Ivan Zazzaroni e la finale di Ballando con le stelle 2023: “Vince una tra Wanda e Simona Ventura”
Ivan Zazzaroni commenta a Fanpage.it le anticipazioni sulla grande finale di Ballando con le stelle 2023. Ormai è una tradizione, come l'anno scorso, quando riuscì ad azzeccare la vittoria finale di Luisella Costamagna, un outsider assoluta. Quest'anno non dovrebbero esserci sorprese: "Se c'è una logica, vincerà una tra Wanda Nara e Simona Ventura". Il direttore del Corriere dello Sport commenta con noi anche il momento positivo del Bologna: "Corrono e giocano un bel calcio, sono piacevoli da vedere. Zirkzee è un fenomeno".
Ivan, rispettiamo la tradizione commentando la finale di Ballando. Che edizione è stata, intanto?
Molto diversa da quella dell'anno scorso, per cominciare. Lo scorso anno c’erano tre, quattro talent che effettivamente hanno dato il fritto. Lo scorso anno c’era un cast molto forte e anche danzante. Quest’anno non è come quella dello scorso anno. È stata più tranquilla, ma ci sono state un paio di punte di diamante niente male. Wanda e Simona, su tutte.
La vincitrice di questa edizione è tra loro due?
Se c’è una logica, sì.
L’anno scorso hai detto che avrebbe vinto Luisella Costamagna, una vera e propria outsider. Quest’anno non ci sarà nessuna sorpresa?
Lei dopo il ripescaggio cominciò a ballare davvero molto bene, poteva vincere lei e c’ho preso. Quest’anno, Wanda ha qualcosa in più sul ballo, Simona forse in termini di popolarità nazionale.
Facciamo un gioco: perché deve vincere Wanda Nara?
Perché con Wanda, credo che abbiamo assistito alla più importante trasformazione d’immagine degli ultimi dieci anni. Era la donna fatale su Instagram, tutta super gossip. Qui, si è presentata come madre di famiglia, come moglie e lo ha fatto con grande intelligenza e grande capacità di comunicazione. È un fenomeno sotto questo punto di vista.
Perché deve vincere Simona Ventura?
Io a 58 anni non posso più essere la SuperSimo di vent’anni fa, ci ha detto. Ha ragione e devo dirti che la vedo più serena. È una donna molto più serena. La conosco da 37 anni, non da un giorno. Ne conoscevo l’energia, soprattutto. Questa energia l’ha messa nel ballo e credo che le darà nuovo smalto per la carriera. Lei sa fare televisione e lo ha dimostrato anche da concorrente. Non è mai andata sopra le righe. È intelligentissima sotto questo punto di vista.
Ecco, a proposito di sopra le righe: Teo Mammucari.
Sopra le righe nelle prime puntate, soprattutto. Era stato spiazzante perché destrutturava la trasmissione, che non aveva mai avuto un personaggio del genere. Quando ha avvertito che stava perdendo consenso, perché lui è uno che annusa il pubblico, ha cambiato radicalmente ruolo, immagine e comunicazione. È stato bravo e devo dirti anche molto più simpatico. Ha saputo raccontarsi. Ballando è veramente così, la gente non ci crede. Ti tira fuori un sacco di cose. Il ballo, il lavoro degli autori su di loro, il clima, il fatto di uscire per due mesi dal tuo specifico e concentrarti su una cosa che non ha mai fatto, ti spoglia e ti denuda.
Sei a Ballando dal 2006 e questo gruppo di giudici è granitico. Siete da tantissimi anni insieme. Avverti un po’ di stanchezza?
Come fai a essere stanco? Dieci sabati all’anno, arrivi alle 7 di sera per cinque ore e poi la sera vai a mangiare, stai insieme. È un gruppo che è sempre quello, è una famiglia allargata che in 16 anni ha cambiato due, tre persone. La squadra, però, è sempre quella e questo ti aiuta molto. È divertente e poi c’è una cosa che la gente non ha capito di Ballando.
