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Luxuria: “Un parroco mi disse di respingere Satana. Mi allontanai dalla fede, ma non vivo senza”

Vladimi Luxuria racconta il suo rapporto con la fede, un pilastro della sua vita, che ha provato a rinnegare senza riuscirci.
A cura di Ilaria Costabile
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Vladimir Luxuria, personaggio televisivo, attivista, ex parlamentare, ma soprattutto una persona che nonostante le difficoltà affrontate nella sua vita ha cercato di tenere sempre viva la sua fede. Lo racconta prima in una lettera scritta su Avvenire e poi rispondendo ad alcune domande in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera in merito alla questione.

Il rapporto con la Chiesa prima e dopo l'adolescenza

"Io non riesco a vivere senza fede. Ci ho provato a rinnegarla, con l’unico risultato di brancolare nel buioè così che esordisce Luxuria parlando del suo rapporto con la religione, che è stata ed è ancora un pilastro della sua vita. Questo sentimento nasce durante l'infanzia, quando nella chiesa di Santo Stefano, da bambino, dove ha ricevuto tutti i sacramenti, ha organizzato coreografie, spettacoli: "Lì c’era tutto il mio mondo, mi sentivo a mio agio". Il periodo più difficile fu quando si trovava alle scuole superiori:

Iniziò la mia adolescenza: ero già molto effeminata. A scuola venivo bullizzata con offese sui quaderni e durante l’ora di educazione fisica, momento di ostentazione della virilità, mi fecero la pipì nelle scarpe. Ma in parrocchia mi sentivo protetta. A 16 anni fu per me naturale parlare della mia inclinazione sessuale durante la confessione. Il parroco mi disse che dovevo reprimere queste mie pulsioni, che dovevo respingere Satana.

Le parole di quel parroco furono un colpo durissimo da dover digerire e pur provando ad ascoltarle non ci riuscì: "Tentai di soffocare questo mio desiderio di cambiare aspetto, perché per niente al mondo avrei lasciato la mia parrocchia. Poi mi accorsi che era un grave errore: stavo malissimo. Così decisi di lasciare la chiesa: fu tragico". 

Il buddhismo e il ritorno alla chiesa cattolica

Dopo essersi allontanata dalla chiesa, Luxuria non ha rinunciato alla fede, per questo si avvicinò al buddhismo, grazie al quale è riuscita a risalire la china durante uno dei periodi più bui della sua vita. Ma, in quegli anni, si è scagliata più volte contro la Chiesa: "Impedivano l'uso di preservativi mentre la gente moriva di Aids. Ratzinger definì il comportamento omosessuale “intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale”. Poi il riavvicinamento alla religione cattolica:

Incontro don Andrea Gallo, che, già molto malato, mi dice: “Ascolta Francesco, questo è il Papa degli ultimi, degli esclusi”. Al funerale del “don” ripresi l’ostia, dalle mani del cardinal Bagnasco.

Le parole di Papa Francesco negli anni del suo pontificato "hanno segnato una svolta radicale, inclusiva, storica", e per questa ragione più volte Luxuria aveva espresso il desiderio di incontrarlo, ed è accaduto proprio quest'anno:

Un giorno mi ha chiamato don Andrea Conocchia, il prete di Torvajanica che ha accolto trans e indigenti portandoli in Vaticano, e mi ha detto: “Vuoi conoscere il Papa?». Io non ci credevo. Lo scorso 13 dicembre l’ho incontrato davvero, stringendo tra le mani l’icona della Madonna di Montevergine e ci ha detto “siamo figlie di Dio”. Un'emozione indescrivibile.

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