Lulù Selassié dopo la condanna per stalking: “Con la denuncia, Manuel Bortuzzo mi ha tradito. Relazione tossica ma mai aggredito”

Il 3 aprile, Lulù Selassié è stata condannata dal Tribunale di Roma a 1 anno e 8 mesi, pena sospesa, per stalking nei confronti di Manuel Bortuzzo. Nella denuncia, il nuotatore fa riferimento a diversi episodi che provano i suoi atteggiamenti violenti e persecutori: tra questi, un’aggressione fisica subita mentre era a Madeira, per i Campionati europei di nuoto, e un’irruzione in sala operatoria all’Ospedale di Latina. In anteprima a Fanpage, la principessa etiope racconta la sua versione dei fatti: “Il mio unico errore è stato quello di dare troppo amore a una persona che non me ne dava”. Contrariamente a quanto affermato da Manuel, sostiene che la loro storia sia durata per anni: “Era lui a volerla tenere nascosta, non posso dire perché. Ho sofferto molto per questo, mi sentivo una cosa di cui avere vergogna”. E a domanda diretta se avesse qualcosa da dire al suo ex: “Non ho interesse a parlarci, né ora né tra cinquant’anni”.
Nel giorno della sentenza, hai pubblicato alcune stories su Instagram in cui fai riferimento all'ultimo come "il periodo più buio della tua vita". Quali strascichi ha lasciato dentro di te, questa storia?
Ha lasciato degli strascichi di ansia, di angoscia e depressione. È stato un periodo terribile che mai mi sarei aspettata di vivere. Ho vissuto giorni in cui non avevo voglia di fare niente, mi era passata la voglia di alzarmi dal letto, fare la doccia, affrontare la quotidianità. Purtroppo, ancora adesso mi ritrovo a fare i conti con questa situazione, spero di potermi sentirmi meglio.
Al GF, nel 2022, avevate coronato il vostro sogno d'amore. Cosa è successo, una volta usciti dalla casa?
Stavamo benissimo, sono andata a vivere da lui e sognavamo di prendere casa insieme. Avevamo una storia normale, ci dividevamo tra lavoro, amici e famiglia. Il 25 aprile, poi, lui ha pubblicato una story su Instagram in cui annunciava la fine della nostra storia, l'ha fatto senza avvisarmi. Quella mattina avevamo discusso per cose futili, c'era di mezzo un nostro collega che lavora come fotografo, ma quando sono tornata a Roma per parlarci, lui non ha voluto incontrarmi e mi ha bloccata ovunque.
Ad aprile 2022 risale un episodio che cita nella denuncia come prova delle molestie. Lui era all'Ospedale di Latina, tu hai iniziato a inveire contro il personale sanitario e a bussare alla porta della sala operatoria. Perché ti sei comportata in quel modo?
Non mi sono mai comportata in quel modo, la mia versione è totalmente diversa. È stata l'infermiera ad aprirmi la porta, lui era lì per fare dei controlli e accertarsi che un giorno avrebbe potuto avere dei figli, il nostro sogno era quello di costruire una famiglia insieme. Non ho mai perso il controllo, quella situazione è stata descritta in questo modo per salvare un'altra persona e screditare me. Ho delle prove che confermano la mia versione.
Perché hai richiesto il rito abbreviato, che non prevede il dibattimento, se credevi di possedere prove che potessero provare la tua innocenza?
Ho scelto il rito abbreviato perché volevo chiudere questa vicenda nel più breve tempo possibile, visto che la giustizia italiana ha spesso tempi lunghi e questo avrebbe potuto crearmi problemi sul piano lavorativo, cosa che è successa comunque a causa del braccialetto elettronico.
Dagli atti emerge che l'episodio che ha spinto Manuel a denunciarti risale al 21 aprile 2024. Era a Madeira per i Campionati europei di nuoto e ti sei presentata in albergo da lui e l'hai aggredito fisicamente.
Anche in questo caso, la mia versione è del tutto diversa. La nostra storia era terminata a gennaio 2024, ma qualche tempo dopo lui mi ha ricercata e sono andata a Madeira per questo. Era lui a voler tenere la nostra storia nascosta, non posso dire perché, ma non è stata una mia scelta. Ho sofferto molto per questa situazione, lui mi faceva sentire come una cosa di cui avere vergogna, da tenere in un angolino per chissà quale motivo. In Appello, cercherò di dimostrare che lui non aveva paura di me. Chi mi conosce, sa perfettamente che sono una persona molto tranquilla, pacata.
Cos'è la cosa che ti ha fatto più male, in tutta questa storia?
Il fatto che lui mi abbia tradita, sporgendo denuncia contro di me. Ha messo nei guai me e tutta la mia famiglia, visto che questa vicenda ha avuto delle ripercussioni anche sulle mie sorelle, Clarissa e Jessica. Loro sono testimoni, insieme ai miei genitori, del fatto che abbiamo sempre continuato a vederci, anche nel periodo in cui mi accusa di stalking. Io accettavo di nasconderci solo per proteggerlo e per proteggere il nostro legame ma, così facendo, ho danneggiato a me stessa.

In un'intervista, ha dichiarato che lui non temesse tanto il fatto che avresti potuto far del male a lui, quanto che avresti potuto farne a te stessa. Sei consapevole che anche quella è una forma di violenza?
Certo, lo è. Però non è quello che è accaduto, nel nostro caso. Non sarei mai capace di dire una cosa del genere, per fortuna ho tante persone che mi vogliono bene, che mi amano per ciò che sono e quindi non ho desiderio di morire.
Nell'interrogatorio di garanzia hai ammesso di aver sbagliato, oggi sei pronta a ribadire questa posizione?
Sì, sono responsabile di aver vissuto questa relazione folle e tossica, ma non mi assumo la responsabilità di averlo minacciato, né di averlo mai aggredito fisicamente. Il mio errore è stato quello di dare troppo amore a una persona che invece non me ne dava.

Gli elementi che tu hai fornito al giudice, non sono stati sufficienti a evitarti una condanna in primo grado. Ti riconosci dell'appellativo di stalker?
No, assolutamente, non sono una stalker e la cosa mi fa anche sorridere. Questo termine non rappresenta la mia persona.
Pensi che avresti potuto tutelare Manuel in modo diverso, vista la sua disabilità?
No, io l'ho sempre tutelato, sia privatamente che pubblicamente. Avrei potuto vendere in esclusiva tanti dettagli sulla nostra relazione, ma non l'ho mai fatto perché il mio unico interesse era quello di stare insieme al ragazzo di cui ero innamorata. Credo che lui dovrebbe prendersi le sue responsabilità.
Se potessi dire qualcosa a Manuel, cosa gli diresti in questo momento?
Niente, perché non ho alcun interesse a parlarci. Né ora, né tra cinquant'anni.