Karla Sofia Gascón, prima donna trans candidata agli Oscar: “Vorrei che smettessero di odiarci”
Karla Sofia Gascón è la prima donna trans a essere candidata a un Oscar. "Grazie, Nam-myoho-renge-kyo" ha commentato la star del film Emilia Perez sui social. Al Festival di Cannes 2024 era stata premiata come miglior attrice: "Dedico questa vittoria a tutte le persone trans che soffrono e che hanno sofferto". In un'intervista rilasciata a La Stampa, parla del musical in cui interpreta il ruolo di un narcos che cambia sesso e della sua carriera.
Karla Sofia Gascón: "Ho lottato per realizzare i miei sogni"
Per il suo ruolo in Emilia Perez, Karla Sofia Gascón è stata associata alla causa per i diritti delle persone trans. L'attrice, però, si vede innanzitutto come "una persona che ha lottato per realizzare le proprie aspirazioni". Sul mondo dello spettacolo, chiarisce:
Migliaia di attori in tutto il mondo faticano tanto per riuscire a lavorare e magari si ritrovano a recitare su un palco in un teatro quasi vuoto. Per prima cosa mi sento loro portavoce, del coraggio, del desiderio, della forza, che aiutano a trasformare i sogni in realtà.
Alla domanda su cosa vorrebbe cambiasse per le persone trans, spiega: "Vorrei che smettessimo di essere liquidate, categorizzate e messe in scatola, che smettessimo di essere prese in giro, insultate e odiate". Karla Sofia Gascón si sente fortunata per il supporto che ha ricevuto da sua moglie e dalla sua famiglia durante il percorso di transizione: "Dobbiamo però pensare a tutte quelle donne trans che devono prostituirsi perché perdono il lavoro e non hanno mezzi di sussistenza".
"Chi odia ciò che è diverso vorrebbe controllare i corpi delle persone"
Nonostante le 13 candidature agli Oscar, Emilia Perez ha ricevuto critiche negative legare alla vicenda della transizione al centro del film. "Odiano ciò che è diverso, c'è sempre la volontà di controllare i corpi delle persone, perché questo è un modo per controllare le loro menti – risponde Karla Sofia Gascón – E poi c'è anche chi semplicemente resiste al successo del film, quando una cosa ha grande impatto e piace a molti, altri la odiano per il solo fatto di esistere". Non è stato semplice per lei interpretare il personaggio di Emilia e del boss del narcotraffico Manitas: "Ho pensato che a fine riprese avrei avuto bisogno di un esorcismo, stavo vivendo qualcosa di veramente forte". Ricorda le sensazioni provate sul set: "Sono una madre e sono stata un padre. Questo aspetto del film è stato allo stesso tempo emotivamente intenso ma anche, per me, facile da comprendere".