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Iva Zanicchi ricorda gli ultimi istanti con Fausto Pinna: “Mi ha sussurrato ‘Sono stanco’, è morto a casa con me”

Iva Zanicchi ha ricordato il compagno Fausto Pinna, la lunga e intensa storia d’amore e gli ultimi istanti funestati dalla malattia: “Aveva smesso di fumare 12 anni fa, ma era tardi, il tumore è partito da lì, aveva i polmoni pieni di catrame”.
A cura di Daniela Seclì
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Iva Zanicchi sta affrontando un grave lutto. Lo scorso 8 agosto, infatti, è morto Fausto Pinna, il suo compagno. Aveva 74 anni. I due si erano conosciuti nel 1984. Non si sono mai sposati. Inizialmente hanno rimandato il matrimonio perché Michela, la figlia dell'artista, aveva solo 18 anni. Solo di recente avevano ripreso a parlarne, perché a Iva Zanicchi sarebbe piaciuto indossare l'abito bianco. Il racconto della cantante.

Iva Zanicchi ricorda il compagno Fausto Pinna

Iva Zanicchi, in un'intervista rilasciata a Giovanna Cavalli per il Corriere della Sera, ha parlato del grande amore vissuto con Fausto Pinna. L'artista ha spiegato che erano inseparabili. E ciò non è cambiato durante la malattia. Nonostante Pinna avesse un'infermiera che si occupava di lui, la notte al suo fianco voleva solo la sua compagna di vita. La donna che lo aveva folgorato 40 anni fa e a cui ogni giorno, appena sveglia, ripeteva: "Sei bellissima". Un'altra frase che, negli ultimi tempi, Fausto Pinna ripeteva spesso a Iva Zanicchi era: "Ma tu mi ami ancora?" e lei lo rassicurava dicendogli di sì e riempiendolo di baci. La morte di Fausto ha lasciato un vuoto: "La vita è così, ma quando ti tocca lascia un vuoto, un peso sul cuore. Sono stata fortissima per lui, ora di colpo ho tutti i dolori del mondo".

La malattia e gli ultimi giorni di Fausto Pinna

Iva Zanicchi ha raccontato che Fausto Pinna fumava troppo: "Ha smesso 12 anni fa, ma era tardi, il tumore è partito da lì, aveva i polmoni pieni di catrame". Dopo quattro anni di chemioterapia, ha spiegato l'artista, "gli è collassata una vertebra, non ha più camminato. Era un omone di 105 chili, si è ridotto a meno di cinquanta. È morto con me, a casa, io e lui da soli". Gli ultimi mesi sono stati difficili per Fausto Pinna. Si alzava solo per fare colazione insieme alla sua compagna: "Anche se gli costava uno sforzo tremendo, ci teneva". Poi, preferiva non ascoltare cattive notizie, quindi riusciva a trovare un po' di serenità guardando La casa nella prateria:

Era lucido quando mi ha chiesto di nuovo: "Mi ami ancora?". "Anche di più, sennò mica starei qui, no? Ti voglio tanto bene, Pippi. Vedrai che adesso starai meglio e a settembre ce ne andiamo in Sardegna". Gli piaceva tanto. […] Andava avanti a morfina, per i dolori. Ogni tanto cedeva: "Prega che io me ne vada", "No, tu non vai da nessuna parte, resti con me" ripetevo e gli prendevo le mani. Non voleva andare, ma alla fine mi ha sussurrato: "Sono stanco"…E poi era curioso di vedere cosa c'è di là. Io no.

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