Isabella Ragonese sul primo incontro con Letizia Battaglia: “Era nuda, senza abbellimenti”
Isabella Ragonese è stata Letizia Battaglia nel film per la tv di Roberto Andò "Solo per passione", in cui si è raccontata la storia della grande fotoreporter palermitana, che è riuscita a costruirsi una vita diversa da quella che sembrava le fosse destinata, diventando un esempio, nonché un'icona non solo della città, ma anche del giornalismo e della fotografia internazionale. L'attrice, anche lei siciliana, ha raccontato in un'intervista a La Repubblica il suo incontro con la fotoreporter, rivelando di aver vissuto un privilegio nel conoscerla e anche nel portarla sullo schermo: "Credo che una delle cose più importanti che lascia, tra le mille, sia l'idea che bisogna pretendere il cambiamento e agire per ottenerlo".
Il primo incontro con Letizia Battaglia
Da palermitana Isabella Ragonese parla prima del mito di Letizia Battaglia che della persona che ha poi incontrato: "La conoscevi anche senza averla mai incontrata perché è stata talmente parte attiva di tutte le cose importanti della città che avevi la sensazione di conoscerla. Poterla interpretare è stato un regalo grandissimo, sento molto la responsabilità". Prima che Roberto Andò decidesse di dedicarle un film, però, era capitato che si incrociassero, ma il momento più importante è stato la chiacchierata che hanno scambiato in presenza del regista prima dell'inizio delle riprese:
Prima del film, Andò ha voluto che ci incontrassimo per avere il suo sostegno, anche perché lei è sempre stata molto schietta, sapevamo che ci avrebbe detto di tutto. È stato un confronto molto importante per me. Sono andata a trovarla a casa ed è stato bellissimo, mi ha dato soprattutto dei consigli sulla macchina fotografica, su come tenerla in mano anche perché il film è un omaggio all'arte fotografica come si faceva un tempo, con un processo lungo e artigianale che comprendeva anche lo sviluppo
Non fu semplice iniziare una conversazione, proprio per questo sguardo scrutatore che la caratterizzava: "Cercai subito di trovare una connessione nel Teatès, la scuola che mi ha formata e nella quale lei ha lavorato", ha dichiarato l'attrice che poi ha aggiunto: "Sentivo, mentre parlavo, che lei mi scrutava e mi scattava foto. Un atteggiamento che ho dovuto studiare molto perché era il suo modo di non mettere completamente a suo agio l'interlocutore, per avere il tempo e il modo di cercarne l'anima".
Come è stato interpretare una donna così iconica
Interpretare una donna così sfaccettata, ricca di sfumature e di un vissuto intenso è stata una grande responsabilità, che ha saputo affrontare facendo suoi dei consigli e delle indicazioni che Battaglia le ha dato nei loro incontri e che sono stati una guida per portare sullo schermo in modo verosimile la sua personalità:
Lei era nuda così come era, senza abbellimenti. Il complimento più importante che mi ha fatto è stato "Hai una faccia vera". Lei si è esposta così com'era, senza paura dei giudizi e senza compiacere. Allo stesso tempo però, aveva una percezione di sé grandissima, quella di una che ce l'ha fatta da sola. A me ha detto "devi essere volitiva, essere una che si va a prendere quello che vuole, senza essere maleducata ma senza essere troppo leziosa
Una vita intensa che in "Solo per passione" è raccontata attimo per attimo e che svela la capacità di una donna di ricostruire la propria vita dalle macerie, lasciando spazio ad una nuova Letizia, quella che è riuscita a far emergere la sua vera natura per non abbandonarla mai più. Ed è stato interpretare quei primi anni il momento più difficile per Isabella Ragonese: "Ha continuato a sorprendermi la prima parte della sua vita, quando ancora non era Letizia Battaglia perché ha sfiorato momenti quasi di morte, la gabbia intorno aveva fatto sì che il corpo, prima della mente, dicesse: sei morta. È esistita un'altra Letizia, chiusa, quella che è sbocciata a 40 anni non era ancora nata. È stata molto dura fare alcune scene, già leggerle era stato doloroso".