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John McCook oltre Eric Forrester di Beautiful: “Mio figlio è schizofrenico, all’inizio non capivo e mi arrabbiavo”

John McCook racconta della schizofrenia del figlio e di come, da padre, abbia avuto bisogno di tempo per comprendere fino in fondo cosa stesse succedendo.
A cura di Daniela Seclì
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L'attore John McCook è amatissimo per il ruolo di Eric Forrester nella soap Beautiful. Gli spettatori sono abituati a vederlo barcamenarsi tra relazioni, intrighi e la gloriosa azienda di famiglia. A giugno festeggerà gli 80 anni e ha deciso di raccontare un po' di più della sua vita privata. Il figlio Jake ha scritto un libro, nel quale ha parlato della sua schizofrenia. Anche l'attore ha affrontato l'argomento in un'intervista rilasciata a Chiara Maffioletti per il Corriere della sera.

Come ha affrontato la schizofrenia del figlio

L'attore ha spiegato che è importante "considerare il punto di vista di un padre che ha un figlio che soffre di schizofrenia". John McCook ha dichiarato che è stato necessario che trascorresse del tempo prima di comprendere fino in fondo cosa stesse succedendo:

Un padre, molte volte, non capisce subito come stanno le cose. lo piuttosto, di fronte a certi comportamenti di mio figlio, iniziavo a dire: perché fai questo? Perché fai quello? Comportati così, cosa c'è che non va in te. Insomma, un padre deve essere educato per poter imparare che molte delle cose che vede sono sintomi. O, almeno, questo è successo a me. In un primo momento si reagisce in modo inappropriato, ci si arrabbia, perfino con il proprio figlio.

Schizofrenia e l'importanza di sensibilizzare sul tema

John McCook ha evidenziato quanto sia importante un gruppo di supporto quando ci si trova ad affrontare situazioni così delicate. Con l'uscita del libro di Jake, l'attore ha capito che era arrivato il momento di affrontare pubblicamente questo aspetto della loro vita. La sua notorietà poteva servire per portare avanti una buona causa, per sensibilizzare su questo tema e offrire una narrazione alternativa perché sulla schizofrenia esiste ancora lo stigma: "È sempre raccontata come qualcosa di spaventoso, violento". Quindi si è detto orgoglioso di suo figlio:

Sono orgoglioso quando ha un giorno buono, quando è dolce e affettuoso con le altre persone. Lui non è mai un attaccabrighe, una persona conflittuale. Non lo è nemmeno nei giorni che non sono buoni, quando si sente insicuro, sopraffatto e i suoi sentimenti sono tristi. Lui resta calmo, non è mai aggressivo, non vuole litigare. Mi rende orgoglioso come sta cercando di gestire quello che gli è successo, i suoi pensieri e i suoi sentimenti, da uomo adulto. Lo sta facendo molto bene e sono molto fiero di lui.

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