La critica sull’intervista ad Harry: “Pensa al suo libro pacchiano, non a far pace con la famiglia”
È cominciato il fuoco ‘nemico' nei confronti di Harry. A un giorno dall'uscita della sua "Spare – Il minore", arrivano le reazioni dopo l'intervista bomba che ha realizzato la Itv con Tom Bradby in onda con "Prince Harry: The interview". Una intervista fiume che è stata messa all'indice della critica in Gran Bretagna, dove si accusa il giornalista Tom Bradby di "servilismo" nei confronti di Harry.
Le critiche
La quasi totalità della critica televisiva britannica ha definito l'intervista di Tom Bradby a Harry Windsor una intervista senza polso, gestita e programmata a tavolino, senza alcun tipo di contraddittorio. Viene soprattutto sottolineata la grande storica amicizia ventennale tra il giornalista e il Duca del Sussex: "Non ha insistito su alcuni degli argomenti più difficili, come l'arrivo della stampa a fargli da cassa di risonanza per i suoi progetti". Nick Hilton per The Independent scrive: "È un livello di servilismo tipico di un prodotto messo in scena senza sfide dall'inizio alla fine". Per Lucy Mangan del Guardian, l'intervista è "così orribilmente triste che avrebbe potuto trasformare la Regina da monarca a repubblicana".
"Tutta pubblicità per il libro"
Molto più sbrigativo è Mike Ward per "The Express", che ne fa tutta una questione di battage pubblicitario per il suo libro: "Harry non è disperato per "riconciliarsi", è disperato per cercare di sponsorizzare il suo libro pacchiano. Pensi che il principe Harry abbia familiarità con l'espressione "meno si parla, prima si aggiusta"? Se è così, chiaramente non è un consiglio che gli interessa ascoltare". Carol Midgley del The Times: "Non gli è stata posta la domanda più ovvia: arriverà mai un momento in cui Harry la smetterà di lamentarsi?".
I contenuti dell'intervista
I contenuti dell'intervista sono stati molto forti. Harry ha parlato a lungo di come abbia deciso di raccontare finalmente quella che è "la sua verità" nel suo rapporto con la Famiglia Reale: "Dopo 38 anni in cui ho visto la mia storia raccontata da così tante persone con distorsioni e manipolazioni intenzionali, sembrava il momento giusto per rivendicare la mia storia e raccontarla io stesso". Il dolore per la morte della madre, Diana: “Nel tempo ho rivisto il video dei funerali di mia madre. Bizzarro vedere me e William sorridere. Ricordo i sensi di colpa che provai. Le persone che incontravo mostravano più emozioni di noi. Negli anni ho provato a piangere senza riuscirci”. E poi l'uso di droghe e di alcool per dimenticare e i rapporti attuali, ormai logori con la famiglia: "Ormai sono passati 6 anni e ho trascorso ogni singolo anno di quei 6 facendo tutto il possibile, in privato, per mettermi in contatto con la mia famiglia. Non era necessario arrivare a questo punto. Ho avuto conversazioni, scritto mail e la sola risposta che ho avuto è stata ‘Queste cose non stanno accadendo. Lo stai immaginando’. È davvero difficile da accettare".