Cosa?
Che è un programma utile. Serve a chi lavora nella comunicazione, a chi fa il mio mestiere. A me ha dato tante di quelle cose che non immagini. Ti restituisce una popolarità pulita e sana, non invasiva. C’è una fidelizzazione incredibile. Gente di tutte le età che ti ferma per strada, sono carini, ed è una cosa piacevole per chi fa il mio mestiere che è un mestiere divisivo.
L’anno scorso si vociferava di cambi alla giuria.
Tutti gli anni si arriva in estate che salta fuori qualcuno che si candida. Ma noi siamo un gruppo compatto. Solo lo scorso anno c’è stato un leggero screzio tra Carolyn e Selvaggia, ma è tutto risolto. Poi c’è la ‘signora’ che ci mette a posto sempre. Milly cerca sempre l’armonia, ci lascia dire tutto quello che vogliamo ma poi fa da collante. Noi poi siamo amici anche fuori. Con Selvaggia e Fabio ci vediamo spesso, Carolyn la vado addirittura a trovare. Guillermo lo sento meno perché lavora con l’Arabia, ma siamo legatissimi.
Parliamo di calcio. Ci hai pensato che potresti passare il nuovo anno con il Bologna in zona Champions?
Io lo spero. È una stagione strana, questa. Una stagione di grandi errori dove chi ne commette di meno è in alto. Il Bologna è stato costruito benissimo dal più grande direttore sportivo che c’è in questo momento, Giovanni Sartori. Poi c’è un allenatore molto originale. Thiago Motta non ha emuli o tentativi di imitazione e la squadra sta bene e gioca bene. Corrono e giocano un bel calcio, sono piacevoli da vedere. Zirkzee e Ndoye sono due punte di diamante.
Zirkzee, che spettacolo.
Non ho mai visto un giocatore come lui. È alto 1.93 e ha i piedi di uno di un 1.70. È un attaccante ma è anche un 10. È un giocatore destinato a valere 70-80 milioni di euro e mi auguro resti ancora un anno a Bologna.
Parliamo di Napoli. Che pesci sta prendendo, Aurelio de Laurentiis quest’anno?
Il presidente quest’anno si è ritrovato con tanta gente che voleva andarsene: Spalletti, il primo, e Giuntoli, il secondo. Via la base della squadra campione, sono andate vie figure secondarie come Sinatti, come Formisano. Sarebbe stato comunque difficile, ma cambiare il Napoli nell’anno dopo il successo e fare il “faccio tutto io” alla fine funziona poco.
Gli allenatori del Napoli?
Garcia è stato un errore perché ha cercato di cambiare delle cose che non doveva cambiare, almeno inizialmente. Walter ha beccato una serie di partite impegnative, a parte l’ultima.
Napoli-Frosinone 0-4?
Non voglio considerare quella partita, è talmente senza senso che non va considerata. Nel primo tempo con 11 giocatori diversi il Napoli ha dominato. C’era quel gol regolarissimo. Nel secondo tempo, è partita la brocca. Cercare l’1-1 li ha portati ad aprirsi per vincere. Il Frosinone correva tanto.
Udinese. Perché non gioca Pafundi?
Non lo so, ma non so se Pafundi sia tutta sta gran cosa, sinceramente. Quando l’ho visto, non mi è sembrato che abbia inciso particolarmente. Certo, un giovane a Udine dovrebbe giocare ma quella è una squadra di vendita, una squadra di stranieri. Magari, il prossimo anno diventa titolare.
Scudetto all’Inter?
Penso di sì, perché la Juve non ce l’ha per tutto l’anno. Non ha possibilità di fare mercato e sta già facendo il 120%. Lo scudetto è destinato all’Inter perché è la squadra più forte e Simone Inzaghi merita di vincerlo in questo momento.