Jerry Calà: “Io e Mara Venier ci sposammo a Las Vegas, finì perché non ero all’altezza”
Quando si parla di Jerry Calà l'immaginario corre a quei film che hanno fatto la storia degli Anni Settanta, ai Gatti di Vicolo Miracoli e a quella "libidine" che è diventata un'esclamazione cult. Una carriera volta alla comicità, ma non solo, in cui la musica ha sempre avuto un ruolo predominante e dove il desiderio di divertirsi, non è mai mancato, insieme alla passione per le donne, tra cui Mara Venier, finché non ha trovato il suo porto sicuro nella sua attuale compagna.
Dai Gatti di Vicolo Miracoli al cinema
Tutto ha avuto inizio con una fuga racconta al Corriere della Sera: "I nostri ci volevano ingegneri o dottori. Così, in una fredda mattina di gennaio del 1971, io, Franco (Oppini), Umberto (Smaila) e Nini (Salerno) scappammo di casa". Da quel momento nacquero di Gatti di Vicolo Miracoli, con i quali Jerry Calà spalancò le porte del mondo dello spettacolo e, poi, del successo. Serate di cabaret, che poi finivano in trattoria, la voglia di divertire e divertirsi era alla base di ogni performance sul palcoscenico, finché non arrivò il cinema. Bud Spencer, che lo volle nel suo film Bomber, gli chiese di lasciare la compagnia: "La sera raggiungevo gli altri per lo spettacolo e tornavo in albergo all’alba. “Non puoi continuare così, la mattina sei rintronato. Devi scegliere”. Fu una decisione difficilissima".
I film più iconici di Jerry Calà
Tanti i film di cui è stato protagonista, insieme ad attrici come Marina Suma, che fu costretto a baciare col fidanzato presente durante le riprese di Sapore di Mare, oppure Virsa Lisi di cui ricorda un episodio esilarante: "Prima di girare la scena, Virna si scusò: “Mi spiace, ma io gli schiaffi finti non li so dare”. “Si figuri, nessun problema”. Che sberla. Era buona la prima, ma Carlo Vanzina ce la fece ripetere otto volte". Sempre in quell'iconico film compare anche una giovanissima Alba Parietti, furono gli anni in cui, grazie a lui, Franco Oppini la incontrò per la prima volta nonostante, inizialmente, fosse stata fermata proprio da Calà:
Alba non si tiene un cecio in bocca! Non mi ricordo se era leopardata, però sì, le ho chiesto il numero, avevo vent’anni, eh. Tempo dopo, in città per uno show dei Gatti, la chiamai. “Porta un’amica”. A cena, io ero seduto vicino ad Alba, Oppini all’altra ragazza. Ma loro due continuavamo a parlarsi, fulminati, ignorandoci. Franco urlò: “Cambio!”. E incrociammo posti e coppie. Uno smacco? No, con Alba non eravamo compatibili. E poi mi piaceva l’amica.
Il matrimonio a Las Vegas con Mara Venier
Dopodiché il periodo di Vacanze di Natale: "Una banda di matti, padroni di Cortina. La sera si faceva baldoria. Una notte mi addormentai in baita, ciucco, dopo aver bevuto la “coppa dell’amicizia”, mix di grappe. Mi dimenticarono e rimasi lì. L’indomani venne a prendermi per le orecchie un furibondo Aurelio De Laurentiis". A cui seguì Vacanze in America, con De Sica a Las Vegas, lì dove sposò Mara Venier:
Scegliemmo una cappella a caso, non avevamo i testimoni, prendemmo due persone al volo dal casinò, una ballerina e un croupier, festeggiammo con una pizza a forma di torta o una torta a forma di pizza, non ricordo. Poi è diventato una grande amicizia. La nostra canzone è: “Gente come noi, che non sta più insieme, ma che come noi, ancora si vuol bene.
Anche da sposato, però, la passione per la donne era difficile da smorzare, come più volte ha raccontato anche la Venier, che lo beccò in compagnia di una ragazza proprio durante la loro festa di nozze. Ma Calà ci tiene ad aggiustare il tiro: "Organizzammo un party per gli amici al Chucheba di Castiglioncello. Mentre Renato Zero cantava, io parlavo fitto fitto con una tipa. Mara, fumantina e gelosa, mi rincorse per tutto il locale. Renato era entusiasta: “Ahò, quanto me so’ divertito”. Le donne sono più mature, io a 32 anni ero un cazzone, non all’altezza".