuova e diversa perché devi entrare nel mondo di chi ha scritto il brano. Damiano mi ha aiutata a capire come trasmettere determinate cose, è stato un lavoro di squadra. Sono molto contenta di dare voce a questo brano perché è un bellissimo viaggio.
Come è nato il rapporto con Damiano David e, anche a livello di suono, come ti ha proposto il brano?
La conoscenza con Damiano è nata in realtà da un messaggio su Instagram. Lui mi ha scritto che aveva un brano che voleva farmi ascoltare, quindi ci siamo visti in studio a Milano e da dubito abbiamo capito che c'era qualcosa di magico. É stato bellissimo perché quando ha messo play ho detto "wow", avevo davvero la pelle d'oca. Ci siamo subito messi al lavoro, abbiamo registrato insieme ed è stato veramente un lavoro di squadra. Mio fratello è subentrato nella parte di produzione per aggiungere le magie che solo lui sa fare (ride, ndr), quindi ci sono dei suoi cori e vocalizzi, che sono un pò gli easter egg di questa canzone. Anche la parte strumentale è molto rispettosa del brano in sé. Ognuno di noi ha dato il proprio contributo per renderlo speciale.
"E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole, e poi dammi duemila minuti anzi duemila ore. Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare, poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce". Ci spieghi questo passaggio del tuo brano?
É la parte della presa di coscienza, in cui chiedi all'altra persona se davvero c'è stato amore quando diceva di amarti. Da un punto di vista femminile, è una richiesta di spiegazione riguardo a quello che è successo. Duemila minuti rappresenta un giorno e mezzo, mentre duemila ore sono tre mesi. Il concetto di "ricominciare a respirare" indica un nuovo capitolo e una nuova vita.
E questo si lega anche a quello che dici dopo: "Ogni volta mi dicevi che la colpa era la mia, non ti importava di distruggere i nostri momenti, lividi sopra il mio corpo erano solo i segni, che quel male che ti porti non andrà più via". Ti riferisci anche alla parte fisica quindi?
Si esatto, è la parte fisica che purtroppo esiste. É una tematica attuale che tante persone possono vivere e la mia voce dà voce alla parte femminile. I lvidi a volte sono anche ferite invisibili che si portano dentro, è molto toccante.