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Mara Maionchi: “Ero una studentessa ignorante come una talpa, ho imparato più dalla vita che dalla scuola”

Mara Maionchi, ospite del programma La fisica dell’amore, ha parlato dei tanti lavori fatti prima di diventare produttrice discografica: “A 83 anni l’idea più terribile che ho è quella di non poter più lavorare per qualsiasi motivo, questo mi fa molto dispiacere”.
A cura di Daniela Seclì
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Mara Maionchi si è raccontata in una lunga intervista rilasciata al programma La fisica dell'amore. La puntata andrà in onda martedì 15 ottobre in seconda serata su Rai2. La produttrice discografica ha confidato che ai tempi della scuola non era proprio la prima della classe:

Sono stata una studentessa pessima, ignorante come una talpa e, devo dire, avevo anche poca voglia di studiare.  Sinceramente ho imparato più dalla vita che dalla scuola. La verità è che tanti anni fa, anche il modo di insegnare era molto diverso. Forse ero io a non essere pronta, però per fortuna la vita mi ha insegnato abbastanza e questo è importante.

Tutti i lavori di Mara Maionchi prima di diventare produttrice discografica

Mara Maionchi ha raccontato che prima di lavorare nell'industria discografica ha fatto diversi lavori molto distanti dal mondo della musica: "Lavoravo in una società che faceva impianti antincendio, poi sono passata agli anticrittogamici e poi finalmente alla discografia. Sono arrivata a quest’ultima cosa attraverso il Corriere della Sera, c'era un annuncio in cui cercavano una segretaria per l'ufficio stampa e io sono andata". Mara Maionchi ritiene che ottenere un successo immediato possa essere pericoloso perché spesso non si è pronti e si viene travolti.

L'amore per il lavoro: "L'idea più terribile è non poterlo più fare"

Mara Maionchi ha sempre amato lavorare sodo, dunque a 83 anni ciò che le fa provare più dispiacere è l'idea di non poterlo più fare ai ritmi di un tempo:

A me piace molto lavorare, adesso che sono una vecchia signora, che ho 83 anni, devo dire che l'idea più terribile che ho è quella di non poter più lavorare per qualsiasi motivo, questo mi fa molto dispiacere. Sono stata abituata a lavorare, ma credo sia una bella abitudine, crei, vedi persone, parli, ti interessi, capisci, l'incontro con gli altri è fondamentale anche per te stesso.

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